Vanessa Grey: “Per me la musica è vita“ – INTERVISTA

A tu per tu con Vanessa Grey, che si racconta tra le nostre pagine in occasione dell’uscita del suo nuovo singolo “I vip so chic”. La nostra intervista alla cantante
È disponibile in digitale “I vip so chic”, il nuovo brano della speaker radiofonica, conduttrice e cantante Vanessa Grey. Il brano dal sound fresco e travolgente trasporta l’ascoltatore in una brillante parodia della vita da copertina che tutti noi sogniamo, tra cocktail scenografici, abiti glitterati e ville lussuose.
Il pezzo è scritto da Vanessa Grey insieme a Karin Amadori, Valerio Carboni e Sabatino Salvati. È online anche il videoclip ufficiale, creato interamente con l’AI che vede la cantante al centro di un viaggio visivo tra lusso sfrenato e provocazione, in piena sintonia con lo spirito della canzone.
Vanessa Grey racconta il singolo “I vip so chic”, l’intervista
“I vip so chic” è il tuo nuovo singolo: da dove nasce l’idea di questo brano?
«È nato nel cuore della notte: mi sono svegliata e ho pensato che mi sarebbe piaciuto scrivere una canzone sul tema dei vip. Perché spesso siamo attratti da chi sta meglio di noi – come si dice, “l’erba del vicino è sempre più verde” – ma ci dimentichiamo che dovremmo invece vivere la nostra vita mettendoci al centro. Alla fine, tutti siamo vip. Mi sono ritrovata in studio con la mia amica e autrice Carina Madori, con il producer Sabatino Salvati e, a distanza, Valerio Carboni. Abbiamo iniziato a comporre il brano come si faceva una volta: “Che suono ti piace di più?” “Mi piacerebbe partire da un basso…” E da lì, piano piano, abbiamo costruito “I vip so chic”».
Nel testo c’è un sottile gioco tra leggerezza e critica sociale. Quanto conta per te l’ironia sia nella vita che nella musica?
«Per me l’ironia è alla base della vita. Sono una persona ironica di natura e credo che dietro la leggerezza e l’ironia ci sia spesso una grande profondità. Mi piace usarla nella vita, ma anche nella musica, perché è qualcosa che mi rappresenta e che mi identifica. Cerco sempre di fare in modo che ogni mia canzone racconti qualcosa di me».
Hai detto che ogni persona è “vip a modo suo”: che messaggio speri arrivi a chi ascolta questa canzone?
«Mi piacerebbe che arrivasse il messaggio di essere artefici della propria vita. Di costruirla seguendo i propri ideali, senza pensare troppo agli altri. Come dico nel testo, tutti siamo vip, non c’è bisogno di credere che gli altri siano migliori di noi, perché spesso non è così. Ci dimentichiamo anche che i vip, alla fine, hanno gli stessi problemi di tutti. Vorrei che passasse proprio questo: vivere la propria vita da protagonisti».
A livello narrativo, cosa aggiungono le immagini del videoclip, creato interamente con l’AI, al brano?
«Mi piaceva l’idea di stare al passo con i tempi e di creare qualcosa con l’intelligenza artificiale, raccontando un percorso visivo. Volevo mostrare le mille sfaccettature di Grey: con look diversi, capelli diversi, forme diverse. Mi è piaciuto anche utilizzare le immagini dei vip girati di spalle, in pigiama. Ho fatto anche delle interviste in pigiama, proprio perché – anche qui torna l’ironia – si può essere VIP anche in pigiama. C’è la normalità, la spontaneità, ma anche la particolarità».
Dal canto alla radio, dalla scrittura alla conduzione: il tuo percorso è ricco e trasversale. Come riesci a tenere in equilibrio tutti questi interessi? E cosa, secondo te, li unisce?
«Quello che li unisce è il mio desiderio di esprimermi, di comunicare. Ogni forma ha il suo linguaggio, ma alla base c’è sempre la voglia di raccontare qualcosa, di condividere emozioni. Cerco di tenere tutto in equilibrio con passione e con la consapevolezza che ogni cosa arricchisce l’altra. Anche la radio mi dà tanto, come la musica o la scrittura. Sono tasselli dello stesso disegno».
Con “Up Music” ti dedichi anche alla crescita di giovani artisti. Qual è il consiglio che dai più spesso a chi cerca di percorrere un percorso simile al tuo?
Il consiglio che do più spesso è di esplorarsi, capire davvero chi si è. Seguire la propria personalità, senza snaturarsi. Bisogna lasciar uscire quello che si ha dentro. È importante avere qualcuno che ti sostenga e ti dia consigli, certo, ma alla fine sei tu che devi trovare la tua strada. E poi, se hai una passione, non puoi stare fermo a chiederti “è quella giusta?”. Se ce l’hai dentro, devi seguirla. Indipendentemente dai risultati: che arrivino o meno, la passione va vissuta. Se c’è, ti guida. Vai, segui il tuo percorso, il tuo cammino».
Per concludere, qual è la lezione più importante che senti di aver appreso dalla musica fino ad oggi?
«Bellissima domanda. È sempre difficile scavare dentro se stessi, ma la musica te lo permette. Ti spinge a cercare il mezzo che ti rappresenta, quello che ti fa sentire vivo. Per me la musica è proprio questo: un mezzo che mi fa sentire viva in tutte le sue forme — che sia radio, palco o canzone. Per me la musica è davvero vita».