“Tutti gli angeli giù dal cielo” di Gianluca Grignani: te la ricordi questa?

Tutti gli angeli giù dal cielo Gianluca Grignani

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare. Oggi parliamo di “Tutti gli angeli giù dal cielo” di Gianluca Grignani

La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 2008 con “Tutti gli angeli giù dal cielo” di Gianluca Grignani.

Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.

Ti sblocco un ricordo: “Tutti gli angeli giù dal cielo” di Gianluca Grignani

Nel suo settimo album in studio “Cammina nel sole“, pubblicato nel 2008, Gianluca Grignani inserisce tra le tracce più emotivamente potenti “Tutti gli angeli giù dal cielo”, un brano che si colloca idealmente tra ballad e uptempo, sospeso in quel limbo grignaniano dove la poesia si mischia alla carne, il dolore si fa preghiera laica e il rock veste i panni della confessione.

Gianluca non abbandona mai il suo immaginario spirituale e passionale, e qui lo sublima nel ritratto di una donna-angelo che si fa incarnazione del desiderio, della dolcezza e della mancanza. È una figura che non consola, ma brucia, un’apparizione che rimane nella mente e nei sensi, e che nel momento in cui scompare lascia un vuoto assordante, viscerale.

Il protagonista, come spesso accade nei brani di Grignani, è solo, in una stanza, sopra a un letto che ora è solo un giaciglio del ricordo. “Sdraiato sopra questo letto dove mi ha lasciato” è uno dei versi chiave del pezzo: da lì parte un flusso di coscienza fatto di aromi persistenti, immagini che non se ne vanno, e un bisogno quasi fisico di risalire alla fonte del dolore per guarirlo.

L’amore si trasforma in ossessione, come ammette lui stesso: “è un’ossessione che per me danza”, e la musica diventa l’unico rifugio, “la mia musica quella che ascolto dalla radio come un disperato”. Qui, la radio è quasi un complice del tormento, un altoparlante dell’anima che ripete i ricordi fino allo sfinimento.

Tutti gli angeli giù dal cielo” è una delle perle nascoste di Gianluca Grignani, un brano che meriterebbe più visibilità per la sua forza viscerale e il suo equilibrio perfetto tra istinto e scrittura. È una lettera d’amore mancata, un gospel notturno per chi ha amato troppo e non sa smettere.

Il testo di “Tutti gli angeli giù dal cielo” di Gianluca Grignani

Un angelo è sceso dalle scale del paradiso
portando con sè due occhi grandi ed un sorriso
un angelo ha posato le sue ali sul mio letto
fino a stamattina che è volato via
e non me lo ha detto
E penso a lei, e al ricordo del suo profumo
che mi ha lasciato qui in questa stanza
d’altronde se una donna ti lascia un segno dentro
è come musica,
come musica la sua bandiera al vento fatta di sesso,pianto, è dolce la mia musica,
la mia musica quella che ascolto dalla radio come un disperato,
sdraiato sopra questo letto dove mi ha lasciato
Dio se potessi tirare giù il cielo giuro che lo farei
tutti gli angeli giù dal cielo
tutti gli angeli devo trovare lei
tutti gli angeli giù dal cielo
tutti gli angeli e tu dove sei?
Ed esco un po’ per trovarmi sotto casa un’altra volta,
però questa volta no,
non c’è un angelo dietro alla porta e penso a lei,
è un’ossessione che che per me danza
col suo profumo qui dentro la stanza
d’altronde se una donna ti lascia un segno dentro
è come musica,
come musica la sua bandiera al vento fatta di sesso,
pianto, è dolce la mia musica,
la mia musica quella che ascolto dalla radio come un disperato,
sdraiato sopra questo letto dove mi ha lasciato
Dio se potessi tirare giù il cielo giuro che lo fareitutti gli angeli giù dal cielo
tutti gli angeli devo trovare lei
tutti gli angeli giù dal cielo
tutti gli angeli giù dal cielo
tutti gli angeli giù dal cielo
tutti gli angeli
tutti gli angeli giù dal cielo
tutti gli angeli giù dal cielo

Scritto da Nico Donvito
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