venerdì, Marzo 29, 2024

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Un addio d’amore contemporaneo “Per sentirmi vivo” per Fasma – RECENSIONE

Recensione del brano sanremese del giovane artista romano

Dirsi addio è sempre complicato soprattutto quando ci si rende conto che la vita ed il bene di ciascuno richiede proprio quella scelta. La società di oggi tende a voler nascondere le delusioni, a rifiutare il senso di abbandono e di chiusura perchè esso impone una situazione di debolezza che, per assurdo, il mondo contemporaneo non ha ancora imparato a ritenere sentimento umano “sintomo di vita autentica” da preferire sempre a quella perfettamente impacchettata per rispondere alle esigenze di facciata.

A raccontare l’addio è stato Fasma che sul palco del Festival di Sanremo 2020 ha proposto la sua Per sentirmi vivo riprendendo uno dei temi da sempre caro alla dimensione della musica tradizionale italiana ma esponendolo nella chiave comunicativa e musicale più contemporanea ed attuale che esista proprio per calare in una precisa dimensione temporale il proprio cantare ed il proprio scrivere.

“Per non farti piangere ho fatto l’impossibile” si trova a dire, in un inizio vorticoso di parole e versi, Fasma evidenziando da subito che il quadro narrativo che andrà a comporre è quello di una storia d’amore giunta consapevolmente al capolinea per entrambi i suoi attori. Una storia che, dunque, necessita di trovare la sua naturale conclusione pur sapendo di andare a causare dolore e sofferenza sentimentale: le lacrime non si potranno evitare ma il tentativo dovrà essere portato avanti comunque perchè l’affetto non sempre finisce insieme all’amore.

E mentre le lacrime scendono sul volto di una delle due persone l’altra pensa che l’altro “non sia fragile, pensi sia incredibile perchè non scendono lacrime quando scendono a te”. Non piangere, però, non significa non essere feriti dentro o non soffrire al pensiero del “rapporto che c’era prima di questa canzone”.

Ed ora che l’amore è finito ci si chiede che cosa si è diventati rispetto a quando, invece, ci si amava alla follia. “Sono quello che odiavi di me” dice Fasma analizzando il se stesso che, poi, esplode in un ritornello dalle tinte rock che implora il desiderio di scappare, di lasciare fuggire l’altro con lo scopo di riscoprirsi e, magari, riviversi. “Oggi dove sei non lo so, ieri eri tutto ciò che avevo io. Oggi chi sei non lo so, abbiamo detto ‘basta’ senza dirci addio” si ripete tra i versi il giovane cantautore romano che poi riflette sul fatto che la mancanza e la lontananza non potranno essere colmate da niente, nemmeno da una potenziale fama o successo che, si sa, inebriano tutto, anche l’affetto, ma lo fanno solo per un piccolo momento, quello in cui si è sotto i riflettori del palcoscenico.

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Per sentirmi vivo | Testo

Non ti voglio più scrivere
Dirti come vivere
Per non farti piangere
Ho fatto l’impossibile
Pensi non sia fragile
Pensi sia incredibile
Perché non scendon lacrime
Quando scendono a te

Ma a te sembra facile
Dirti che sto bene
Quando tutto non va
Ed è brutto stare insieme
Perché so quello che era
E il ricordo mi fa male
Del rapporto che c’era
Prima di questa canzone io e te

Cosa siamo diventati io e te
Sono quello che odiavi di me
Baby perché non mi ami
Amore sbatti le ali
E vola via da me
Via da me via da te
Via da questa città
Via da noi via da te
E domani chissà
Questa fama questa luce
Questa notorietà
Non mi basterà
Non mi servirà
E se dentro muoio lento
Sai che fuori sorrido
Io ti ho persa dentro il letto
Per tenerti vicino
Io ti ho visto per la strada
E sai che ti voglio in giro
E se adesso non mi molli
è perché in testa ho un casino

E per questo ti scrivo
Oggi non mi parli perché in fondo ti uccido
Perché in fondo mi uccidi
Perché in fondo mi uccidi
Siamo uguali opposti con i cuori divisi
Oggi dove sei non lo so
Ieri eri tutto ciò che avevo io
Oggi chi sei non lo so
Abbiamo detto basta senza dirci addio

Ma a te sembra facile
Dirti che sto bene
Quando tutto non va
Ed è brutto stare insieme
Perché so quello che era
E il ricordo mi fa male
Ed è il rapporto che c’era
Prima di questa canzone io e te

Cosa siamo diventati io e te?
Sono quello che odiavi di me
Baby perché non mi ami
Amore sbatti le ali
E vola via da me
Via da me via da te
Via da questa città
Via da noi via da te
E domani chissà
Questa fama questa luce
Questa notorietà
Non mi basterà
Non mi servirà

E se dentro muoio lento
Sai che fuori sorrido
Io ti ho persa dentro il letto
Per tenerti vicino
Io ti ho visto per la strada
E sai che ti voglio in giro
E se adesso non mi molli
è perché in testa ho un casino

Io ti ho nella testa
Tu mi hai detto resta
E vola via ma fallo con me
Io ti ho detto basta
Dai ti prego scappa
Ma fallo lontano da me

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.