sabato, Maggio 11, 2024

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Tommaso Talarico, Il giorno prima di partire tra poesia e nostalgia

Tommaso Talarico, cantautore calabrese ormai di stanza a Firenze, è stata una vera scoperta.

Classe 1974, comincia la sua carriera partecipando, nel 1997, al Festival nazionale Cant’autori di Silvi Marina, diretto da Mario Castelnuovo, con due brani registrati solo chitarra, voce e armonica.

Per il primo album, Viandanti (Canzoni da un tempo distante) dobbiamo attendere il 2018; l’album che vanta la collaborazione con numerosi musicisti di fama (collaboratori di Ivano Fossati, Fabrizio De Andrè, Edoardo Bennato, Laura Pausini, Irene Grandi, Gianni Morandi, Biagio Antonacci) riceve una buona accoglienza da parte della stampa.

Il nuovo album, previsto proprio per il 2024, viene anticipato dal singolo Il giorno prima di partire .

Così Tommaso racconta il suo brano ed il video che lo accompagna.

«Questa è una canzone che nasce in momenti diversi, che hanno finito per intrecciarsi e riemergere in un pomeriggio in cui mi trovavo a casa dei miei genitori, la casa in cui sono cresciuto e in cui conservo tutti i miei ricordi d’infanzia, nel paesino abbarbicato ai piedi della Sila Piccola, Petronà.

In quel momento si sono coagulate impressioni e sensazioni che avevo provato in altre due occasioni. La prima sulla spiaggia di Riace, e poi a Scilla, nel borgo di Chianalea, a ridosso del mare che ruggiva, bellissimo e furioso. Immagini ed emozioni che si diedero appuntamento in quel pomeriggio dentro quella casa, dentro il mio tempo passato. Ero in preda al quel groppo in gola che si prova quando si deve lasciare un luogo amato, in Calabria si chiama “’a ‘picundrìa”. 

Il video… girato tra le mura di questa casa e nel centro storico di Petronà… e poi c’è la spiaggia di Steccato di Cutro. Un luogo che ha una forte valenza simbolica, essendo stato il teatro di un’enorme tragedia, il naufragio di un’imbarcazione carica di persone che avevano lasciato la loro terra.

Volevo sottolineare, nella canzone e nel video, questo aspetto che lega tutti gli esseri umani, questa comunione di sentimenti e di destino. È un filo conduttore che attraverserà anche tutto il disco in preparazione, la ricerca dell’empatia perduta.

Tutto ci riguarda, siamo noi quelle persone, siamo noi, in qualche punto imprecisato dello spazio tempo, quel destino che ci è apparentemente estraneo.

Dentro la canzone, tutta questa simbologia anche molto personale si è trasformata in sentimento collettivo: la partenza di chi lascia la propria terra in cerca di una vita migliore, e forse mai più farà ritorno».

Il testo evoca immagini intrise di poesia e nostalgia; la musica sostiene e accompagna dolcemente questi frame per poi aprirsi nel finale in un crescendo.

Un brano delicatissimo, nato assieme alla collaborazione del musicista, cantautore e producer Gianfilippo Boni, arricchito poi sul finire dalla sapiente mano di Bruno Mariani (già in passato a lavoro con Lucio Dalla) e dalla bella voce della cantante campana Marilena Catapano.