“Un fiume dentro il mare” di Umberto Tozzi: te la ricordi questa?

Un fiume dentro il mare Umberto Tozzi

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Un fiume dentro il mare” di Umberto Tozzi

La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 1991 con “Un fiume dentro il mare” di Umberto Tozzi.

Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.

Ti sblocco un ricordo: “Un fiume dentro il mare” di Umberto Tozzi

Con “Un fiume dentro il mare”, pubblicata nel 1991 all’interno dell’album Gli altri siamo noi, Umberto Tozzi firma uno dei suoi brani più intensi e poetici. Una canzone che sembra scolpita nella nostalgia, in bilico tra confessione e preghiera, dove la forza delle immagini e la sincerità del sentimento si fondono in una ballata romantica e dilaniante.

Il brano si apre con una dichiarazione disperata e tenera: “Ti voglio rivedere / E poi la smetto di telefonare”. È l’inizio di un’ossessione affettiva trattenuta a fatica, dove l’attesa diventa quasi liturgica,“come il mare aspetta il fiume”. La metafora portante è potente: il fiume che si getta nel mare, annullandosi, è simbolo dell’amore totale, di una fusione che è allo stesso tempo rinascita e dissoluzione. L’amante è disposto a perdersi nell’altro, a vivere e morire per l’altro.

L’immagine del fiume dentro il mare torna più volte nel brano, diventando la cifra di un’identità spezzata e ricomposta solo nel sentimento. L’uomo che canta ha rinunciato a tutto, al piacere, al lavoro, persino alla serenità, in nome di un amore che travolge: “non ho fatto più l’amore / per te”. E ancora: “Il mondo l’ho girato tutto / in quel minuto dell’addio”, a sottolineare come il distacco abbia avuto il peso di una vita intera.

Tozzi usa una scrittura evocativa, fatta di accostamenti quasi mistici: “un vecchio frate alla montagna a farsi perdonare”“la vita nella morte”“una canoa che affonda nel sublime”. La canzone diventa così una preghiera laica sull’amore che consuma e redime, sul desiderio di perdersi in un altro essere per ritrovarsi.

Un fiume dentro il mare” non si limita a raccontare un amore, ma ne mostra l’impatto devastante e sublime. Una resa incondizionata, raccontata con parole semplici e potenti, da cui emerge tutto il carico emotivo di un uomo che ha scelto di amare fino all’annientamento.

Il testo di “Un fiume dentro il mare” di Umberto Tozzi

Ti voglio rivedere
E poi la smetto di telefonare
Ti aspetto ormai da giorni e settimane
Ti aspetto come il mare aspetta il fiume
E il fiume si risveglia
Nel cielo di una nuova primavera
E corre con la fretta e con la voglia
Di vivere e morire dentro il mare

Per te, per te
Ora rifiuto le carezze
E sono avvolto da incertezze
E sono sempre a lavorare
E non ho fatto più l’amore
Per te

Un fiume dentro il mare
Ecco che cosa, amore, di noi due, ne voglio fare
Parlare coi tuoi occhi senza dirti una parola
Dei nostri corpi, ancora, farne una persona sola
Perché, perché
Il mondo l’ho girato tutto
In quel minuto dell’addio
Innamorato e maledetto
Ecco che cosa sono adesso io

Un fiume dentro il mare
Un uomo che è disintegrato in mille particelle
Un vecchio frate alla montagna a farsi perdonare
Un sogno che accompagna questo fiume dentro il mare
Eh, uh, ah

Un fiume dentro il mare
Saremo ancora una canoa che affonda nel sublime
La storia senza fine di un amore nell’amore
La vita nella morte, come in fiume dentro il mare

Scritto da Nico Donvito
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