Sulle tracce di… Vasco Rossi: i primi passi verso il mito e la maturità artistica
Un viaggio alla scoperta della discografia di un’icona assoluta della musica italiana


Sono lontani quei momenti
Quando uno sguardo provocava turbamenti
Quando la vita era più facile
E si potevano mangiare anche le fragole
Perché la vita è un brivido che vola via
È tutto un equilibrio sopra la follia
Sopra follia
Il millennio di Vasco si chiude con il lutto per la scomparsa dello storico amico e chitarrista Massimo Riva, deceduto prematuramente all’età di 42 anni e da lì sempre ricordato con grande affetto dall’artista in ogni concerto. Nel frattempo non si fermano i concerti e i grandi successi di pubblico, nel 2001 viene pubblicato il disco ‘Stupido Hotel’, lavoro che in qualche modo incomincia a dare i segnali su quello che sarà Vasco a partire dagli anni 2000, sempre più cantautore e sempre più maturo, con quella vena poetica sempre più prestata a grandi temi filosofici che arriverà poi al culmine con gli ultimi lavori della sua carriera. Si alternano brani più leggeri, come ‘Ti prendo e ti porto via’, a lunghe riflessioni come ‘Siamo soli’ o la stessa titletrack. Il rock però non viene mai abbandonato e continua ad essere il grande leitmotiv delle produzioni dal vivo, sempre più imponenti e maestose.
Nonostante l’enorme successo l’ispirazione non viene a mancare e nel 2005 arriva un altro progetto di valore, molto amato dai fan: si tratta di ‘Buoni e cattivi’, album in cui il cantautore prosegue nella sua ricerca e, oltre a trattare d’amore come sempre, scavalla senza problemi tra temi sociali e soprattutto filosofici, come la sottile linea che separa il bene e il male e i “buoni” dai “cattivi”. Nel disco sono presenti altri grandi successi come ‘Senorita’ o ‘Come stai’, ma sono soprattutto le grandi ballate come ‘E…’ e ‘Un senso’ a spiccare, grazie alla solita acuta sensibilità che continua a far breccia nel grande pubblico. Proprio ‘Un senso’, scritta con Saverio Grandi e con la musica del solito Gaetano Curreri, può essere vista come il perfetto ritratto del Vasco 2.0: autentico, filosofico e tremendamente efficace.