A tu per tu con l’interprete toscana, in uscita con il singolo “Francesco ora lo sa”, disponibile dal 16 maggio
Dopo averla incontrata in occasione del lancio dei precedenti singoli “Senza di te“ ed “Eterno movimento“, ritroviamo con piacere Veronica Ventavoli, fuori con l’inedito “Francesco ora lo sa”, pezzo che segna un nuovo cambiamento di pelle e vira verso sonorità indie. Dai tempi della sua partecipazione a Sanremo 2005, l’interprete toscana è cresciuta ed è pronta a consolidare la propria forma artistica, supportata dal rodato team di lavoro composto da Antonio Ianni, Andrea e Paolo Amati, per la APbeat edizioni musicali. Più che una rinascita si tratta di una vera e propria evoluzione che, anno dopo anno, canzone dopo canzone, performance dopo performance, l’ha portata a questa rigenerante consapevolezza musicale.
Ciao Veronica, bentrovata. Partiamo dal tuo nuovo singolo “Francesco ora lo sa”, cosa racconta?
«Francesco è una vita “macchiata” dalle delusioni, amorose ma non solo, cui la dolcezza di un incontro inaspettato regala la fiducia e la forza interiore necessarie per ripartire».
Il brano segna la tua personale e interessante svolta sonora verso l’indie, a cosa si deve questo cambio di pelle?
«Da parte mia non c’è stata una volontà precisa di virare verso un genere piuttosto che un altro. Il team Ianni-fratelli Amati mi ha proposto ‘Francesco ora lo sa’ e mi è piaciuta subito tanto, tantissimo. Si trattava a quel punto di capire come potermi muovere nel pezzo: avevo timore di non essere convincente, vocalmente e non solo. Abbiamo inciso un paio di tracce, ci siamo guardati e ci siamo piaciuti».
Nelle nostre precedenti chiacchierate hai definito “Senza di te” una rinascita ed “Eterno movimento” una conferma, come descriveresti questo tuo nuovo capitolo discografico?
«E’ la conferma definitiva, per me, che con il mio gruppo di lavoro attuale mi sento a mio agio sempre e comunque. La risposta, sia a livello di passaggi radio che di visualizzazioni YouTube, è stata sorprendentemente positiva, stiamo quindi lavorando per portare avanti questa linea più indie rispetto al passato».
Cosa avete voluto trasmettere attraverso le immagini del videoclip ufficiale di “Francesco ora lo sa”?
«Come già sai, a legarmi agli autori e produttori del pezzo è anche la passione per sonorità ed estetica degli anni ’80. C’interessava immergerci in quell’atmosfera anche per realizzare il video, senza rinnegare il minimalismo dei lavori precedenti (pochi elementi scenici, primi piani ecc.) e cercando di evitare di “mimare” in maniera scontata la storia».
Si consolida il sodalizio con il tuo team di lavoro, una bella squadra?
«Decisamente».
Guardandoti intorno, ti senti rappresentata dall’attuale settore discografico?
«Direi di no».
Qual è il tuo pensiero riguardo i talent show?
«Non parteciperei, ma a volte li guardo per curiosità».
Ci sono artisti dell’attuale scena indie che ti piacciono particolarmente?
«Ho visto dal vivo Cosmo. Ascolto da sempre i Baustelle. Mi piacciono alcuni brani di Calcutta, Giorgieness e La Rappresentante di Lista».
Personalmente, quali soluzioni proponi per risanare il sistema discografico e restituire valore a chi quotidianamente si impegna nel nome di questa nobile forma d’arte?
«Non so se sarebbe una soluzione, ma mi piacerebbe molto che tornasse di moda la vecchia figura del talent scout che gira per locali e localini in cerca di artisti che sappiano reggere qualunque palco e conoscano veramente la gavetta. E che si batta per imporli, senza abbandonarli dopo il primo insuccesso. Che devo fare, sono vintage…».
Per concludere, dove desideri arrivare con la tua musica?
«Alla testa e al cuore di persone che magari non incontrerò mai, ma che possano sentirsi comprese da me e vicine a me».
Nico Donvito
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