giovedì 21 Novembre 2024

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Quella “ragazza” di Malika Ayane e la sua spensieratezza ritrovata – RECENSIONE

Recensione del nuovo singolo della cantante milanese

Una spensieratezza ritrovata. C’è questo al centro di “Una ragazza“, il singolo che segna il ritorno di Malika Ayane e che la vede all’esordio con una nuova etichetta discografica – la Warner Music Italy – e un nuovo team alle spalle, la MK3 di Angelo Calculli.

La canzone |

Il brano segna infatti una netta virata rispetto agli ultimi lavori più introspettivi e sperimentali della cantante milanese (qui la nostra recensione dell’ultimo album “Malifesto”), recuperando la freschezza delle atmosfere anni ’60 che hanno segnato i suoi esordi (vi ricordate “Feeling better“?). L’omaggio è alla musica beat di quegli anni, con un clima allegro e festoso che guarda allo shake, ballo senza passi prestabiliti e che quindi rispecchia in pieno la libertà e l’indipendenza raccontata nel testo.

Quella cantata da Malika è infatti una ragazza che vuole farsi trascinare dal suo istinto e sa ridere anche davanti alle difficoltà. Dietro alla positività di quel “tutto è splendido” che chiude il secondo ritornello, la protagonista riconosce anche che “se ride non vuol dire che sia felice, forse sta contando vecchie lacrime“. Un clima che quindi non è di sola festa, ma fa anche i conti con un retrogusto più amaro. In piena linea con le tinte agrodolci che contraddistinguevano il periodo storico omaggiato.

In conclusione |

Una ragazza” ci mostra quindi una Malika Ayane ritrovata, più fresca e alleggerita. Che guarda al mondo radiofonico pur senza dover per forza ammiccare alle tendenze attuali. Una scelta coerente con un percorso che non ha mai rifiutato l’idea del successo estivo, trovando però sempre (da “Tre cose” a “Senza fare sul serio“) linee curiose ed originali che consentono all’artista di avere una sua precisa identità.

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Nick Tara

Classe '92, ascoltatore atipico nel 2022 e boomer precoce per scelta: mi nutro di tradizione e non digerisco molte nuove tendenze, compro ancora i cd e non ho Spotify. Definito da Elettra Lamborghini "critico della sagra della salsiccia", il sogno della scrittura l'ho abbandonato per anni in un cassetto riaperto grazie a Kekko dei Modà, prima ascoltando un suo discorso, poi con la sincera stima che mi ha dimostrato.