Alla scoperta del cantautore piemontese: seconda parte
Dopo un debutto scoppiettante con l’album omonimo (ne abbiamo parlato qui), l’ispirazione fantasiosa del cantautore Alberto Fortis non cesserà di esistere con i successivi progetti ma sarà ulteriormente spinta al limite con una fortissima volontà di sperimentare.
Iconica in questo senso è la title track divisa in 3 parti per oltre 12 minuti di canzone in cui il cantautore sfoga, su un tappeto musicale che va dal pop-rock ad un progressive rock che strizza l’occhio oltreoceano, tutto quel senso di continuo passaggio tra bello e brutto, giusto e sbagliato, chiaro e scuro che si ripercorre poi per tutto il lavoro. Immagini poetiche e a tratti disincantate si alternano nel susseguirsi delle tracce ad altre strazianti e quasi surrealiste, in un mix che appare come il modo più originale di descrivere il mondo, cinico e spietato ma alla fine sempre e comunque pieno d’amore.
Fragole infinite (1982) è un album dedicato a John Lennon, più cantautorale in senso stretto, con il quale l’artista sceglie di approcciarsi al pubblico mostrando di sapersi rinnovare continuamente senza pur perdere la sua essenza da innovatore ben messa in mostra nella stessa title track o nella malinconica Angelo. Ancora controtendenza è invece El niño, pubblicato nel 1984, un progetto che recupera largamente quei toni grotteschi tanto amati nei primi lavori e ampiamente sostenuti da arrangiamenti di grande livello che permettono al cantante di dare sfoggio di tutta la sua creatività artistica.
Francesco Cavalli
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