venerdì 22 Novembre 2024

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Tiresia: “La nostra musica strizza l’occhio alle sonorità rock del passato” – INTERVISTA

A tu per tu con la rock band campana, in uscita con il singolo d’esordio intitolato “Sapor di bambina

E’ disponibile in rotazione radiofonica e sulle piattaforme streaming a partire dallo scorso 7 luglio “Sapor di bambina”, il singolo che segna il debutto discografico dei Tiresia, gruppo musicale composto da Fabrizio Borghese (cantante), Cristiano Luciano Monge in arte Cris-Toh (chitarre) e Antonio De Luca (batterista). Approfondiamo la loro conoscenza.

Ciao ragazzi, benvenuti. Partiamo dal vostro singolo d’esordio “Sapor di bambina”, cosa rappresenta per voi questo biglietto da visita musicale?  

«”Sapor di bambina” è il nostro desiderio di libertà, un inno al carpe diem. Ciò che vogliamo con questo brano è provare anche se solo per tre minuti a portare spensieratezza con il nostro rock. Respirate quest’estate e lasciatevi andare alle passioni!».

Un brano composto durante il lockdown, quali pensieri e quali stati d’animo hanno accompagnato la stesura del pezzo?

«In quel periodo ci siamo sentiti perduti e fragili. L’unica cosa certa in quella situazione di irrequietezza  era la musica. Come diceva De André dal letame nascono i fiori e “Sapor di bambina” è un vero fiore brillante».

Voi, personalmente, come avete vissuto questi difficili mesi?

«Abbiamo fatto di necessità virtù. La consapevolezza che il tempo chiusi in casa non avrebbe dovuto in alcun modo fermare l’unica cosa che non si può imprigionare ovvero la musica e la creatività, è stata per noi non solo uno stimolo ma una strada per la serenità».

A livello discografico, invece, come credete ne potrà uscire il settore musicale, in particolare quello dal vivo, da tutto questo?  

«Sicuramente il mondo della musica dal vivo sta vivendo una forte crisi e la linfa vitale di noi musicisti, ovvero gli applausi del pubblico, scarseggia più che mai. Siamo sicuri però che quando ci sarà data la possibilità di tornare sui palchi daremo tutti il meglio di noi. Diamo fiducia al destino».

Facciamo un breve salto indietro nel tempo, come vi siete conosciuti e quando avete deciso di mettere in piedi il vostro progetto musicale?

«Il nostro incontro è avvenuto casualmente in una sala prove nella provincia di Napoli. È bastato al chitarrista Cris-Toh e al cantante Fabrizio Borghese di ascoltarsi vicendevolmente per capire che sarebbe potuta nascere una forte intesa creativa e così è stato. Le canzoni sono venute una dietro l’altra con facilità ed entusiasmo. È con quest’ultimo d’altronde che viviamo la nostra musica».

Quali ascolti hanno accompagnato e influenzato i vostri rispettivi percorsi?  

«Le casse dei nostri stereo vibrano costantemente di suoni aggressivi provenienti dal grunge degli anni 90 e del rock degli anni 80. Citando alcuni gruppi a cui siamo particolarmente legati annoveriamo i Guns n’ Roses, i Motley Crue, gli Iron Maiden e ancora, i Sound Garden, Pearl jam, Alice in chains. Non può mancare assolutamente il Classic Rock anni ’70».

A cosa si deve la scelta del vostro nome d’arte?

«Tiresia è l’indovino della mitologia greca che ricevette il dono di vedere nel futuro. Nel nostro nome c’è dunque un’antitesi tra passato e futuro e così noi ci affacciamo ad una finestra aperta sul futuro della musica strizzando un occhio alle sonorità rock del passato».

Al netto dell’attuale confusione e incertezza, quali sono i vostri attuali progetti in cantiere?Cosa dobbiamo aspettarci a riguardo?

«Siamo in attesa del via libera per la programmazione del nostro tour promozionale, nel contempo ci stiamo dedicando il più possibile alla diffusione di “Sapor di Bambina” grazie ai nostri social e ai Digital store. Stiamo in oltre realizzando il video ufficiale del brano e invitiamo dunque tutti a rimanere aggiornati seguendo la nostra pagina Facebook “Tiresia” e istagram @tiresia.official dove è possibile trovare i link per ascoltare la nostra “Sapor di Bambina”».

Per concludere, a chi si rivolge la vostra musica e a chi vi piacerebbe arrivare in futuro?

«La nostra musica si rivolge a tutti gli assetati di rock e a tutti coloro che hanno voglia di ricevere una fresca ventata di energia e solarità. Le nostre canzoni ci rendono orgogliosi e fiduciosi di poter arrivare al cuore degli ascoltatori e di poter abbracciare anche i meno avvezzi a questo tipo di ascolto».

© foto di Maria Laura Annunziata

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.