“Svegliarsi un anno fa” di Raf: te la ricordi questa?

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Svegliarsi un anno fa” di Raf
La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 1988 con “Svegliarsi un anno fa” di Raf.
Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.
Ti sblocco un ricordo: “Svegliarsi un anno fa” di Raf
Siamo nel 1988, Raf pubblica il suo secondo album, il primo interamente in italiano, intitolato “Svegliarsi un anno fa”. Il brano che dà il titolo all’album non è soltanto una ballata romantica, ma un pezzo coraggioso e denso di significato, capace di affrontare con delicatezza e pudore uno dei temi più urgenti e spaventosi dell’epoca: la sieropositività.
A prima vista, la canzone può sembrare un classico racconto di ritorno e redenzione: un uomo che è stato lontano da sé stesso, dalla relazione, forse dalla vita, e che chiede di essere accolto di nuovo. Ma basta leggere tra le righe per cogliere la profondità del testo: “Segni degli errori di ieri / sulle braccia e sul cuore” è un verso che lascia poco spazio al fraintendimento. Raf accenna, con lirismo e pudore, a una realtà fatta di dipendenze, trasgressioni e conseguenze.
Nel 1988 parlare, anche solo indirettamente, di sieropositività in una canzone pop era un gesto raro e importante. il cantautore pugliese lo fa senza proclami, senza denuncia, ma con una scrittura intima che riesce a toccare corde profonde. L’assenza di riferimenti espliciti non ne riduce l’impatto, anzi: rende il brano ancora più universale, capace di raccontare il senso di colpa, la solitudine e la speranza di chi si trova a fare i conti con le conseguenze delle proprie scelte.
“Svegliarsi un anno fa” è una delle canzoni più intense e importanti della discografia di Raf. È una ballata che parla d’amore, sì, ma lo fa attraversando il dolore, la malattia, la caduta, senza mai perdere la dignità del sentimento. Una canzone che, ancora oggi, sa commuovere e far riflettere.
Il testo di “Svegliarsi un anno fa” di Raf
Dove sono stato non so
Quasi un anno fuori di me
Ma tu non puoi dirmi di no
Ora che ho bisogno di te
Segni degli errori di ieri
Sulle braccia e sul cuore
Forse ancora ne ho
Ma rompi il tuo silenzio di vetro
Fra presente e passato
E non mi dire di no
Svegliarsi un anno fa
Ridendo amore mio
Stamani come va
Tu resta mi alzo io
Finestre come noi
Fra il sole e la città
Ci basta aprirle e poi
Svegliarsi un anno fa
Dove sono stato non so
Certo che ero fuori di me
Ma strada del ritorno se vieni dall’inferno
Più dolce dei tuoi occhi non c’è
No tu non mi puoi dire di no
Ora che ho bisogno di te
Dimmi vedrai, dimmi non so
Dimmi vorrei, non dirmi di no
Svegliarsi un anno fa
Ancora io e te
Con quello che sarà
Diverso da com’è
Addormentarsi e poi
Svegliarsi un anno fa
Il resto è un amnesia
Che il tempo guarirà
Svegliarsi un anno fa
Ancora io e te
Con quello che sarà
Diverso da com’è
Addormentarsi e poi
Svegliarsi un anno fa
Il resto è un amnesia
Che il tempo guarirà