lunedì 14 Ottobre 2024

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Thomas: “Tale e Quale Show? Un modo per esplorare la mia vocalità” – INTERVISTA

A tu per tu con Thomas, in occasione della sua partecipazione alla 14esima edizione di “Tale e Quale Show” e all’indomani della pubblicazione di due nuovi inediti

La nostra intervista a Thomas, uno degli undici protagonisti della nuova stagione di “Tale e Quale Show“, in onda su Rai1 ogni venerdì sera. Nel corso del programma, il giovane vicentino si è messo alla prova con le imitazioni di Irama, Tananai e John Travolta, mentre questa settimana dovrà calarsi nei panni di Tiziano Ferro.

Per il cantante classe 2000, che in passato ha partecipato sia ad Amici che a Sanremo Giovani, si tratta del momento giusto per lanciare nuova musica. In queste settimane, infatti, è uscito il suo 45 giri digitale, contenente nel lato A il singolo “Guarda come si fa” (qui la nostra recensione) e nel lato B l’inedito “Salto mortale”. Scopriamone di più con il diretto interessato.

Che emozioni ti sta regalando questa esperienza di Tale e Quale show e con quale spirito la stai affrontando?

«Devo ammettere che si tratta di un’esperienza che mi sta mettendo parecchio alla prova, anche perché effettivamente sto facendo qualcosa di completamente diverso rispetto a quello che ho proposto fino ad ora, quantomeno al mio pubblico. Non mi ero mai cimentato nelle imitazioni in maniera così accurata per l’appunto, nel ricreare esibizioni di interpreti o di grandi cantautori. Quindi devo dire che si tratta di un’esperienza nuova, che mi sta spiazzando e mi sta sorprendendo sotto molti aspetti. Sto imparando molto e sto cercando di divertirmi il più possibile».

A livello tecnico quali skills stai acquisendo mettendoti alla prova con vocalità e registri differenti?

«Hai centrato il discorso, perché provando dei timbri differenti e delle tecniche così distanti da me, naturalmente imparo molto. In passato, studiando canto, almeno con gli insegnanti con cui ho lavorato io, mi è capitato di emulare brani di artisti di riferimento, quelli magari dotati di vocalità particolare. Un esempio abbastanza comune è quello Michael Jackson, ma sono davvero tanti i nomi dei grandi artisti da cui attingere e “rubare” qualcosa. A Tale e Quale lo si fa in maniera ancora più approfondita, perché si guarda al minimo dettaglio, non soltanto il timbro, ma anche la dizione e come vengono pronunciate determinate parole. Questo mi porta ad esplorare la mia vocalità, scoprendo colori diversi».

Analizziamo il tuo percorso finora, com’è stato mettersi alla prova con Irama e Tananai?

«Devo dire che le emozioni nella performance di debutto erano veramente tante, Sono felice di come l’ho portata in scena, nel senso che, con tutte le difficoltà del caso, penso di averci messo il cuore e di omaggiato Irama, un artista che stimo molto. Poi è stata la volta di “Tango”, un pezzo che mi piace moltissimo e che avevo già interpretato sui miei social, ricordo di aver realizzato una versione piano e voce. È stato divertente ricostruire la personalità di Tananai, con le sue sfumature, la sua pronuncia e tutte quelle cose che rendono caratteristico il suo modo di cantare».

La scorsa settimana hai indossato i panni di John Travolta, e lì ti sei messo anche in mostra come performer completo, com’è andata?

«Settimana scorsa devo dire che forse è stata quella in cui mi sono divertito di più, perché comunque ho fatto un lavoro anche più fisico e che mi era mancato nelle precedenti performance. Di solito tendo ad essere molto dinamico sul palco e con questo omaggio a John Travolta mi ha permesso di dare sfogo a questo mio lato. Sia alle prove che in puntata, mi sono sbizzarrito e ho tirato fuori tutta l’energia che serviva».

Alessia Marcuzzi, in giuria, ha infatti espresso il desiderio di vederti in un musical. È un obiettivo che ti piacerebbe realizzare in futuro?

«In questo momento sono concentrato di più sulla carriera discografica, ma il musical è una dimensione che ho studiato e che indubbiamente ho sempre amato. Detto questo però, non escludo nessun tipo di direzione artistica per il mio futuro».

Questa settimana, ti stai preparando per interpretare Tiziano Ferro. Un’altra bella sfida, no?

«Questa è una grandissima sfida, perché Tiziano Ferro ha una forte personalità vocale. È veramente un gigante, e so che benissimo che si tratterà di una prova importante. Non vedo l’ora di mettermi nuovamente in gioco».

Come ti stai trovando con i tuoi compagni di avventura, con chi hai legato di più tra gli altri protagonisti di questa 14esima edizione?

«Passiamo veramente tante ore assieme, tra trucco e parrucco essenzialmente, dal giovedì al venerdì, perché gli altri giorni tutto sommato abbiamo orari diversi per le lezioni. Mi sto trovando bene un po’ con tutti, anche perché sono sempre stato una figura abbastanza mite all’interno di un gruppo, nel senso che è veramente difficile scontrarsi con me. Anche in questa circostanza mi sto trovando bene, ci divertiamo, c’è una bella dose di cazzeggio che ci porta a sentirci tutti in sintonia. Sicuramente una delle persone con cui ho legato di più è Verdiana, che avevo già avuto modo di conoscere».

Lasciamo un attimo tale e quale per parlare di questi due nuovi brani, usciti di recente, che sono “Guarda come si fa” e “Salto mortale”, che hai descritto un po’ come il lato A e il Lato B dello stesso progetto. Ci racconti qualcosa in più su questi due pezzi?

«”Guarda come si fa” e “Salto mortale” aprono il mio nuovo percorso, un capitolo musicale nuovo per me. Rappresentano il lato A e il lato B nel senso che volevo letteralmente proporre al pubblico qualcosa di analogo a come si facevamo un tempo, essendo io un’amante del vintage. Volevo riprendere il discorso del 45 giri, quando si usciva con un singolo nel lato A, a cui si aggiungeva una bonus track nel lato B, che altro non era che uno spoiler dell’album, una traccia inedita. Quindi così è stato, abbiamo pubblicato questo 45 giri digitale, che offre un lato di me che già si conosceva, decisamente più dancing nel sound, mentre dall’altra parte un qualcosa di più introspettivo, con una scrittura un po’ più dark, auturale e con un modo di cantare molto più emotivo».

Per concludere, hai già alle spalle una gavetta importante, penso ad Amici e alle numerose collaborazioni, nonostante tu sia ancora giovanissimo. Cosa desideri per il futuro e cosa speri che una vetrina importante come Tale e Quale show possa regalarti?

«La mia ambizione è quella di continuare a fare musica, mi auguro di essere felice e di trovare la mia felicità lungo questo percorso. Nonostante abbia iniziato sin da piccolo a fare musica, crescendo sto imparando ad apprezzarla sempre di più. Ho scoperto che si tratta di una necessità per me, perché mi permette di esprimermi al meglio. Spero che l’esperienza di Tale e Quale possa farmi arrivare a più persone possibili, per iniziare un nuovo percorso da qui in avanti».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.