“Un piccolo aiuto” di Zucchero: te la ricordi questa?

Un piccolo aiuto Zucchero

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Un piccolo aiuto” di Zucchero

La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 1985 con “Un piccolo aiuto” di Zucchero.

Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.

Ti sblocco un ricordo: “Un piccolo aiuto” di Zucchero

Siamo nel 1986, Zucchero ha appena partecipato a Sanremo per la quarta e ultima volta con “Canzone triste”. Nelle settimane successive esce “Zucchero & The Randy Jackson Band”, il so secondo album, e tra le nove tracce in scaletta spicca “Un piccolo aiuto”, una delle canzoni più belle di Sugar, impreziosita dal profondo testo di Alberto Salerno.

Protagonista della narrazione è un uomo che incontra la sua ex: “Non so da dove arrivi con chi adesso vivi, però sei una bella sorpresa per me”. Questo incontro lo porta a pensare al loro passato: “Io e te due vite strane e un mare di troppe grane”. E da qui l’invito a restare da lui senza secondi fini :“E lo sai nel mio letto c’è un posto per te, dormi pure se ti va, e riposati quanto vuoi, ho bisogno di serenità e di un piccolo aiuto”. Il finale resta aperto, l’indomani mattino tutto potrà essere diverso, lei forse se ne andrà… ma il suo arrivo è bastato a rimettere in piedi l’umore del protagonista.

In questa ballata malinconica, morbida e avvolgente, Zucchero si spoglia della sua consueta patina blues per regalarci un momento di tenerezza fragile, una carezza musicale che si posa leggera sulla pelle e sul cuore. Fornaciari riesce a rendere poetico e struggente un momento che molti hanno vissuto: il ritorno, inaspettato, di qualcuno che si è amato. E nel raccontarlo, non indugia nel sentimentalismo: mantiene l’equilibrio perfetto tra delicatezza e verità. Scusate se è poco.

Il testo di “Un piccolo aiuto” di Zucchero

Non so da dove arrivi
Con chi adesso vivi
Però sei una bella sorpresa per me
Non so che cosa hai in mente
Non so se c’è un assente
Però tu resta per un po’

Perché io ho bisogno di un piccolo aiuto
E lo sai, nel mio letto c’è un posto per te
Dormi pure se ti va
E riposati quanto vuoi
Ho bisogno di serenità
E di un piccolo aiuto

Io e te, due vite strane
E un mare di troppe grane
Io e te, di nuovo qui, io e te
Se vuoi, io ti preparo
Un caffè un pó leggero
Così puoi dormire, se lo vuoi

Perché io ho bisogno di un piccolo aiuto
E lo sai, nel mio letto c’è un posto per te
Non parlare se non ti va
E riposati quanto vuoi
Ho bisogno di serenità
E di un piccolo aiuto

Io ho bisogno del tuo aiuto
E lo sai, nel mio letto c’è un posto per te
Questa volta come vedi
Non mi reggo più nemmeno in piedi
Ho bisogno di serenità
E di un piccolo aiuto

Compositori: Adelmo Fornaciari / Alberto Salerno
Testo di Un piccolo aiuto © Warner Chappell Music Italiana Srl

Scritto da Nico Donvito
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