sabato, Aprile 20, 2024

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Tutti a caccia dell’inedito tormentone estivo ma alla fine non vince nessuno

La folle gara dell’estate è senza un vincitore

“Adam Smith va rivisto”. Lo sosteneva anche Russel Crowe quando, nel 2001, si trovava a vestire i panni del matematico ed economista statunitense John Forbes Nash jr., incoronato, nel corso della sua lunga attività intellettuale, anche con il Premio Nobel. Il film era il meraviglioso ‘A beautiful mindcon la regia di Ron Howard ed un totale di 4 Premi Oscar conquistati.

Chi ha guardato almeno una volta quel magnifico gioiellino del cinema internazionale non può non ricordare le battute recitate da Crowe nel momento in cui interpreta il suo personaggio che, colto da un improvviso colpo di genio, si trova a riscrivere in un solo attimo secoli di teoria economica e matematica. In un pub una ragazza ammicca ad un poco interessato Nash e ai suoi amici ed è lì che l’idea arriva. “Se tutti ci proviamo con la bionda ci blocchiamo a vicenda e alla fine nessuno di noi se la prende. E allora ci proviamo con le sue amiche e tutte loro ci voltano le spalle perchè a nessuno piace essere un ripiego” – recita Crowe prima di lanciarsi nella spiegazione della sua idea geniale – “Ma se, invece, nessuno ci prova con la bionda: non ci ostacoliamo a vicenda e non offendiamo le altre ragazze. E’ l’unico modo per vincere, l’unico modo per tutti di scopare”. Detta così, l’idea sembra quasi elementare eppure non lo era affatto visto e considerato che il primo uomo a concepirla ci arrivava soltanto agli albori degli anni ’50 del secolo scorso.

E la teoria di Nash, in qualche modo, potrebbe trovare un’applicazione anche al campo di nostro principale interesse: la musica. Ipotizziamo che al posto della tanto desiderata “bionda” ci sia il titolo di tormentone radiofonico dell’estate, di canzone vincitrice sul piano di tutte le classifiche, di vero brano dell’ombrellone, quello che tutti canticchiano sotto il sole mentre passano il tempo con le parole crociate, un “cocco-bello” ed il desiderio di aggiudicarsi una perfetta ed invidiabile tintarella da esibire al proprio ritorno in città. Ecco, come per la bella ragazza anche il titolo di hit dell’estate, in quest’ultima stagione, è stato particolarmente conteso ed invidiato.

Se consideriamo le classifiche di vendita diramate settimanalmente dalla FIMI dal mese di maggio alla conclusione del mese di agosto si sono succedute al vertice della charts ben 9 canzoni diverse (nessuna per più di 4 settimane) mentre invece, nello stesso intervallo di tempo, nel 2018 il numero era stato di 5 brani. Già solo questo dato evidenzia come il mercato estivo di quest’anno sia stato particolarmente florido: nessuno (nemmeno Renato Zero) è riuscito a stare alla larga dalla tentazione di tornare sul mercato radiofonico proprio in questo periodo dell’anno. L’estate sembra essere diventata, tutta d’un tratto, il nuovo periodo natalizio, da sempre il più florido per le vendite.

E così se Takagi & Ketra insieme a Giusy Ferreri hanno tentato di bissare il successo dello scorso anno con Jambo lo stesso hanno fatto anche Baby K con la sua Playa, i Thegiornalisti con Maradona Y Pelè, Irama con Arrogante, J-Ax con Ostia lido, Loredana Bertè con Tequila e San Miguel, Fabio Rovazzi con Senza pensieri, Annalisa con Avocado toast, Shade con La hit dell’estate, Ghali con Turbococco e chi più ne ha più ne metta. Il fatto è che poi, in realtà, tutti (o quasi) sono andati peggio dello scorso anno quando, giocarsi il titolo di canzone dell’estate, erano, su per giù, una decina di brani.

Quest’anno, invece, di mezzo ci si son messi proprio tutti e, la concorrenza, si sa, giova al mercato ma, contemporaneamente, ha anche il potere di frammentarlo e comprimerlo. Perchè poi Takagi & Ketra producono anche il Mambo salentino di Boomdabash e Alessandra Amoroso ed Elodie fa concorrenza a se stessa ipotecando prima del tempo un buon pezzo come Pensare male con un’altra hit come Margarita. E di mezzo ci si mettono anche Dove e quando di Benji & Fede, Una volta ancora di Fred de Palma e Ana Mena, Calipso di Charlie Charles e Dardust con Mahmood, Sfera Ebbasta e Fabri Fibra, Vivere tutte le vite di Elisa e Carl Brave, Piccola stella di Ultimo, Muhammad Alì di Marco Mengoni, Nuova era di Jovanotti, Sorriso (Milano Dateo) di Calcutta, Polynesia di Gazzelle, Buona (cattiva) sorte di Tiziano Ferro, Vento del sud dei Tiromancino, Amaremare di Dolcenera e via di questo passo.

Tutte queste canzone per un solo titolo: la canzone dell’estate. E chi ha vinto allora? Nessuno! Perchè di settimana in settimana le classifiche cambiavano padrone non lasciando a nessun brano il tempo ed il modo di affermarsi, di conquistare il pubblico e lo scettro di canzone vincitrice. E le vendite ne hanno rispecchiato il destino se consideriamo il fatto che, malgrado la portata dello streaming al fine delle vendite nell’ultimo anno sia notevolmente aumentato, non si sono registrati numeri in crescita sul piano delle certificazioni come, invece, era lecito aspettarsi. Anzi, molti, moltissimi artisti, hanno incamerato risultati di minor rilievo rispetto alla scorsa annata: Jambo non può competere con il boom di Amore e capoeira, Playa non ha la stessa forza di Da zero a cento, Ostia lido malgrado l’ottima partenza non ha retto quanto Italiana e nemmeno Maradona Y Pelè ha saputo resistere di fronte al confronto con Felicità puttana.

A seguire il ragionamento del noto matematico Nash, il padre dell’economia classica, Adam Smith, si sbagliava quando sosteneva che “il miglior risultato si ottiene quando ogni componente del gruppo fa il meglio per sè”. In realtà, seguendo il copione recitato da Crowe,il miglior risultato si ottiene quando ogni componente del gruppo farà ciò che è meglio per sè e per il gruppo”. Gruppo che, in questo caso, non è il singolo artista ma il mercato discografico per l’intero. Insomma, in nome del successo personale effimero (perchè l’estate, alla fine, quando si conclude si porta via per sempre anche le sue futili hit che invocano cocktail e feste in spiaggia) questa volta è stato sacrificato il successo vero, il gruppo. Chi si è preso la bionda? Nessuno. E le amiche della biona? Neppure.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
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Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.