Il primo atto della carriera di uno dei più amati cantautori del nostro Paese
Ci sono opere e canzoni che sono destinate a durare nel tempo senza scalfire la propria forza, ci sono artisti così avanti per la propria epoca da non riuscire a trovare una giusta collocazione, gemme rare che attraversano il tempo senza invecchiare mai, in una parola: immortali.
In molti si sono chiesti cosa sarebbe diventato e dove sarebbe arrivato Rino Gaetano con il passare degli anni, difficile, proprio per le caratteristiche imprevedibili dei suoi lavori, dare una risposta. Quel che è certo è ciò che Rino è stato e ha rappresentato nella sua, seppure breve, carriera musicale: uno dei migliori cantautori nella storia del nostro paese.
Un artista unico nel suo genere, comunicatore geniale ma tormentato, visionario e anticonformista nel vero senso della parola, capace di nascondere forti messaggi sociali all’interno delle sue canzoni grazie a quel senso ironico che fin dagli inizi ne ha segnato il più forte tratto caratteristico. Oggi, dopo tanti anni, l’artista calabrese rimane ancora l’esempio da seguire dalla maggior parte dei cantautori odierni e non è un caso che la risposta alla domanda “a quale artista del passato ti ispiri di più?” posta a questi cantautori, sia spesso: “a Rino Gaetano”. Numerosi grandi artisti si sono cimentati in cover delle sue canzoni, i suoi lavori, soprattutto dal 2000 in poi, sono “rinati” come veri e propri oggetti di culto, amatissimi dal pubblico giovane. Provare per credere, basta chiedere oggi ad un ragazzo qualsiasi di intonare Ma il cielo è sempre più blu o Gianna…
E sono ormai convinto da molte lune
dell’inutilità irreversibile del tempo
mi svegli alle nove e sei decisamente tu
non si ha il tempo di vedere la mamma e si è gia nati
e i minuti rincorrersi senza convivenza
mi svegli e sei decisamente tu
L’esordio con I love you Maryanna, Ingresso libero e il primo successo:
Calabrese di nascita (Crotone, 1950) ma romano d’adozione, Rino cresce in un famiglia povera, si fa spazio nel mondo musica partendo dal basso, frequentando gli ambienti della sinistra del tempo, pur senza mostrarsi fortemente attaccato agli ideali equivalenti. E’ in un piccolo locale frequentato da numerosi giovani artisti, chiamato Folkstudio, dove inizia ad esibirsi live conoscendo tra gli altri Antonello Venditti e Francesco De Gregori.
Fondamentale è poi l’ncontro con Vincenzo Micocci nel 1972, proprietario della casa discografica It, con la quale Rino pubblicherà da lì a breve i suoi primi lavori. Il primo 45 giri, uscito nel maggio del ’73, contiene i singoli I love you Maryanna e Jaqueline, firmato con lo pseudonimo Kammamuri’s e prodotto da Aurelio Rossito, Antonello Venditti e Piero Montanari (uniti nell’acronimo RosVeMon). Già da questo lavoro si può percepire parecchio dell’arte di Rino, a partire dallo pseudonimo, simbolo probabilmente della sua insicurezza. Il giovane cantautore era sicuro dei suoi testi, ma molto meno della sua voce, tanto che, come dichiarato dallo stesso Micocci, avrebbe preferito cedere i suoi pezzi e lavorare semplicemente come autore, cosa che ovviamente non avvenne e la sua voce, imperfetta, graffiante e urlata, diventò negli anni uno dei suoi più forti tratti distintivi.
Quanto ai testi, già dal brano I love you Maryanna, si può ammirare la volontà di Rino di giocare sul nonsense, portando l’interpretazione su più livelli, come farà praticamente in ogni sua opera, ma “le canzoni vanno ascoltate, non spiegate”. E così Maryanna, oltre che un omaggio alla nonna Marianna, è stata vista come un possibile riferimento alla Repubblica Francese, così come alla marjuana, citata poi con tutta probabilità anche nel brano Ahi Maria del 1979.
Pochi mesi dopo, precisamente nel luglio del 1974, arriva anche il primo album pubblicato sempre per l’etichetta It: Ingresso libero, come quello che il cantautore compie di fatto nel complesso mondo della musica italiana. Un lavoro che, rispetto al primo 45 giri, si mostra più dedito ai temi sociali: Gaetano parla della gente che ha visto da vicino, come l’operaio della Fiat costretto al “lavoro di catena che curva poco a poco la tua schiena” e quel ferroviere liberamente ispirato a Guccini e la sua La locomotiva. C’è ovviamente anche l’amore: quello per la sua terra d’origine nel pezzo Ad esempio a me piace il sud, inciso inizialmente da Nicola Di Bari, e quello più dolce e romantico in Supponiamo un amore. Non mancano ovviamente i riferimenti all’Italia del tempo e alla storia, il tutto raccontato con la solita forza poetica e su arrangiamenti semplici ma incisivi. Voi dategli 4 accordi e una chitarra, Rino ci dipingerà sopra un quadro perfetto.
L’album tuttavia si rivela tutt’altro che un successo, nonostante le critiche positive apparse su numerosi giornali. A portare in alto il nome del cantautore sarà, infatti, il successivo 45 giri Ma il cielo è sempre più blu, brano diviso in due parti e pubblicato come singolo nell’estate del 1975 e tutt’ora conosciutissimo nelle nuove generazioni. Un pezzo destinato a diventare negli anni il simbolo dell’arte del cantautore, capace di descrivere in maniera semplice e diretta una serie di azioni e di luoghi comuni additati all’uomo moderno. Rino rappresenta l’umanità nelle sue diversità e nelle sue contraddizioni, tornando però sempre a citare quel cielo sempre più blu uguale per tutti e impossibile da cancellare.
Rino Gaetano viene da subito etichettato come un cantautore “diverso”, non si schiera mai di fatto da una parte o dall’altra eppure nei suoi brani, come vedremo nelle prossime puntate, non si fa problemi a citare nomi importanti e “intoccabili”, venendo più volte punito con la censura. Con le sue canzoni ed i suoi testi sta spesso a metà tra il goliardico e l’impegnato e la sua forza alla fine è proprio quella: nascondere dentro a giochi di parole nonsense numerosi velati riferimenti politici e sociali.
Sarà in realtà lo stesso “popolo” da lui descritto e cantato nelle canzoni che faticherà inizialmente a comprendere le sue liriche contorte, premiando al contrario tutti quei brani più lineari e meno criptici, che lo porteranno al vero successo, come vedremo nelle prossime puntate.
Redazione
Ultimi post di Redazione (vedi tutti)
- Lady Gaga, fuori il nuovo album “Harlequin” - 29 Settembre 2024
- Achille G, Baby K e Villabanks, tutto in “Una notte” - 16 Luglio 2024
- Green Valley Pop Fest, Alessandra Amoroso, Irama e Tony Effe tra gli ospiti - 16 Luglio 2024
- Singoli, le nuove uscite della settimana - 14 Luglio 2024
- Spotify, gli album ed i singoli più ascoltati della settimana 28/2024 - 13 Luglio 2024