giovedì 21 Novembre 2024

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Tecla e il mondo femminile con attualità per “L’urlo di Munch” – RECENSIONE

Recensione del singolo del ritorno della giovanissima interprete

L’avevamo conosciuta piccola-donna impegnata a cantare l’universo femminile nel proprio debutto artistico in quel di Sanremo 2020. Oggi la ritroviamo più matura e sicura ma, contemporaneamente, anche più fresca, disimpegnata e orecchiabile per una promettente L’urlo di Munch. La giovanissima Tecla (a cui qui la nostra ultima intervista) in tutto questo percorso è cresciuta ed ha continuato a ricercare la propria personalità di ragazza e di artista.

Nel singolo del suo ritorno musicale, a più di un anno dal debutto e dal precedente episodio, la giovane interprete sicula si trova tra le mani una canzone che gioca con l’elettronica, con un linguaggio figurativo e che richiede un’attitudine vocale (almeno apparentemente) meno incisiva sul piano interpretativo. A ben guardare, però, Tecla non abbandona nemmeno la sua vocazione di raccontare l’universo femminile anche se in questa circostanza pare scelga un punto di vista diverso.

Il racconto di una donna che si trova a fare i conti con i propri difetti, la voglia di non sprecare tempo accontentandosi e la necessità di lasciarsi andare per non sentire quel male che provano “quelle come me coi piedi ben piantati sulle nuvole”. Un messaggio concreto e reale, dunque, che ben si sposa con la contrapposizione di un linguaggio musicale più frivolo che, in qualche modo, esemplifica il fatto che nelle canzoni si possa continuare ad essere attuali e moderni pur continuando a dire qualcosa.

Ad uscirne è ancora una volta una pasta timbrica interessantissima, una dolcezza interpretativa di portamento vocale assolutamente lodevole ed empatica e la possibilità di avere sufficiente tempo per continuare a guardarsi intorno e mettere, passo passo, sempre più a fuoco la propria personalità. Tecla ha le carte in regola per farlo. Con le canzoni giuste, il coraggio di continuare a sperimentare ed un team paziente e curioso al suo fianco può andare lontano mantenendo quella grazia femminile che la contraddistingue.

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L’urlo di Munch | Testo

Basta vedere i miei difetti
Non ho tempo per i compromessi
Alla mia età, la gente si accontenta
Di qualcuno che detesta

Basta coi mal di testa ad ogni tua carezza
E capirsi è una scommessa
La libertà me la sono scelta
Rompere i bicchieri alla tua festa

Ho fatto il quadro della mia vita
Sembra l’urlo di Munch
L’urlo di Munch
Nel mio disordine logico, logico
Ti muovi meglio tu
Tienimi lontana
Tienimi lontana
Siamo un equilibrio, una vertigine
Ma che male fa a quelle come me
Coi piedi ben puntati sulle nuvole

Basta, sognare ad occhi aperti
Cercare il buono dove non l’aspetti
La verità non te l’ho mai chiesta
Voglio ballare la tempesta

Ho visto il quadro della mia vita
Sembra l’urlo di Munch
L’urlo di Munch
Farsi del male è più logico, logico
Nei tuoi occhi blu
Tienimi lontana
Tienimi lontana
Siamo un equilibrio o una vertigine
Ma che male fa a quelle come me
Coi piedi ben puntati sulle nuvole

Tienimi lontana (dai tuoi vuoti)
Tienimi lontana (siamo già cambiati)
Siamo un equilibrio, una vertigine
Ma che male fa a quelle come me
Coi piedi ben puntati sulle nuvole

Ho fatto il quadro della mia vita
Sembra l’urlo di Munch
(L’urlo di Munch)
(Ma che ma-, ma che ma-, ma che male fa)
(L’urlo di Munch)
(Ma che ma-, ma che ma-, ma che male fa)
Siamo un equilibrio, una vertigine
Ma che male fa a quelle come me
Coi piedi ben puntati sulle nuvole

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.