Viaggi tra note e curiosità, alla scoperta dei protagonisti e delle opere della scena musicale nazionale e non solo. A cura di Caravaggio
Benvenuti a “Storie di musica“, una rubrica ideata e realizzata del cantautore Caravaggio, dove ogni settimana ci immergeremo nelle pieghe più affascinanti della scena musicale, italiana e internazionale.
Aneddoti sorprendenti, retroscena inediti e curiosità sui grandi protagonisti vi accompagneranno in un viaggio tra le note di opere immortali e le parole degli artisti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte canora.
Preparatevi a scoprire la musica da un punto di vista nuovo, svelando storie che pochi conoscono, ma che meritano di essere raccontate e scoperte.
Storie di Musica: il coraggio di Giuni Russo
Conosci la storia della grande Giuni Russo? Te la racconto.
Siamo nel 1968 quando una giovanissima Giusy Romeo (il suo vero nome) partecipa al Festival di Sanremo con il brano “No amore”. Più tardi inizia una collaborazione con Cristiano Malgioglio, i due autori scrivono canzoni che ottengono un discreto successo.
Ma è grazie al chitarrista e produttore Alberto Radius che la Russo incontra Franco Battiato, a cui la legherà una profonda amicizia. Il team nato attorno al maestro le propone nel 1982 un brano originale e commerciale, intitolato “Un’estate al mare”, 45 giri che scala le classifiche italiane e vince il Festivalbar.
Da lì in poi Giuni Russo cercherà di tornare alla musica d’autore, scontrandosi con la produttrice Caterina Caselli e le major, viene bollata come un’artista ingestibile. Imperterrita trova una piccola etichetta indipendente e nell’86 incide l’album Giuni che contiene la hit Alghero, un altro grande successo commerciale.
La Russo continua la sua lotta contro l’ostracismo delle major pubblicando per anni dischi sperimentali e d’avanguardia. Il coraggio è la cifra di questa artista capace di vivere nel silenzio la relazione con la propria compagna di una vita e di coltivare un’intensa attività religiosa.
Nel 2003, già malata di tumore, torna al Festival di Sanremo dopo 35 anni con il brano premonitore “Morirò d’amore”. Giuni Russo se ne va il 14 settembre 2004, a soli 53 anni, lasciandoci in eredità una voce portentosa e il coraggio delle proprie idee, prerogativa che ogni artista dovrebbe possedere.
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