Storie di Musica: “Nothing Compares 2 U”, quando il dolore diventa arte

Storie di Musica

Viaggi tra note e curiosità, alla scoperta dei protagonisti e delle opere della scena musicale nazionale e non solo. A cura di Caravaggio

Benvenuti a Storie di musica, una rubrica ideata e realizzata del cantautore Caravaggio, dove ogni settimana ci immergeremo nelle pieghe più affascinanti della scena musicale, italiana e internazionale.

Aneddoti sorprendenti, retroscena inediti e curiosità sui grandi protagonisti vi accompagneranno in un viaggio tra le note di opere immortali e le parole degli artisti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte canora.

Preparatevi a scoprire la musica da un punto di vista nuovo, svelando storie che pochi conoscono, ma che meritano di essere raccontate e scoperte.

“Nothing Compares 2 U”, quando il dolore diventa arte

Ma qual è la cover più intensa di sempre?

Nel 1984 Prince scrive “Nothing Compares 2 U“, ma non la pubblica. La regala a una sua band, i The Family. Nessuno la nota. Finché non arriva lei: Sinéad O’Connor. Una voce fragile e potente. Uno sguardo che ti spoglia. Un’anima ferita.

Quando incide la sua versione in studio, nel 1990, Sinéad non sta semplicemente cantando: sta elaborando un lutto. Sua madre è morta cinque anni prima, in un incidente d’auto. Un rapporto complicato, fatto di abbandoni, solitudine, rabbia. E amore negato.

La regista sceglie per il videoclip un’inquadratura fissa. Ed è lì, con la telecamera puntata addosso, che Sinéad crolla. Due lacrime vere le solcano il viso. Non è recitazione. È emozione allo stato puro.

Da quel momento, “Nothing Compares 2 U” non è più solo una canzone. Sinéad ha un rapporto conflittuale con il brano. Lo canta per 25 anni, poi dal 2015 sparisce dai suoi live. Ma nel 2019 le dà di nuovo voce, come se facesse finalmente pace con quella ferita.

Nel 2023 ci ha lasciati, a 56 anni. Ma quell’interpretazione è, e resterà, il suo capolavoro.

Scritto da Caravaggio
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