sabato, Aprile 20, 2024

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Tecla si lascia andare per “Ti amo ma” – RECENSIONE

Recensione del singolo realizzato con la produzione di Alfa

Quante volte, in amore, ci è capitato di dire “ti amo”? C’è chi lo dice con fin troppa facilità e chi, invece, fa fatica a dirlo a voce alta custodendone, con gelosia, la preziosità o, piuttosto, dimostrando la propria impreparazione di fronte ad un’affermazione così importante e nient’affatto banale. Quante altre volte, però, ci è capitato di sentire quel “ti amo” abbinando a qualche cos’altro? Un “ti amo” su condizione. E’ proprio su questo che si sono concentrati Tecla ed Alfa per realizzare insieme la loro Ti amo ma, una tra le sorprese-rivelazione di questa tarda estate musicale soprattutto per quanto riguarda l’ambiente radiofonico.

Scritto insieme dai due stessi artisti, ‘Ti amo ma’ è un pezzo che unisce il tema del sentimento amoroso ad una freschezza musicale e produttiva figlia dei nostri giorni. Una produzione che, per l’appunto, sfrutta con piena consapevolezza ed abilità le componenti distorsive dei sintetizzatori per creare un tappeto sonoro opposto alla limpidezza timbrica della giovane Tecla che, in solitaria, s’incarica del cantato. La mano di Alfa si avverte proprio nella realizzazione di questo dualismo sonoro che poi si concretizza anche con l’introduzione delle doppie voci “metallizzate” che non fanno che aumentare la dicotomia tra i diversi elementi.

Un amore che è “un pericolo ma anche l’antidoto” e che, malgrado non ci sappia dedicare un pieno e convito ‘ti amo’, risulta ancora essere quel sentimento che ci fa tremare “come la luna riflessa nell’acqua”. Tutto questo viene condensato in una canzone semplice, elementare nella sua scrittura testuale ma assai funzionale in quella melodico-produttiva oltre che nella realizzazione vocale sempre più a fuoco di una sorprendente Tecla che, nel suo seppur giovane percorso, sta dimostrando, passo passo, di sapersi destreggiare con capacità e credibilità, tra diversi mondi e suoni.

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Ti amo ma | Testo

Ho il cuore fragile
che brucia come le
strade a Cartagine

Non voglio perdere tempo
oppure perdere te
sai non è facile

Se la vertigine è paura ma di chi
dice solo che
volare è impossibile
io c’ho la pelle d’oca
in questa stanza vuota
la riempio dei ricordi che ho di te

Non so che
mi prende soltanto
quanto ti guardo
e un po’ penso a te
tremo come la luna
riflessa nell’acqua
in cerca di fortuna
son stanca dei tuoi
ti amo ma

Dei tuoi ti amo ma
ma ma
dei tuoi ti amo

Mi sento in bilico
tu sei un pericolo
ma anche l’antidoto

Sogno l’Atlantico
non sei pacifico
piango un oceano

E questa notte nera
la voglio fare in bianco
solo con te
solo con te

Non so che
mi prende soltanto
quando ti guardo
e un po’ penso a te
tremo come la luna
riflessa nell’acqua
in cerca di fortuna
son stanca dei tuoi
ti amo ma

Dei tuoi ti amo ma
ma ma
dei tuoi ti amo

Portami dove
non crolla mai il sole
tremo come la luna
riflessa nell’acqua
ma resterò a galla per te

Dei tuoi amo ma
ma ma
dei tuoi ti amo

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.