giovedì, Marzo 28, 2024

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Tiziano Ferro gioca sull’intensità per raccontare “La vita splendida” – RECENSIONE

Recensione del singolo che apre le porte al prossimo album d’inediti

La vita. Alla fine dei conti e delle mille possibili storie che ci si racconta è la vita a dettare i ritmi di ogni cosa che ci riguardi. E’ normale, dunque, che anche l’arte, in qualche modo, la celebri raccontandone sfide e bellezza. E’ tornato a farlo, a modo suo, con il brano La vita splendida” anche un Tiziano Ferro nuovamente in rampa di lancio per la pubblicazione del suo nuovo album d’inediti, Il mondo è nostro.

Malgrado la vita sia il motore stesso della nostra esistenza, ciò che risulta imprescindibile per l’avvenire di qualsiasi altra cosa, spesso sembriamo dimenticarcene, metterla in secondo piano. Anche nella musica. Assai più spesso le canzoni (almeno quelle pop) celebrano l’amore, raccontandone successi e sventure, rispetto a quante volte fanno con la vita. Pare un ossimoro se si pensa che non può esserci amore senza vita eppure molto spesso le cose stanno proprio così. Forse perchè siamo tutti un po’ portati a vedere l’esistenza sotto la luce del banale o del sempre presente e, dunque, scontato. Eppure la vita è magnifica perchè ogni giorno regala a ciascuno sfumature nuove di sè, talvolta impercettibili, altre volte clamorose.

La canzone |

Il cantautore di Latina ha scelto per il singolo di questo suo ritorno di far affidamento su un racconto positivamente convinto nei confronti della vita. Già il titolo del brano, “La vita splendida”, testimonia come Tiziano Ferro abbia decisamente cambiato visione rispetto alla ‘Sere nere’ di qualche anno fa. La prospettiva ora è quella di un’esistenza da lodare, da ringraziare e da esaltare “anche quando vorresti morire” “quando va tutto a puttane”.

“Lascia stare chi ti punta sempre il dito” è l’invito d’apertura con cui Tiziano Ferro si rivolge ad un’amica che ha bisogno di chiedersi “come stai?” malgrado il fatto che “ora al futuro ci credi a stento”. Malgrado continue difficoltà e cadute, nonostante tutto “alla fine ancora un po’ ci credi ad una vita così che anche quando ti spettina è splendida”. Una vita splendida pur assomigliando ad una “corsa ad ostacoli”. Eppure sono proprio quelle cadute, quelle malinconie e quelle paure ad essere raccontate come splendide da un Tiziano che sposa una tradizione melodica più profonda che mai.

La virata sonora verso la melodia |

E’ proprio questa la scelta che maggiormente colpisce del Tiziano Ferro che si offre in “La vita splendida” sempre fedele a se stesso ma, contemporaneamente, anche rivoluzionario. Per un singolo di lancio di un progetto discografico cruciale ci si sarebbe potuti aspettare un suono accattivante, radiofonicamente impattante ed una scrittura che, in qualche modo, strizzasse l’occhio alle logiche e alle mode contemporanee. Dopo qualche tentativo per i progetti passati, tuttavia, Tiziano pare aver rinunciato a questa possibilità virando in direzione totalmente opposta.

La scrittura di Brunori Sas (evidentissimo il suo marchio autorale rispetto a quello di Dimartino che co-firma il brano insieme allo stesso Ferro) porta la voce de ‘La differenza tra me e te’ ad esplorare nuovamente le sue timbriche più profonde mettendole al servizio di una melodia ariosa, barocca ed resa magnificamente dall’orchestra. Una melodia che da tanto non si respirava nell’aria di un pop italiano ultimamente fin troppo attento alle influenze urbane ed elettroniche a dispetto delle radici orchestrali, sentimentali e maniacali della musica suonata per davvero e scritta per raccontare l’invisibile piuttosto che il visibile.

Sarà forse meno appetibile, apparentemente fuori tempo massimo rispetto ai suoni oggi proposti ma “La vita splendida” è un brano che dimostra la maturazione di Tiziano Ferro. Un brano che, oltretutto, consola lasciando all’ascoltatore una viva speranza che il pop torni a fare davvero il pop. Un pop fatto di violini, voci possenti e riconoscibili e versi che si dedicano al cuore. La vita, d’altronde, non è (almeno, anche) così?

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.