sabato 7 Dicembre 2024

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“Un buon inizio” è il colibrì della ripartenza di Laura Pausini – RECENSIONE

Recensione del singolo del ritorno musicale della cantante

E’ un racconto che riparte quello di Laura Pausini che, a più di un anno di distanza dall’episodio di Scatola, ha scelto di darsi un nuovo ‘via’ con “Un buon inizio“, singolo che la proietta ufficialmente verso un nuovo step discografico della sua trentennale carriera. Un inizio buono che vuole essere, però, soprattutto nuovo come raccontato dalla stessa artista che ha scelto la penna di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari e la voglia di ricominciare da capo senza dimenticare chi si è stati.

Cambiare senza svoltare |

Raccontando la genesi di questo brano e della propria ripartenza artistica, Laura ha svelato una propria profonda crisi musicale ed interiore. Una crisi dovuta ai tempi che cambiano insieme ad una musica che non si riesce più a percepire come propria, come aderente e simile (per richiamare un termine caro alla discografia della cantante) al proprio sentire. Dalla lontananza dalle mode e dal non sentirvisi più rappresentata nasce la spinta a cambiare senza, però, stravolgersi. “Un buon inizio”, in questo senso, rappresenta il compromesso migliore mantenendo centrale la linearità narrativa e la pulizia vocale ma cercando sfumature nuove sul versante testuale e produttivo.

Ecco, dunque, che la Pausini si chiede “dove va la vita senza coraggio”. Quel coraggio che lei stessa ha voluto qui dimostrare di avere scegliendo la via della coerenza con se stessa. Certo, la firma contemporanea di Zanotti e la co-produzione di Simon Says rappresentano tutta la voglia di guardare all’oggi musicale ma il crescendo vocale ed una costruzione narrativa fedele alla narrativa più tradizionale rispettano in pieno lo status di signora della musica che un nome come quello di Laura Pausini porta oggi con sè. Una Laura Pausini che, in qualche modo, si raffigura come un colibrì: desiderosa di volare lontano eppure capace di rimanere ferma nello stesso punto pur sbattendo le ali. Capace per propria volontà.

La costruzione del brano |

Un buon inizio” è sostanzialmente un brano pop-rock ‘alla Pausini’. Al leggero crescendo che da subito viene proposto fa da compimento un ritornello pieno che lascia alla ritmica la scena principale in collaborazione ad una vocalità che, pur non raggiungendo le vette a cui talvolta ha abituato il pubblico, non si risparmia e riempie.

Il vero focus del brano, però, è il versante testuale. Un testo in cui Laura coglie l’occasione per raccontare quella solitudine e quello smarrimento che lei stessa ha sentito dentro. “Cade il sorriso dalle labbra” ricorda all’apertura dell’inciso che rimarca dicendo “ci son parole come bombe che brucian dentro” facendo riferimento a quel sentirsi attaccata e non compresa da lei stessa ancor prima che dagli altri. Eppure, malgrado questo spirito, Laura trova dentro di sè la voglia di ripartire dando luogo e spirito a quel “cresce come una foresta il mio cambiamento”. Un cambiamento che è sinonimo di rifiorimento: un nuovo bocciolo su di un ramo già solido e consolidato. Un ramo nuovamente pronto a sorreggere il colibrì tra un volo ed un altro attorno al mondo.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.