A tu per tu con il giovane cantante romano, in occasione del suo concerto virtuale nel MetaStage di LIVEnow
A poche settimane dalla nostra precedente intervista, ritroviamo con piacere Valerio Mazzei per parlare del concerto speciale che andrà in onda il 14 febbraio, giorno di San Valentino, sulla piattaforma LIVEnow. Si tratta di una live performance nel metaverso di The Nemesis, uno show interattivo e virtuale estremamente coinvolgente, in cui l’artista si esibirà proponendo cinque tracce tratte dal suo album d’esordio “Mi odi ma”, un lavoro che riflette a 360 gradi la sua età e la sua identità musicale.
Ciao Valerio, bentrovato. Ci racconti meglio, a parole tue, di cosa si tratta esattamente?
«Si tratta di una piattaforma che riunisce le persone da tutto il mondo in un palco virtuale, come se fosse uno spazio virtuale in cui seguire con il proprio avatar il concerto. Inizialmente si era pensato di farmi esibire come un personaggio del metaverso, però questo non mi permetteva di interagire realmente con il pubblico. Il mio showcase verrà proiettato su uno schermo gigantesco dove io canterò naturalmente dal vivo. Secondo me sarà veramente una cosa bellissima».
La scaletta l’hai costruita con lo stesso criterio di un live in presenza oppure in maniera differente?
«Abbiamo scelto cinque brani, che rappresentano un mix tra le mie preferite e quelle del pubblico. Tre su cinque saranno eseguite da me per la prima volta dal vivo. Avendo cominciato a fare musica durante la pandemia, non ho ancora avuto l’occasione di realizzare concerti. Per questo motivo sarà molto speciale, al punto che le emozioni della vigilia sono le stesse di un live vero e proprio».
Il MetaStage è un occasione per suonare dal vivo, qualcosa in più di un semplice live in streaming, pensi che parallelamente al ritorno dei concerti in presenza, questo sia un fenomeno che possa avere una vita e una sua continuità in futuro?
«Sono quasi sicuro che sarà così, il motivo è semplice, perché è molto più economico per le persone e non ti occupa molto spazio nell’arco della giornata. Però, c’è da dire che i concerti veri hanno tutto un altro effetto, l’augurio è che si possa tornare a realizzare spettacoli dal vivo nella più totale sicurezza. Si tratta di due alternative che, secondo me, sono sono sovrapponibili l’una con l’altra».
Per concludere, a proposito di San Valentino, qual è il tuo pensiero sull’amore e su un sentimento così universalmente presente sia nella musica che nella vita di tutti noi?
«L’amore è presente in tutte le canzoni che scrivo, per me è importantissimo e credo davvero che esista ancora. Sai, molte persone della mia età hanno smesso di crederci, perché la generazione Z ha delle relazioni corte e a volte superficiali. Molti ragazzi si sono abituati a questo e hanno perso l’essenza dell’amore, un sentimento che secondo me esiste e vive dentro di noi, non soltanto nei rapporti di coppia, ma in qualsiasi altro tipo di scambio interpersonale. Tutto ciò che ti fa stare bene è amore».
Nico Donvito
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