giovedì 21 Novembre 2024

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Sulle tracce di… Alberto Fortis: gli anni 2000 tra concerti e sperimentazioni

Alla scoperta del cantautore piemontese: quarta parte

Proseguendo sul suo percorso di ricerca Alberto Fortis non limita le sperimentazioni e, dopo un periodo più classico dal punto di vista della scrittura e dei temi, riabbraccia prepotentemente la verve poetica di inizio carriera con il progetto Dentro il mio giardino, uscito nel 1994 e molto vicino, per “mood”, al già trattato Tra demonio e santità. Fortis, come avviene nella struggente Nelle tue preghiere, scava nella sua anima tra spiritualità ed essenza, senza però evitare di concedersi alla solita tagliente ironia che ben si presta a pezzi come Tu puoi Maria, in cui l’analisi della spiritualità finisce per trasformarsi in una critica sociale che si mostra in linea con le contraddizioni della società del tempo.

E cosi’ si cresce col cuore a meta’
ma cosi’ rincresce e il tempo lo sa
non stare li’ solo non piangere piu’
non stare li’ sola la pioggia sei tu
c’e’ un senso nelle tue preghiere
che non muore mai

Il cantautore ci tiene a dimostrare ancora una volta la sua abilità nel trattare temi pesanti tramite letture originali, a tratti stranianti e a tratti malinconiche, senza rinunciare ad arrangiamenti studiati che passano dal progressive rock ad orchestrazioni minuziosamente studiate e realizzate.

Così anche l’avvento del nuovo millennio diventa per l’artista fonte di nuova linfa ed ispirazione in cui non mancano i colpi a sorpresa e gli effetti speciali. Negli anni 2000, tra concerti e progetti paralleli, il cantautore sceglie di pubblicare meno, ma non per questo rinunciando alla qualità, con lavori che, nonostante non riescano a raggiungere il grande pubblico come in passato, nascondo numerosi importanti gioielli.

Il 2001 e il 2005 sono gli anni in cui vengono pubblicati rispettivamente gli album Angeldom e Fiori sullo schermo futuro, il primo è ancora una volta un perfetto esempio della capacità di Fortis di narrare il tema dell’interiorità a 360°, appoggiandosi ad arrangiamenti minimali e testi struggenti, mentre con il secondo vengono riprese le sonorità più classiche per il tempo, allontanandosi da un unico e solo concept ma proponendo un lavoro più eterogeneo.

Gli anni ’10 invece sono per l’artista segnati da un solo progetto discografico di inediti, Do l’anima, e da tante raccolte live e in studio, accompagnate da alcuni singoli. Il cantautore si mantiene vivo musicalmente grazie alla sua continua ricerca perenne, ai suoi cambi di registro e alla sua capacità di risultare ironico e struggente ma mai banale, nè dal punto di vista sonoro, né da quello dei testi. Un artista unico che ha saputo negli anni reinventarsi senza risultare la copia di sè stesso.