venerdì 22 Novembre 2024

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Una canzone per te: dentro il testo di “Quella carezza della sera” dei New Trolls

Scopriamo il testo di una canzone

Nuovo appuntamento con “Canzone per te”, la rubrica che ogni settimana ti porta alla scoperta di una canzone diversa, cercando di capire il significato e il messaggio che vuole trasmettere attraverso la sua musica e le sue parole.
La canzone protagonista di questa settimana è “Quella carezza della sera” dei New Trolls.

Si tratta del singolo di maggior successo della band genovese contenuto all’interno dell’album “Aldebaran”, pubblicato nel 1978. “Quella carezza della sera” è un brano che, con una melodia delicata e avvolgente, accompagna l’ascoltatore in un vero e proprio viaggio nel passato. Il narratore ricorda i bei momenti trascorsi da bambino, in particolare quelli legati alla figura del padre: “quando tornava mio padre sentivo le voci, dimenticavo i miei giochi e correvo li. Mi nascondevo nell’ombra del grande giardino e lo sfidavo a cercarmi: io sono qui”. Parole di grande dolcezza e affetto, che pongono in risalto il rapporto tra padre e figlio.

Vengono poi ripercorsi gli attimi precedenti al coricarsi, in cui il protagonista mostrava timore per il buio, ma non aveva il coraggio di chiamare i genitori: “poi mi mettevano a letto finita la cena, lei mi spegneva la luce ed andava via. Io rimanevo da solo ed avevo paura, ma non chiedevo a nessuno: rimani un po’”.

Successivamente si apre il ritornello, che è il vero e proprio cuore pulsante del brano, in cui il protagonista ricorda i tempi trascorsi e si chiede dove sia finita la speranza che da bambino conservava (“non so più il sapore che ha quella speranza che sentivo nascere in me”) per poi proseguire interrogandosi se a mancare maggiormente sia la carezza della sera prima di andare a dormire oppure la voglia di avventura tipica della tenera età: “non so più se mi manca di più quella carezza della sera o quella voglia di avventura, voglia di andare via di là”. Nonostante non venga fornita una risposta, l’aspetto alquanto singolare di questo brano è che permette all’ascoltatore di immedesimarsi nel personaggio e di porsi lui stesso questa domanda, per la quale ognuno è libero di optare per la risposta che gli è più congeniale.

Nella strofa successiva, invece, torna in primo piano la figura del padre: “quelle giornate d’autunno sembravano eterne quando chiedevo a mia madre dov’eri tu. Io non capivo cos’era quell’ombra negli occhi e rimanevo a pensare: mi manchi tu”. Sono state offerte innumerevoli interpretazioni riguardo questa frase: in molti sostengono che si affronti semplicemente il tema di una temporanea lontananza del padre, mentre per altri si allude a un possibile divorzio tra i genitori (da sottolineare che la canzone è stata incisa proprio negli anni in cui si verificavano i primi casi di divorzio in Italia). Anche in questo caso, comunque, viene offerto un margine di discrezionalità all’ascoltatore, che è libero di interpretare il testo in maniera differente.

In definitiva, “Quella carezza della sera” oltre a rappresentare uno dei pilastri della discografia dei New Trolls, si distingue per essere un brano in cui è possibile offrire diverse interpretazioni, anche in relazione ai sentimenti o alle esperienze di vita di coloro che lo ascoltano. Il grande merito del gruppo genovese è stato proprio questo: incidere una canzone con una melodia singolare e avvolgente e un testo toccante e, a tratti, quasi struggente, ma con un ampio margine di libera interpretazione; forse sono proprio questi fattori che hanno contribuito a rendere questo brano un assoluto punto di riferimento della musica italiana.

Testo |

Quando tornava mio padre sentivo le voci
dimenticavo i miei giochi e correvo li
mi nascondevo nell’ombra del grande giardino
e lo sfidavo a cercarmi: io sono qui.
Poi mi mettevano a letto finita la cena
lei mi spegneva la luce ed andava via
io rimanevo da solo ed avevo paura
ma non chiedevo a nessuno: rimani un po’.
Non so piu’ il sapore che ha
quella speranza che sentivo nascere in me.
Non so piu’ se mi manca di più
quella carezza della sera o quella voglia di avventura
voglia di andare via di la’.
Quelle giornate d’autunno sembravano eterne
quando chiedevo a mia madre dov’eri tu
io non capivo cos’era quell’ombra negli occhi
e rimanevo a pensare: mi manchi tu.
Non so piu’ il sapore che ha
quella speranza che sentivo nascere in me.
Non so piu’ se mi manca di piu’
quella carezza della sera o quella voglia di avventura
voglia di andare via di la’.