Entriamo dentro ad una canzone
Nuovo appuntamento con “Canzone per te”, la rubrica che ogni settimana ti porta alla scoperta di una canzone diversa, cercando di capire il significato e il messaggio che vuole trasmettere attraverso la sua musica e le sue parole. La canzone protagonista di questa settimana è “Immagini” di Nesli: si tratta del singolo che ha anticipato l’uscita dell’album “Vengo in pace”, pubblicato il 22 marzo 2019.
“Immagini” è una canzone che affronta un tema purtroppo ancora attuale e di particolare importanza: quello del bullismo e, più in generale, dell’emarginazione. Si tratta di un brano che interessa pressoché tutti; infatti, anche se non tutti sono stati vittime di bullismo, chiunque, almeno una volta nel corso della vita, si sarà sentito emarginato, escluso. Escluso da un gruppo di amici, da un posto di lavoro, da un progetto; insomma, da qualsiasi cosa. È per questo motivo che “Immagini” è una canzone rivolta a tutti, indistintamente. Anche se è ovviamente corretto affermare che si riferisce in maniera più netta a coloro che sono stati o sono attualmente vittime di gravi atti di bullismo o di emarginazione.
Il desiderio irrefrenabile di ottenere successo e l’odio sembrano essere delle costanti della nostra società; l’unico obiettivo è pensare a sé stessi e prevalere sugli altri. La dignità e l’onestà sono quasi considerati dei valori secondari. Ma, in fin dei conti, l’odio non ha motivo di esistere: “mi accorgo che in fondo non conta essere il primo e l’odio che provo da sempre non ha più un motivo per essere vivo”.
Il ritornello, con le sue parole e la sua musicalità, scuote l’animo dell’ascoltatore e lo fa riflettere: “ed ora lo immagini, perché è la violenza che da sempre ci separa e la strada che facciamo soli non ci unisce; da una parte resta solo chi sceglie di usarla, e dall’altra c’è una vittima che la subisce. Ed ora lo immagini che è triste”. Nesli, in poche parole, riesce a riassumere in maniera diretta ed efficace un concetto fondamentale: la violenza ci separa, ci allontana e ferisce profondamente la persona sulla quale è esercitata.
Il messaggio più forte e importante dell’intero testo, a mio parere, arriva però nel momento successivo al ritornello: dopo aver spiegato e messo in evidenza la brutalità della violenza e del bullismo, infatti, il cantautore lancia un messaggio a tutti gli ascoltatori, affermando che ognuno di noi ha il dovere di combattere questo fenomeno, anche se non ne è direttamente coinvolto. “C’è un ruolo che spetta a chi vede da fuori tutto quest’odio; difendere chi nella vita non è come loro”: perché il non essere capiti o ascoltati, per le vittime, probabilmente, è ancora più doloroso e straziante della violenza stessa (“è irreale che nessuno si accorga di quanto ti faccia male, dalla scuola al campetto al primo assistente sociale”).
Credo che sia fondamentale che la musica si faccia portatrice di determinati valori; sia perché essa è in grado di arrivare a un numero notevole di persone, sia perché non si deve avere timore di affrontare temi dolorosi come quello del bullismo. Nesli ha senza dubbio un grande merito: quello di aver trattato un argomento così delicato in maniera semplice ma efficace, sottolineando che il bullismo e, più in generale, l’emarginazione, saranno sconfitti solo quando decideremo di mettere da parte la violenza per far spazio alla collaborazione e al sostegno reciproco.
Testo |
Sapendo che tutto nasconde un lato cattivo
Mi accorgo che in fondo non conta essere il primo
E l’odio che provo da sempre non ha più un motivo
Per essere vivo
Avvicina persone al di là di qualunque credo
Continua a restarmi vicino anche se lo rinnego
Anche se annego
Coi vestiti di un altro addosso
Che sembravano bagnati fradici
Anche nel mese di agosto
Perché lo hai visto o ti è successo
E restano le immagini come fosse adesso
Ed ora lo immagini
Perché è la violenza che da sempre ci separa
E la strada che facciamo soli non ci unisce
Da una parte resta solo chi sceglie di usarla
E dall’altra c’è una vittima che la subisce
Ed ora lo immagini che è triste
Ed ora lo immagini che è triste
Ed ora lo immagini
Che spetta a chi vede da fuori tutto quest’odio
Difendere chi nella vita non è come loro
Pensare che tutto diventi soltanto un lavoro, l’ho fatto di nuovo
È irreale, che nessuno si accorga di quanto ti faccia male
Dalla scuola al campetto al primo assistente sociale
Perché devi imparare a combattere ma non lo so fare
Io non lo so fare
Coi vestiti di un altro addosso
Che sembravano bagnati fradici
Anche nel mese di agosto
Perché lo hai visto o ti è successo
E restano le immagini come fosse adesso
Ed ora lo immagini
Perché è la violenza che da sempre ci separa
E la strada che facciamo soli non ci unisce
Da una parte resta solo chi sceglie di usarla
E dall’altra c’è una vittima che la subisce
Ed ora lo immagini che è triste
Ed ora lo immagini che è triste
Ed ora lo immagini
Perché è la violenza che da sempre ci separa
E la strada che facciamo soli non ci unisce
Da una parte resta solo chi sceglie di usarla
E dall’altra c’è una vittima che la subisce
Ed ora lo immagini che è triste
Ed ora lo immagini che è triste
Ed ora lo immagini
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