Storie di Musica, Lucio Dalla: la vera storia di Anna e Marco

Storie di Musica

Viaggi tra note e curiosità, alla scoperta dei protagonisti e delle opere della scena musicale nazionale e non solo. A cura di Caravaggio

Benvenuti a Storie di musica, una rubrica ideata e realizzata del cantautore Caravaggio, dove ogni settimana ci immergeremo nelle pieghe più affascinanti della scena musicale, italiana e internazionale. Oggi parliamo di Lucio Dalla e della sua “Anna e Marco”.

Aneddoti sorprendenti, retroscena inediti e curiosità sui grandi protagonisti vi accompagneranno in un viaggio tra le note di opere immortali e le parole degli artisti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte canora.

Preparatevi a scoprire la musica da un punto di vista nuovo, svelando storie che pochi conoscono, ma che meritano di essere raccontate e scoperte.

Lucio Dalla, la vera storia di Anna e Marco

Ma Anna e Marco di Lucio Dalla esistono davvero? Bologna, 1976. Lucio lascia il suo elegante palazzo in centro e scende al bar di periferia. Ufficialmente va a giocare a flipper. In realtà osserva. Ascolta i discorsi di quei ragazzi che si ritrovano lì, ai margini. Poco più di un ghetto, dice lui, ma proprio nei ghetti si riesce a immaginare le stelle.

Vede una giovane coppia. Sognano l’America, desiderano una vita diversa, più intensa, più vera. Ma temono il futuro. Lei si sente sfiorire giorno dopo giorno, lui vorrebbe scappare lontano. Nei loro occhi Lucio riconosce se stesso da ragazzo, i suoi dubbi, le sue paure, le sue incertezze.

Corre a casa. L’ispirazione lo travolge. Scrive di getto un brano che intitola Sera. Ma in studio, durante l’arrangiamento, il testo si trasforma ancora. Nasce “Anna e Marco“.

Un organo lunare apre timido uno dei più grandi capolavori della musica italiana. Una ballata che attraversa le generazioni e parla a ogni giovane che si sente incompleto. Perché Anna e Marco siamo stati tutti noi: smarriti, innamorati, con la luna che ci guarda e sorride, perché sa che in fondo siamo solo dei ragazzi.

Scritto da Caravaggio
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