venerdì 22 Novembre 2024

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Thegiornalisti, da “Riccione” a “New York” il passo è breve – RECENSIONE

Da venerdì 7 settembre la band di Tommaso Paradiso torna in radio con il singolo che anticipa “Love”

Thegiornalisti - New York

Conserva l’orecchiabilità di “Completamente” e lo stesso pathos di “Questa nostra stupida canzone d’amore” il nuovo singolo dei Thegiornalisti, sempre meno indie ma più generalisti. New York è un’armoniosa ballad d’altri tempi, che ricorda per struttura e risolutezza le produzioni dei complessi anni ‘70, arrangiata in chiave minimalista per far sì che nessuno possa etichettarli come artisti “vecchio stampo”. Se anche fosse, che male ci sarebbe a riprendere un po’ di sana bellezza dall’archivio del nostro glorioso passato?

“Noi siamo i Thegiornalisti e crediamo nel romanticismo”, questa la frase dell’immagine profilo che il gruppo romano ha scelto per i propri canali social, una sintesi perfetta e un assaggio di quello che sarà contenuto all’interno di “Love”, il loro quinto album in studio in uscita il prossimo 21 settembre. Tra detrattori intellettualoidi e fan nostalgici delle loro prime produzioni, bisogna riconoscere il giusto valore discografico, il fatto che siano riusciti a piazzare una lunga serie di hit certificate consecutive, dal 2016 ad oggi (per non parlare dei vari successi composti per altri artisti dal frontman Tommaso Paradiso). Dal punto di vista artistico, invece, il parere non può che essere logicamente soggettivo, a tratti discordante: c’è chi li considera come i Coldplay italiani e chi non riesce a spiegarsi il motivo della loro popolarità. E’ sempre così, fa parte del gioco. Di sicuro il loro indie-rock melodico non passa inosservato, che piaccia o meno, racchiude al suo interno un’identità ben chiara e solida, qualità che si deve di certo all’esperienza maturata negli anni di gavetta.

Dopo aver decollato da “Riccione”, fatto scalo a “Pamplona”, il volo dei Thegiornalisti fa tappa nella Big Apple, con la consapevolezza e la spensieratezza di un linguaggio diretto e ben comprensibile, che mescola i sentimenti alla quotidianità: dal profumo delle Wilson da tennis nuove alle Superga al mare, dalle docce all’aperto di Fregene a Simone e Cristina che si vogliono bene.

New York | Video

New York | Testo

Giro male la testa da una parte all’altra
Conto le stelle della bandiera americana
come la tua gonna, come la tua gomma
si muovono gli eserciti, qui c’è voglia di scappare
per trovare un po’ di pace dove bisogna andare
mi ricordi l’alba vera, mi ricordi l’alba vera
sarà un altro giorno passato nel letto
con la bottiglia dell’acqua affianco
e il telefono stretto

E questo sole da New York
mi sveglia nel mattino
ma non sei qui vicino, eh no
e vorrei dormire ancora un po’
mentre volano le foglie di questo autunno
che il vento poi le porto fino a Saturno
dove sei tu, oh dove sei tu

Comincio la battaglia con la mente e con il corpo
ma faccio la canaglia e prendo la chitarra
che mi porta fino a cena, che mi porta fino a casa
sarà un altro giorno passato nel letto
con la bottiglia dell’acqua affianco e il telefono stretto

E questo sole da New York
mi sveglia nel mattino
ma non sei qui vicino, eh no
e vorrei dormire ancora un po’
mentre volano le foglie di questo autunno
che tanto poi le porto fino a Saturno
dove sei tu, oh dove sei tu, oh dove sei tu

Il profumo delle Wilson da tennis nuove
delle Superga al mare
delle docce all’aperto a Fregene
di Simone e Cristina che si vogliono bene

E questo sole da New York
mi sveglia nel mattino
ma non sei qui vicino, eh no
e vorrei dormire ancora un po’
mentre volano le foglie di questo autunno
che tanto poi le porto fino a Saturno
dove sei tu, oh dove sei tu
oh dove sei tu, dove sei tu

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.