martedì 5 Novembre 2024

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Usai: “Voglio far ballare con la voce di Alexia” – INTERVISTA

A tu per tu con il producer che con Alexia ha realizzato “Notte

Una collaborazione tutta inedita quella che ha unito il dj e produttore sardo Usai e la voce sempre riconoscibile di Alexia per il brano Notte. Una collaborazione che unisce una produzione efficace ed internazionale con una delle ugole più performanti e duttili del nostro panorama musicale. Ne abbiamo parlato proprio con Usai per inquadrare questo brano e la sua intera attività musicale.

Partiamo da “Notte”. Come è nato questo brano?

«Deriva tutto da una necessità personale. Musicalmente derivo da un percorso fortemente proiettato alla dimensione internazionale dove mi sono sempre dedicato a produzioni dalle sfumature dance. Ho voluto approcciarmi al mercato italiano portando qualcosa di mio e non limitandomi a produrre tradizionalmente un brano ad un cantante qualsiasi. Sognavo un brano che permettesse di mettere cantante e produzione sullo stesso piano e ‘Notte’ mi è sembrato quello giusto».

Come mai, quindi, l’idea di rivolgersi ad Alexia?

«In Italia c’è una sola regina della dance: Alexia. Vocalmente è incredibile ed era molto vicina alla finalità di questo brano. Le ho proposto il pezzo e a lei è piaciuto molto anche perchè si rivelava una cosa non troppo vicino a quello che stava proponendo negli ultimi tempi».

Oramai è passato quasi un mese dalla pubblicazione di questo pezzo. Qual è il primo bilancio?

«Sono molto soddisfatto di come ‘Notte’ si sta comportando. Abbiamo raccolto un buon riscontro sia dai network radiofonici che da varie playlist digitali quindi non posso che essere contento di come stia andando».

Nel mercato discografico italiano si sta diffondendo sempre di più la pratica di mettere in luce la componente produttiva. Come valuti questa nuova visibilità dei produttori e del loro lavoro?

«E’ assolutamente vero quello che dici. Tra l’altro io ho avuto la fortuna anche di vivere quel periodo in cui i DJ erano visti come delle superstar. Da lì, poi, in qualche modo è nata l’evoluzione che, tramite la trap, ha portato anche i produttori sotto i riflettori. E’ uno dei meriti che dobbiamo riconoscere al fenomeno trap in Italia. Soprattutto all’inizio di quel movimento musicale il suono si è rivelato essere una componente fondamentale: colorava un mondo e dava un’identità ben precisa alla proposta artistica. In Italia ci sono, poi, dei produttori pazzeschi a mio avviso: il progetto Takagi & Ketra, ad esempio, è riuscitissimo a mio avviso».

‘Notte’ gode di sound molto particolare che, in qualche modo, rifugge da quello spirito reggaeton che, tra qualche giorno, sicuramente tornerà ad invadere le radio nostrane come ogni estate richiede da qualche anno a questa parte. Può essere questo, secondo te, uno schema musicale nuovo per sfuggire a quel tipo di monotonia musicale?

«Sono d’accordo con te riguardo all’eccessiva ridondanza del reggae negli ultimi anni. E’ capitato anche a me di produrre dei brani latini o reggaeton ma, effettivamente si avverte l’esigenza di diversificare. Nei miei singoli vorrei proprio portare un sound internazionale in italiano con la finalità di far ballare».

Attorno a te vedi questa tua stessa voglia di proporre anche dell’altro?

«Si, ci sono diversi producer in Italia che stanno sperimentando. Mace, ad esempio, ha realizzato un album veramente figo. La sua collaborazione con Blanco e Salmo su ‘La canzone nostra’ è stata davvero azzeccata, nuova e fresca. Speriamo che ci sia sempre di più la voglia di uscire da logiche consolidate che oramai, però, sorprendono poco sia chi ascolta che le produce. D’altronde abbiamo vissuto un anno con davvero tanto tempo a disposizione per pensare e sviluppare cose nuove».

A proposito di questo ultimo anno, questa tua ‘Notte’ comunica una voglia tutta particolare di uscire, ballare e sfogarsi. E’ un qualcosa figlio proprio di quest’ultima annata oppure l’idea era precedente?

«Questo è un pezzo totalmente figlio della quarantena ad eccezione di un’idea produttiva che tenevo nel cassetto già da prima. Il brano è stato scritto in pieno lockdown, provato e registrato tutto a distanza. Il testo è volutamente in contrasto alla situazione presente e si manifesta come se fosse un desiderio».

Per quanto riguarda il futuro, invece, cosa ti aspetta?

«Sto lavorando già a delle cose nuove sia per dei miei nuovi singoli che per dei brani insieme e per Alexia. Questa collaborazione ci ha gratificato molto entrambi e, quindi, siamo dell’idea che sarebbe bella rinnovarla anche in futuro con degli altri progetti».

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.