A tu per tu con il trio musicale e con la cantautrice reatina, in uscita con il singolo “Shangai” feat. Tony Esposito
Si intitola “Shangai” il nuovo singolo di Francesco Mignogna detto “Il Migno” (voce e chitarra), Giovanni Germanelli (chitarra e basso) e Luca Tognoni (batteria), alias gli UltraPop, impreziosito dalla doppia collaborazione con Leda Battisti (qui la nostra precedente chiacchierata) e Tony Esposito. In occasione di questa nuova uscita estiva, abbiamo incontrato per voi la cantautrice reatina e il frontman della band, che ci hanno concesso un’inedita e interessante intervista doppia.
Ciao Leda, bentrovata. Ciao Francesco, benvenuto. Partiamo dal vostro nuovo singolo “Shangai“. Come sono nati questo pezzo e il vostro incontro?
Leda: «E’ avvenuto tutto per un amico in comune far me, il mio produttore Andrea e Giovanni il quale mi parlò di un bellissimo pezzo che sembrava perfetto per la mia voce… La cosa bella è che è stata una collaborazione nata a Messina e sviluppatasi poi in tutta Italia per arrivare infine a Shanghai!».
Francesco: «Quando abbiamo scritto il brano con Germanelli cercavamo sonorità mediterranee. Tony Esposito alle percussioni e Leda erano perfetti per realizzare quello che avevamo in mente».
“Ormai tranne l’amore ed il mare è tutto online” cantate. Forse durante il lockdown abbiamo utilizzato per la prima volta gli strumenti tecnologici per la loro reale funzione. Voi, personalmente, come state affrontando questo delicato momento storico?
Leda: «Sì è vero… e questa ritengo sia stata l’unica cosa davvero positiva di questo folle momento. Il fatto di poter imparare a questo livello l’uso della tecnologia con anche la condivisione di lavori in smart -working penso abbia dato una svolta nello svecchiamento tecnologico del nostro paese… ma la vita deve continuare e il contatto non è sostituibile da nessuna arma via etere… l’uomo è un animale sociale e l’amore l’amicizia hanno bisogno di presenza e contatto… credo alla fine sia stato questo il vero dramma dell’attuale momento…».
Francesco: «Intanto rispetto le regole perché dobbiamo tornare alla vita di prima. La tecnologia credo che migliori la qualità della vita ma dobbiamo ricordarci sempre che ci siamo evoluti negli ultimi 40.000 anni grazie al fatto di aver fatto gruppo tra individui, altrimenti ci saremmo estinti. Il rapporto umano praticato di persona e il contatto fisico è migliore di una videochiamata».
A livello discografico sono stati fatti un sacco di appelli nei confronti di tutti la filiera, come pensate ne potrà uscire l’industria musicale da tutto questo?
Leda: «Da un lato sono ottimista perché tutto sommato la musica, soprattutto da un punto di vista digitale, discografico, radiofonico etc… può continuare a sopravvivere nel migliore dei modi sebbene io stessa abbia dovuto sospendere i lavori del mio nuovo disco per il lockdown …d’altro canto però c’è il discorso dei live e dell’indotto dei concerti, delle feste etc…e sotto questo profilo è ed è stata una vera tragedia…».
Francesco: «Credo che l’industria musicale sia cambiata da quasi venti anni. Non torneremo mai più indietro. Tutto ciò che c’è stato era in relazione ad un’altra epoca. Per quanto riguarda gli UltraPop continueremo a fare singoli e concerti ed a prefissarci obiettivi raggiungibili, ci divertiamo e questo brano ne è l’esempio».
Socialmente parlando, invece, qual è l’augurio che vi sentite di rivolgere alla società del futuro? Cosa sperate che questa situazione estrema di difficoltà ci abbia insegnato?
Leda: «Mi sento di invitare le persone a non smettere mai di sognare neanche nelle situazioni limite…l’insegnamento che ne ho tratto è soprattutto legato alla natura che è come sbocciata di nuovo forse non essendo più maltrattata dall’uomo…».
Francesco: «Il lockdown non ci ha migliorato, ha reso chiare molte cose, ma con questo non voglio dire che siano migliorate. Alla società del futuro auguro che la musica sia condivisione sempre e che gli uomini futuri siano portatori di pace anche in piccoli gesti, ce n’è bisogno in questi ultimi periodi».
Quali sono le caratteristiche che più vi colpiscono l’uno dell’altro?
Leda: «La solarità di Francesco e la sua capacità di farmi viaggiare con la musica che è stata sempre una caratteristica anche delle mie composizioni… le mie canzoni vogliono sempre essere un viaggio sentimentale del cuore e della mente…».
Francesco: «Mi piace oltre all’aspetto fisico anche quello dell’artista. Credo che sia in qualche modo una “zingara felice” (Claudio Lolli docet) e che abbia ancora da dire molto».
Quali pensate siano i vostri punti di contatto musicali?
Leda: «Soprattutto siamo molto simili nel fatto di scrivere le nostre canzoni e interpretarle al meglio proprio perché cucite sulla nostra vocalità e con l’emozione di situazioni realmente vissute… anche il senso nostalgico dei testi ci accomuna e credo sia la reminescenza delle cose il vero piacere musicale…».
Francesco: «Sono d’accordo con Leda e sicuramente abbastanza liberi nello scrivere».
Come vi siete trovati a lavorare con un grande musicista del calibro di Tony Esposito?
Leda: «E’ stato fantastico!! Sin da quando ascoltavo con i miei “Kalimba de Luna” o gli altri brani di Tony venivo sempre trasportata in un mondo magico da quelle percussioni che parevano avere un’anima…».
Francesco: «Ehhhhh…. Tony ha un passato musicale strepitoso. Ci ha raccontato un pò di aneddoti musicali che non scorderò mai. Roba impensabile ai giorni di oggi. E’ napoletano…in qualche maniera ho sempre pensato che la Toscana e la Campania siano compatibili. Dissacranti, tragico-comici, generosi. Hai presente Troisi e Benigni?».
“Shangai” è anche un videoclip diretto da Simone Gazzola. Quanto vi siete divertiti a girarlo?
Leda: «Molto! Fra un percussionista mondiale, una partita di pallone dei ragazzi, una geisha che balla e io che le predico il futuro e un giretto per il mondo!».
Francesco: «Lo abbiamo girato in fretta dopo il lockdown (avevamo iniziato le riprese poco prima). C’era molto caldo quella mattina ed eravamo reduci da un concerto della sera prima. Credo sia più divertente quando ce lo riguardiamo che è terminato. Ci prendiamo in giro a vicenda di solito e questo è il massimo».
Per concludere, cosa dobbiamo aspettarci dalla vostra nuova musica? Quali sono i vostri rispettivi prossimi progetti in cantiere?
Leda: «Per quanto mi riguarda, come ho detto prima, ho dovuto sospendere la lavorazione del mio singolo estivo e del mio disco ma conto di rifarmi presto! Intanto la musica continua ad essere la compagna delle mie giornate, ho sempre amato la possibilità che ha la musica di evolversi e cambiare in maniera camaleontica. Le mie canzoni sono state sempre pensate e scritte da me per continuare a sognare a crescere… proprio come avviene nella vita…».
Francesco: «A settembre registriamo il nuovo brano e in seguito gireremo il video. Non posso dirti altro, ho giurato su una scatola di Campari! Vabbè te lo dico….una cosa che ci sarà ancora di mezzo la geografia».
Nico Donvito
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