Penultima puntata per il talent di Rai2 con Morgan, Guè Pequeno, Elettra Lamborghini e Gigi D’Alessio
Torna questa sera, giovedì 30 maggio, il settimo e penultimo appuntamento di The Voice of Italy, talent show giunto alla sua sesta edizione, condotto quest’anno da da Simona Ventura. A partire dalle 21.20 su Rai Due, assisteremo al consueto con i team dei quattro coach Gigi D’Alessio, Elettra Lamborghini, Morgan e Gué Pequeno.
Archiviata la fase delle Blind Audition e delle Battle, è tempo dei Knock Out, in cui ciascuna squadra è composta da tre talenti, per un totale di dodici concorrenti, soltanto tre accederanno alla finalissima in programma martedì 4 giugno.
Ospiti di questa serata quattro special coach: Arisa che affiancherà nelle sue scelte Elettra Lamborghini, Enrico Ruggeri supporterà Gigi D’Alessio, Elodie arriverà in soccorso di Guè Pequeno, mentre Edoardo Bennato sosterrà Morgan.
The Voice Of Italy | Il punto sui concorrenti
Team Gigi
- Domenico Iervolino – 21 anni di Ottaviano (NA)
- Eliza G – 34 anni di Caneva (PN)
- Carmen Pierri – 16 anni di Montoro (AV)
Team Elettra
- Miriam Ayaba – 22 anni di Desenzano sul Garda (BS)
- Greta Giordano – 18 anni di Pignataro Maggiore (CE)
- Andrea Berté – 17 anni di Ponteranica (BG)
Team Guè
- Ilenia Filippo – 24 anni di San Lucido (CS)
- Brenda Carolina Lawrence – 21 anni di Pieve d’Olmi (CR)
- Francesco Da Vinci – 25 anni di Napoli
Team Morgan
- Diablo – 18 anni di Cervasca (CN)
- Matteo Camellini – 24 anni di Sassuolo (MO) (qui la nostra intervista)
- Erica Bazzeghini – 20 anni di Varese
The Voice Of Italy | La conferenza stampa
The Voice Of Italy | La parola ai quattro coach
«Amo la musica – rivela Gigi D’Alessio – per me la voce è l’emozione che deve arrivare, tutto parte da lì. La mia è stata una voce che è arrivata fortunatamente a tanti, forse proprio perché non è arrivata dalla mattina alla sera, ci sono stati anni di studi e di gavetta, sono un artista che ha subito tutti i tipi di preconcetti, resisto ed esisto perché mi ha sempre votato e premiato il pubblico. Noi cantautori abbiamo una grande responsabilità, possiamo anche cambiare la vita a qualcuno, a me personalmente Claudio Baglioni, Lucio Dalla e Pino Daniele me l’hanno cambiata. L’importante è riuscire a capire chi veramente viene a The Voice per donare se stesso agli altri, perché amare la musica è un conto, ambire al successo un altro. Sono nato in un quartiere difficile, avrei potuto prendere tante strade, forse anche qualcuna sbagliata. A me la musica ha salvato la vita, perché la musica è vita».
«Sono preparata ai commenti delle persone sui social – rivela Elettra Lamborghini – a chi è già pronto a giudicare la mia presenza nel ruolo di coach a soli ventiquattro anni. Sicuramente chi è pronto a sparare le sue sentenze non sa quanto io abbia lavorato per arrivare fino a qua, ma non è poi nemmeno così importante, lascio che a parlare siano i numeri al posto mio. Dicono che sia la “latin queen” italiana, effettivamente sono tra le prime ad aver portato il reggaeton nel nostro Paese, a cantare in spagnolo pur non essendo di madre lingua ispanica. Sono dell’idea che le cose vadano fatte per primi e bene, sin da piccola volevo fare la cantante, anzi ero certa di riuscirci, tutto quello che ho ottenuto sapevo già che sarebbe accaduto nella mia vita. Sento che il ruolo di coach sia adatto a me, essere l’unica donna è una responsabilità maggiore, ma sono caricatissima e piena di entusiasmo».
«Sono nato pronto – afferma Guè Pequeno – mi autodefinisco un musicista rap che ha sempre sognato di fare questo tipo di musica, essendo innamorato della cultura street e urbana sin dall’adolescenza. Quello che mi ha fatto innamorare di questo genere era la sincerità del testo, il concetto di poter dire ciò che si vuole, attraverso i miei versi vomito la mia anima. Non sono mai stato un “rapper paraculo”, non ho mai cercato un messaggio forzato, avverto tra i giovanissimi troppa smania di successo, forse perché è molto più facile ottenerlo adesso rispetto ai miei esordi. In questa avventura voglio portare tutto quello che ho imparato dalla mia esperienza personale e il mio essere onesto, sincero sia con me stesso che con gli altri, senza filtri o limiti, cercando di trovare qualcuno che spacchi seriamente. Sarà dura, io ce la metterò tutta, speriamo bene!».
«Molte volte perdo la voce – racconta Morgan – la voce è la prima cosa che si indebolisce se si vuole togliere potere a chi vuole usarla per difendere le leggi dell’arte. La voce è un po’ come la voglia di dire qualcosa e si perde, un po’ come la libido, ci sono epoche in cui c’è ed epoche in cui se ne va. L’uomo è da considerarsi tale da quando ha la voce, da quando ha la possibilità di cantare, prima c’era solo un gran movimento, possiamo dire che l’essere umano ha conquistato le sue grandezze grazie alla parola scritta, ma anche a quella cantata. Quando troveremo una voce a cui dare valore, farò tutto quello che è in mio possesso per far sì che questa voce possa parlare. A me piacerebbe molto poter avere una squadra di cantanti tutti strani, per stranezza io intendo originalità, personalmente vorrei dare una chance a coloro i quali non sono soliti navigare nel mare della conformità».
Nico Donvito
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