A tu per tu con la giovane cantautrice romana, fuori con il nuovo singolo “Accontentarmi mai“
E’ disponibile dallo scorso 16 Luglio “Accontentarmi mai”, il brano inedito di Marta Mannella, in arte Trama, artista classe ’99 nuova promessa di Honiro Ent. Arrangiato da Jeremy Buxton, il pezzo colpisce sin dal primo ascolto per l’innato spirito autobiografico che mette in risalto il carattere della cantautrice, evidenziandone le fragilità e le debolezze, ma anche la tenacia nel rialzarsi dopo qualsiasi caduta. Reduce dalla vittoria del contest “Rap battle night 2018” della Honiro, approfondiamo la conoscenza della giovane romana.
Ciao Marta, partiamo da “Accontentarmi mai”, che sapore ha per te questo pezzo?
«Se dovessi descriverlo con un colore userei il giallo, mi trasmette speranza ospitalità e sincerità. Mi ricorda la primavera e lo sbocciare dei fiori. La nascita di qualcosa».
Chi ha collaborato con te in questo progetto?
«Per l’arrangiamento ho coinvolto Jeremy Buxton che mi ha aiutato a ricercare la freschezza che desideravo. Invece per la registrazione della voce ho lavorato con il Maestro Pino Iodice».
Cosa hai voluto raccontare tra le righe del testo?
«È un testo autobiografico che scrissi all’età di 14 anni. Volevo raccontarmi, parlare delle mie debolezze e del mio modo di affrontare la vita. A livello testuale è molto semplice, quasi banale, ma ho preferito non modificarlo per mantenere la purezza che cercavo di trasmettere quando lo scrissi».
A livello musicale, invece, quali sonorità hai voluto abbracciare?
«Ho cercato di riportare una semplicità con suoni per lo più acustici. Suoni caldi che potessero accarezzare la mia voce e creare un’atmosfera “accogliente”».
Che ruolo gioca la musica nella tua vita?
«Io credo che senza la musica saremmo tutti delle mine vaganti senza meta. Credo che oltre a curare tante ferite giochi il ruolo di una mamma che ti tiene tra le sue braccia, che ti coccola e che prova a darti le risposte che cerchi. Senza di lei ci sentiremmo persi, vuoti. Personalmente è qualcosa di cui non posso fare a meno. È uno strumento potentissimo, che permette di pormi di fronte a me stessa e di scoprirmi. Ma è anche libertà ,spensieratezza, è una tavolozza piena di colori, tutti indispensabili per la creazione di un capolavoro.
Quando e come questa passione è entrata a far parte del tuo quotidiano?
«Sono convinta che nella vita passata ero una ballerina. Inevitabilmente sento sempre nel mio corpo un ritmo incessante che mi sprona a cantare e a muovermi. Scherzi a parte, è una passione che ho da sempre, penso di averla nel DNA.
Quali ascolti hanno segnato e accompagnato il tuo percorso?
«Amo il mondo del soul e del pop. Whitney Houston è stata la mia musa ispiratrice, ma nel tragitto mi hanno accompagnato anche cantanti come Stevie Wonder, Amy Winehouse, John Mayer ed Ed Sheeran. Sono una romanticona e opto sempre per melodie soavi e rilassanti».
Con quale spirito ti affacci al mercato discografico e come valuti il livello dell’attuale settore musicale?
«Se devo essere sincera sono un po’ intimorita dal mercato discografico. È un mondo crudele e competitivo. Credo che attualmente il livello musicale si sia abbassato di parecchio. Sento tante potenzialità in giro che però si adattano ad uno stile di bassa qualità».
Quali sono i tuoi progetti in cantiere e/o sogni nel cassetto?
«Mi sto affacciando adesso al mondo musicale ed è soltanto il primo gradino. Per prima cosa vorrei iniziare a lavorare per la creazione del mio primo album. Nel frattempo studiare per conoscermi meglio e di conseguenza crescere musicalmente. Devo saper sfruttare tutti i colori che la musica ha da offrirmi».
Per concludere, dove e a chi desideri arrivare con la tua musica?
«Mi piacerebbe arrivare ai ragazzi e ad un pubblico giovane, ma non ho pretese particolari. Desidero semplicemente che ciò che sento arrivi, e chissà, un giorno magari di poter cantare le mie canzoni con ventimila persone all’Arena di Verona».
Nico Donvito
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