venerdì 22 Novembre 2024

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Valos: “Brillerà? Un grande lavoro introspettivo” – INTERVISTA

A tu per tu con il giovane rapper romano classe 2003, in uscita con il suo EP d’esordio intitolato “Brillerà

Bel debutto discografico per Valerio Valiante, in arte Valos, tra i protagonisti della nuova scena musicale romana. Brillerà è il titolo del suo primo EP, un lavoro che mette in risalto le sue doti di scrittura e le sue peculiarità interpretative. Approfondiamo la sua conoscenza.

Ciao Valerio, benvenuto. Partiamo da “Brillerà”, qual è stata la genesi di questo tuo EP d’esordio?

«Il progetto “Brillerà” inizia senza realmente sapere cosa sarebbe diventato.  È partito tutto il 12 luglio 2020 con un freestyle caricato su Instagram in cui cantavo una strofa scritta la notte prima. Il freestyle ha totalizza 7.000 views in pochissimo e tanti commenti positivi , allora insieme al mio team abbiamo deciso di realizzare un singolo diverso rispetto alla mia precedente percorso artistico. Appena esce sui digital store sono tutti impazziti a tal punto da arrivare a 120.000 stream in meno di un mese,  un traguardo importante per quel periodo. A questo punto perchè non farci un EP in cui tutte le tracce e le collaborazioni raccontano un modo diverso di poter brillare? Finalmente 16 luglio 2021, dopo un anno, ecco a voi Brillerà!».

Quanto hai dovuto scavare, a mani nude e in profondità, per portare alla luce queste sette tracce?

«È stato un grande lavoro introspettivo durato un anno, in cui ho scoperto dei miei lati nascosti o che volevo non vedere, lo stesso è stato per le varie collaborazioni che grazie a questo progetto. Anche loro si sono si sono immersi  e hanno portato alla luce una parte della loro coscienza. Tanto sudore, passione e voglia di fare tanta nuova musica, insieme». 

A livello musicale, che tipo di sonorità avete voluto abbracciare insieme al tuo team di lavoro?

«Il mio team mi ha permesso di maturare molto su tutti gli aspetti, ma un grazie speciale lo devo ad Otalay, il mio produttore. Mi ha permesso di sfruttare i vantaggi e la forza di altri generi musicali più melodici e strumentali che ci hanno portato a costruire gli elementi fondamentali che compongono l’EP e che senza i quali il messaggio sarebbe uscito diversamente». 

Valos Brillerà

Facciamo un breve salto indietro nel tempo, come e quando ti sei avvicinato alla musica?

«Mi sono avvicinato alla musica grazie ai miei nonni, mi hanno insegnato a suonare il pianoforte e a saper ascoltare la musica. Grazie a loro ho sempre avuto un’influenza molto forte dalla musica melodica e del valore di ogni singola nota. Crescendo mi sono ho evoluto a modo mio ciò che avevo imparato da piccolo fino ad un periodo molto difficile della mia vita che mi ha dato il coraggio di uscire allo scoperto, la morte di mio nonno, pilastro fondamentale della mia crescita. Da quel momento mi sarebbe servito un modo per comunicare e per uscire allo scoperto, allora decisi di iniziare la mia carriera con “Ciao no’”, brano dedicato proprio a mio nonno». 

Quali ascolti hanno influenzato e accompagnato la tua crescita?

«Ho sempre incentrato maggiormente la mia musica su influenze straniere, ma anche nella scena italiana ci sono dei pilastri come Gue’ Pequeno, Tedua o Gianni Bismark che reputo mi abbiano realmente accompagnato nella mia carriera, tutt’ora». 

Nonostante tu sia giovanissimo, hai già maturato uno stile originale e ben definito. Credi con questo disco di essere riuscito a raggiungere il giusto equilibrio tra chi sei e chi vorresti essere? 

«Questo EP è stato frutto di un forte lavoro introspettivo in cui ho maturato degli aspetti fondamentali di me stesso che non avevo mai preso in considerazione. Ciò mi ha portato ad avvicinarmi a ciò che vorrei essere, quindi vi direi che siamo quasi arrivati all equilibrio perfetto tra ieri e domani, trasmettendo ciò che siamo oggi».

Per concludere, quali elementi e quali caratteristiche ti rendono orgoglioso di “Brillerà”?

«Reputo che “Brillerà” sia l’ep che il singolo siano dei progetti ben riusciti che ci stanno portando parecchie soddisfazioni, gli aspetti che mi rendono più orgoglioso sono il messaggio che abbiamo voluto trasmettere e soprattutto come lo abbiamo voluto trasmettere. Abbiamo iniziato un cambiamento musicale rispetto ai brani precedenti mantenendo comunque la nostra identità, inoltre abbiamo realizzato progetti specifici che andassero a consolidare il messaggio, come la donazione delle royalties in beneficenza, la sensibilizzazione dei ragazzi verso l’arte e tanto altro». 

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.