“Un giorno di sole” di Chiara Galiazzo: te la ricordi questa?

Un giorno di sole Chiara Galiazzo

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Un giorno di sole” di Chiara Galiazzo

La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 2014 con “Un giorno di sole” di Chiara Galiazzo.

Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.

Ti sblocco un ricordo: “Un giorno di sole” di Chiara Galiazzo

Con “Un giorno di sole“, Chiara Galiazzo inaugura nel 2014 una nuova fase della sua carriera artistica, portando in radio un brano che abbina forza interpretativa, introspezione e una scrittura d’autore affilata. Scritto da Daniele Magro e prodotto da Fabrizio Ferraguzzo, il singolo, che dà anche il titolo all’album, si allontana dalle ballate pop più tradizionali per esplorare il dolore dell’abbandono con voce ferma e tagliente.

La contrapposizione tra il sole esterno e il buio interiore è il cuore del brano. Chiara racconta la fine di una relazione arrivata inaspettatamente, in un giorno che avrebbe potuto essere qualunque, se non fosse stato illuminato da una luce che rende il dolore ancora più paradossale. Il testo è una confessione diretta, quasi teatrale, con immagini crude e poetiche: “Le lacrime e la doccia fanno spesso l’amore”“In casa c’è una donna che non è più la tua”. Il disincanto è totale, ma mai rassegnato.

Chiara Galiazzo interpreta con intensità emotiva crescente, modulando voce e pathos senza mai scivolare nel melodramma. “Un giorno di sole” è un brano che unisce potenza e delicatezza, rabbia e malinconia. E nel farlo, conferma la capacità dell’interprete di farsi voce di storie fragili, ma mai deboli, in una canzone pop che colpisce per autenticità e stile.

Il testo di “Un giorno di sole” di Chiara Galiazzo

Veglia tutti quanti, chiama la polizia
In casa c’è una donna che non è più la tua
E dimmi se ti ha dato quanto tu hai dato a lei
Dimmi, dimmi

E mentre ballo sola piangi nell’ascensore
È vero che la vita non sono sempre scale
Le lacrime e la doccia fanno spesso l’amore
Da settimane, senza pudore

È vero, a fasi alterne non si ama ciò che fuggi
Io per esempio odio quello che mi hai detto oggi

Perché perché, perché perché
Hai scelto un giorno di sole
Per potermi dire in faccia
Soltanto brutte parole?

Perché perché, perché perché
Tenevi stretto quel fiore
Se poi quello che mi hai dato
Era soltanto dolore?
Ma quale giorno di sole, quale giorno di

Lo so che sbadigliando simulavi stupore
E certe cose vanno come devono andare
Ma il tetto rimane, sì, da riparare

È vero, a fasi alterne non si ama ciò che fuggi
Io per esempio odio quello che mi hai fatto oggi

Perché perché, perché perché
Hai scelto un giorno di sole
Per potermi dire in faccia
Soltanto brutte parole?

Perché perché, perché perché
Tenevi stretto quel fiore?
Con tutto quello che ti ho dato
Hai sotterrato il tuo cuore
Ma quale giorno di sole, quale giorno di sole
Inizia con una brutta notizia?

Perché perché, perché perché
Hai scelto un giorno di sole
Per potermi dire in faccia brutte parole?

Scritto da Nico Donvito