Il primo atto della carriera di una delle dive della canzone italiana più amate del nostro Paese
Ci sono opere e canzoni che sono destinate a durare nel tempo senza veder scalfita la propria forza originaria, ci sono artisti così avanti per la propria epoca da non riuscire a trovare una giusta collocazione, gemme rare che attraversano il tempo senza invecchiare mai, in una parola: immortali. Ci sono dive della voce, del look, della canzone che rimarranno per sempre tali.
E’ il 7 settembre 1951 e a Palermo nasce Giuseppa Romeo. La sua è una famiglia che ama ed apprezza l’arte musicale ed in particolare la sua forma lirica a cui la piccola bambina viene da subito indirizzata dalla madre. Ed è già del 1967 il primo importante riconoscimento: a soli 16 anni quella che poi diventerà Giuni Russo partecipa e trionfa al Festival di Castrocaro, una manifestazione che, all’epoca, ricopriva un grandissimo ruolo nello scenario della scoperta di nuovi giovani talenti.
Con la vittoria della kermesse di Castrocaro la giovane Giuseppa ha accesso di diritto al Festival di Sanremo nel 1968 dove si presenta con il suo primo nome d’arte, Giusy Romeo, e la canzone No amore che, però, non raggiunge la finale e non raccoglie un grande consenso popolare e di vendita. Il primo successo è il 45 giri successivo che vede la collaborazione autorale di Al Bano per il brano L’onda che, insieme a I primi minuti, raccoglie parecchi consensi anche grazie all’esposizione fornita dal ‘Festivalbar’, ‘Catagiro’ e ‘Una canzone per l’estate’.
Giuni si trasferisce a questo punto a Milano dove incontra Maria Antonietta Sisini che da allora fino alla fine della sua carriera l’accompagnerà nel percorso artistico e personale diventando la sua compagna, la sua co-autrice e la sua produttrice. Inizia, con gli anni ’70, un lungo periodo di gavetta, di ricerca personale ed artistica che spesso confluisce in partecipazioni di dischi altrui come corista o autrice mentre la sua musica riparte dalla lingua inglese grazie alla quale nasce anche lo pseudonimo di Junie Russo divenuto poi Giuni Russo.
Ilario Luisetto
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