martedì 26 Novembre 2024

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Valucre: “Il mio obiettivo? Rendere i miei testi più chiari e familiari possibili” – INTERVISTA

A tu per tu con la giovane cantautrice cagliaritana, in uscita con il nuovo singolo intitolato “Era ora

Tempo di nuova musica per Valentina Luiu, meglio conosciuta con lo pseudonimo di Valucre, giovane artista classe 2000 in uscita con il singolo “Era ora”, nato durante il lockdown e prodotto da Alessandro Forte. Approfondiamo la sua conoscenza.

Ciao Valentina, benvenuta. Partiamo dal tuo nuovo singolo “Era ora”, cosa racconta?

«“Era Ora” è forse la mia preferita tra le canzoni uscite, perché per me è stata molto importante. Il pezzo racconta di un periodo della mia vita in cui ho avuto una presa di consapevolezza e le cose hanno iniziato a girare nel verso giusto».

Chi ha collaborato con te alla stesura del brano?

«Ho scritto e composto il brano da sola, mentre Alessandro Forte si è occupato della produzione musicale e dell’arrangiamento. Abbiamo lavorato insieme alla stesura di “Era ora” durante la quarantena, il che è stato una sfida».

C’è una frase che, secondo te, rappresenta e sintetizza l’intero significato della canzone? 

«L’intera canzone la potrei sintetizzare con un ‘Svegliati Vale’, infatti la canzone parla di una tanto attesa presa di coscienza».

Dal punto di vista musicale, invece, che tipo di sonorità hai voluto abbracciare? 

«Sono partita prima di tutto da quello che mi piace. Quando abbiamo registrato “Libellule” (il mio primo singolo), sia me che Ale eravamo in fissa con Post Malone e abbiamo preso da lui, inevitabilmente, un po’ di ispirazione. In generale da quel punto in poi abbiamo abbracciato le sfaccettature più urban dell’indie».

Che ruolo gioca la musica nel tuo quotidiano? 

«Molti aspetti della mia vita, come il lavoro e l’amicizia, girano attorno alla musica. Da quando la ascolto o la faccio ha un ruolo centrale nella mia vita».

Da ascoltatrice, tendi a cibarti di un genere musicale particolare oppure ti reputi abbastanza onnivora? 

«Penso di avere sempre avuto un approccio onnivoro, però il genere in cui sguazzo di più è l’R&B».

Venendo alla pandemia e a tutte le sue conseguenze socio-economiche, con quale spirito hai affrontato questi ultimi mesi? 

«Credo che questo periodo sia stato pesante per me come lo è stato per tutti, ma il mio proposito è sempre stato di continuare ad essere creativa. Spero di far uscire presto nuova musica (sorride, ndr)».

Per concludere, a chi si rivolge la tua musica e a chi ti piacerebbe arrivare in futuro? 

«La mia musica si rivolge in generale a tutti quelli che la ascoltano, anche se può sembrare banale. Il mio obiettivo è quello di rendere i miei testi più chiari e familiari possibili, in modo che i miei messaggi siano comprensibili a chiunque».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.