venerdì 22 Novembre 2024

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Tiziano Ferro artigiano della musica nel singolo “Il mestiere della vita”

In rotazione radiofonica a partire da venerdì 17 novembre il nuovo brano del cantautore di Latina, quinto estratto dall’omonimo album dei record.

Tiziano FerroDopo Potremmo ritornare“, “Il conforto“, “Lento/Veloce e Valore assoluto, Tiziano Ferro torna in radio con un nuovo elegante capitolo della sua fenomenale saga musicale, grazie al singolo “Il mestiere della vita”, che trascina la pubblicazione della ristampa dell’omonimo album (che vi abbiamo raccontato nel dettaglio qui). Un progetto bipolare che mette a confronto la doppia anima dell’artista, quella urbana e quella acustica, il tutto accompagnato dal lancio del brano meglio riuscito dell’intero disco, scritto a quattro mani dallo stesso cantautore di Latina insieme a Raige e composto per la parte musicale con Davide Simonetta. Un mix di generi che spaziano dal pop melodico al rap diretto e crudo (come una prelibata tartare) presente nello special, un chiaro e doveroso richiamo alle armoniche ballad che hanno contribuito alla consolidazione del suo impero artistico, da “Non me lo so spiegare” a “Ti scatterò una foto”, passando per “Alla mia età” e “L’amore è una cosa semplice”.

Una canzone costruita su misura per le sue corde vocali che, forse, non aggiunge nulla di nuovo a livello di contenuti nel suo repertorio, anzi, in qualche modo consolida il suo stile cantautorale molto più di quanto abbiano fatto i singoli precedenti. Anche se subisce la mancanza di un inciso travolgente, il pezzo convince per il giusto peso che viene attribuito ad ogni singola parola, da sempre la più grande peculiarità della penna di Tiziano Ferro, che riesce ad intagliare una delle migliori hit attualmente in circolazione, dimostrando a tutti di conoscere con esperienza la vita, il proprio mestiere e di essere un grande intenditore, oltre che un abilissimo artigiano della musica.

Il mestiere della vita | Video

Il mestiere della vita | Testo

Chiudi la porta quando esci
qua dentro c’è troppo di te
poi non voltarti aspetta ancora
e ti sorprenderai
che i sogni da recuperare
non puoi dividerli per due
non è la vita che volevi
perché la vita non è questa
ridevo dei nostri difetti
piangi perché non mi hai cambiato mai
quella foto rimane la stessa
sei solo tu che sei diversa

Se vuoi tornare ok, torna davvero
perché se ritorni tu io ritornerò com’ero
e no non è la vita a toglierci le ali
affidati alla cura dei ricordi e di chi ami tu
lascia che sia il mestiere della vita
e tu lascialo andare

E fuggirò da questi sguardi
perché non percepiscano
i dolori che ho taciuto
e che mi seppelliscono
tu vai e ritrova il sorriso
ti aspetto qui in ogni caso

Se vuoi tornare ok, torna davvero
perché se ritorni tu io ritornerò com’ero
e no non è la vita a toglierci le ali
affidati alla cura dei ricordi e di chi ami tu
lascia che sia il mestiere della vita
e tu lascialo andare
lascia che sia il mestiere della pace
e tu lascialo andare

Amore mi oppongo
e a questo dolore rispondo
cambia ancora, fai la guerra
riparti sdraiata da terra
la gente distratta non sa
che l’amore ti ha tolto del tempo
il tuo cuore disfatto lo sa
che l’unica cura è il tempo
poi tenta l’incompiuto
lo straordinario
amore vivi in eccesso
cominciando adesso
goditi il trionfo
crea il tuo miracolo
cerca il vero amore
dietro ad ogni ostacolo

Se vuoi tornare ok, torna davvero
perché se ritorni tu io ritornerò com’ero
e no non è la vita a toglierci le ali
affidati alla cura dei ricordi e di chi ami e tu
lascia che sia il mestiere della vita
e tu lascialo andare
lascia che sia il mestiere della pace
e tu lascialo andare

Chiudi la porta quando esci
qua dentro c’è troppo di te

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.