Storie di Musica, Vasco Rossi: voglio una vita spericolata

Viaggi tra note e curiosità, alla scoperta dei protagonisti e delle opere della scena musicale nazionale e non solo. A cura di Caravaggio
Benvenuti a “Storie di musica“, una rubrica ideata e realizzata del cantautore Caravaggio, dove ogni settimana ci immergeremo nelle pieghe più affascinanti della scena musicale, italiana e internazionale.
Aneddoti sorprendenti, retroscena inediti e curiosità sui grandi protagonisti vi accompagneranno in un viaggio tra le note di opere immortali e le parole degli artisti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte canora.
Preparatevi a scoprire la musica da un punto di vista nuovo, svelando storie che pochi conoscono, ma che meritano di essere raccontate e scoperte.
Vasco Rossi: voglio una vita spericolata
Ma qual è la canzone rock più importante della musica italiana?
È l’agosto del 1982. Vasco Rossi è in Sardegna per un concerto, ma una tempesta improvvisa annulla lo show. Lui si rifugia in auto mentre guarda i tecnici smontare il palco: è arrabbiato, disilluso, con una melodia in testa che non gli dà pace.
Sei mesi prima, Tullio Ferro gli aveva passato una musica bellissima. Ma Vasco non riusciva a scriverci sopra nulla. Fino a quella sera, seduto nella sua Rover, sotto la pioggia. Prende carta e penna, immagina la vita che avrebbe voluto. E in pochi istanti nasce un capolavoro.
C’è dentro tutto: l’adolescenza ribelle, il mito americano di Steve McQueen, il “vivere pericolosamente” di Nietzsche, e il Roxy Bar di Fred Buscaglione, che per Vasco è il paradiso dei grandi del rock.
“Vita spericolata” segna anche il suo ritorno a Sanremo, dopo la prima partecipazione di “Vado al massimo”. È il 1983, Vasco Rossi arriva in ritardo alle prove, canta e se ne va mentre la sua base suona ancora. In finale si piazza penultimo. Ma il chi se ne frega è poderoso. Perché le hit parade diranno altro. E la storia farà lo stesso!