venerdì 22 Novembre 2024

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“Se ti potessi dire”, questa volta Vasco Rossi arriva in differita – RECENSIONE

Disponibile da venerdì 25 ottobre il nuovo singolo del rocker di Zocca, intitolato “Se ti potessi dire

Essere o non essere sinceri con se stessi e con il proprio pubblico, questo il dilemma shakespeariano che prima o poi attanaglia qualsiasi artista nel corso della propria carriera. Sceglie nuovamente di seguire il proprio istinto Vasco Rossi, lo fà con la sua solita inconfondibile verve e con un nuovo brano inedito intitolato “Se ti potessi dire”, disponibile in rotazione radiofonica e sulle piattaforme digitali a partire dallo scorso 25 ottobre. Certo, non si grida al capolavoro, anche perché non deve essere facile per un artista del suo calibro trovare ispirazione nell’attuale confusionaria epoca in cui viviamo.  A un anno di distanza dal lancio del suo ultimo singolo La verità, il Blasco torna a ruggire con un pezzo pieno zeppo di chitarre, ma senza un preponderante inciso.

Chiaramente una canzone senza ritornello fatica di più ad essere ricordata, ma è un rischio che il rocker di Zocca ha più volte corso lungo la sua carriera, confermandosi spesso antesignano di nuove tendenze e mai obsoleto, anche negli azzardi. Tra le righe del testo, Vasco ripercorre idealmente la propria esistenza, fatta di momenti vissuti in bilico su di un filo, alti e bassi, tra il paradiso terreno e l’inferno della mente. Abitudini, malinconie, nostalgie, rimpianti, esseri, passioni, delusioni e situazioni che affrontiamo tutti, ovviamente in maniera diversa.

Punta tutto sulla sincerità Vasco Rossi, con l’inguaribile poetica che caratterizza un po’ tutte le sue migliori produzioni, musicalmente manca un certo guizzo, dal punto di vista dell’arrangiamento si poteva osare qualcosa di più, ma evidentemente si tratta di un pezzo nato come urgenza e non con l’intento di lasciare un segno. In conclusione, Se ti potessi dire è una canzone che arriva in differita e che verrà sicuramente rivalutata dal vivo, con quella carica interpretativa universalmente riconosciuta come una delle peculiarità dell’artista emiliano. Forse da lui ci si aspetta qualcosa di immediato e d’impatto, a questo giro occorre dedicargli qualche ascolto in più, il che francamente non ci dispiace.

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Se ti potessi dire | Video

Se ti potessi dire | Testo

Se ti potessi dire
quante volte ho voluto morire
quante volte camminando sul filo
sono stato, sono arrivato vicino
all’inferno
della mente
quell’inferno
che esiste veramente

Se ti potessi dire
quante volte ho pianto per capire
quante volte sono stato sul punto di lasciarmi andare
all’inferno
della mente
quell’inferno
che esiste veramente, esiste veramente

Se potessi raccontarti per davvero
le abitudini di cui non vado fiero
le malinconie, le nostalgie perfino dei rimpianti
per le cose che
se avessi adesso ancora qui davanti
le rifarei esattamente così, sì
stessi errori, stesse passioni
e le stesse delusioni, sì

Se ti potessi dire
quante volte ho voluto rischiare
da una parte l’equilibrio mentale
e dall’altra volare
sull’inferno
della mente
quell’inferno
che esiste veramente

Se potessi raccontarti per davvero
le abitudini di cui non vado fiero
le malinconie le nostalgie perfino dei rimpianti
per le cose che
se avessi adesso ancora qui davanti
le rifarei
esattamente così, sì
stessi errori, stesse passioni
e le stesse, stesse, stesse delusioni, sì

Vivere per amare
vivere per sognare
vivere per rischiare
e vivere per diventare

Vivere per adesso
vivere lo stesso
vivere per errore
e vivere con passione
vivere solamente
vivere continuamente
vivere senza ricordo e senza rimpianto
senza rimpianto
senza rimpianto
senza rimpianto
se ti potessi dire

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.