A tu per tu con la band milanese, in gara al Festival Internacional de la Canción de San Francisco
Ciao ragazzi, partiamo da “Es Increíble”, brano con cui partecipate al Festival Internacional de La Canción de San Francisco in Cile, com’è nato e cosa rappresenta per voi questa nuova esperienza?
«“Es Increíble” è un brano che rappresenta il nostro ultimo anno, incredibile sotto tutti gli aspetti. Ci sembrava giusto rappresentare l’Italia con questo pezzo positivo e carico di energia».
Il pezzo è contenuto all’interno dell’EP “Fuiste Solamente Mia”, disponibile da venerdì 1 febbraio. Quali tracce contiene?
«Il nostro nuovo EP contiene “Es Increíble” e due ballad romantiche, “Fuiste Solamente Mia” e “Te Quisse Y Te Querré”».
Tra l’altro sarete gli unici artisti europei in gara, come state vivendo queste ore di attesa che vi separano dall’esibizione?
«Con energia positiva e con orgoglio per rappresentare in primis l’Italia e l’Europa».
Dopo tanti anni di gloriosa esportazione della nostra melodia nel mondo, da qualche tempo l’attenzione nei confronti delle nostre opere musicali sembra essere calata. Secondo voi perché?
«Secondo me non è mai finita, ovviamente conta molto quale canzone proponi al mercato latinoamericano. Evidentemente la nostra musica può interessare, e per questo siamo stati scelti a partecipare al Festival Internacional de La Canción de San Francisco».
Qual è la vostra personale ricetta per far sì che si torni a parlare di musica italiana nel mondo?
«Cantare l’emozione e vivere la passione della musica».
Come vi siete conosciuti e quando avete deciso di mettere in piedi il progetto Thema?
«Nel lontano 2013: io, Tia (Mattia) e Luca ci siamo incontrati in un locale a Saronno, vicino Milano, dove io suonavo. Da lì, per caso, tutto ha avuto inizio».
Quali ascolti hanno accompagnato e influenzato il vostro percorso?
«Noi ascoltiamo veramente di tutto, dal metal alla classica. Tia ascolta persino il punk che a noi altri non fa impazzire (ride, ndr)».
C’è un momento che reputate fondamentale per la vostra carriera?
«Sicuramente il primo showcase nel 2016, tutto ha avuto (professionalmente) inizio da lì».
Vi sentite rappresentati dall’attuale mercato discografico e da ciò che si sente oggi in radio?
«Non proprio, ma la musica e le tendenze vanno e vengono. Non ci pensiamo e andiamo avanti per la nostra strada».
Lo scorso maggio è uscito il vostro disco d’esordio “Incredibile”, qual è il vostro personale bilancio?
«Siamo contenti e orgogliosi del nostro lavoro, e pronti a lavorare per dare sempre il meglio».
Al di là della possibilità di trionfare nel corso della kermesse cilena, cosa rappresenterebbe per voi la vittoria più grande?
«Lasciare qualcosa di noi in America Latina, emozionare e appassionare con la nostra musica il pubblico cileno».
Nico Donvito
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