venerdì 22 Novembre 2024

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“Virale”, l’esercizio di stile pop di Matteo Romano – RECENSIONE

Il cantautore piemontese debutta al Festival di Sanremo con “Virale”, una ballata contemporanea ed elegante

E’ il più giovane in gara a Sanremo 2022 Matteo Romano, proveniente dalla schiera di Sanremo Giovani e, nell’ultimo anno e mezzo, è stato protagonista di un notevole exploit che lo ha portato a pubblicare tre singoli, a partire dalla fortunatissima Concedimi, proseguendo con Casa di specchi e Testa o croce, passando da fenomeno di Tik Tok a una vera e propria realtà delle classifiche.

“Virale” è un bell’esercizio di stile composto da Alessandro La Cava e Federico Rossi, musicato e prodotto da Dardust, che rende più attuale un brano dall’ossatura tangibilmente tradizionale. Il risultato è intimista quanto corale. Seppur destinato alla generazione Z, riesce ad apparire come un compreso che potrebbe essere apprezzato anche dal pubblico più adulto.

«E lasciati andare che il cuore ti cade giù e l’amore riappare, va in tendenza e risale, diventa virale» recita un passaggio chiave del testo di questa ballata pop che mette in risalto nuove sfumature vocali di Matteo Romano, giovane in continua evoluzione, preparato, curioso, desideroso di apprendere e approfondire il più possibile per potersi migliorare.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.