Vybes: “L’onestà in musica ripaga sempre” – INTERVISTA

A tu per tu con Vybes per parlare del nuovo singolo “Chiedere aiuto”, fuori dallo scorso 28 marzo per Artist First. L’intervista all’indomani della partecipazione ad Amici 24
Tempo di nuova musica per Gabriel Monaco, in arte Vybes. Dopo concluso il suo percorso nel talent show Amici 24, il cantautore romano ci presenta in questa intervista il singolo “Chiedere aiuto”, pubblicato da Artist First lo scorso 28 marzo.
L’artista classe 2003, nonostante la giovane età, ha affrontato molte sfide: dislessia, discalculia e disortografia, le stesse che non lo hanno fermato, anzi, hanno affinato la sua sensibilità, rendendo la scrittura autentica e solida.
La musica diventa per Vybes lo specchio delle sue emozioni, un mezzo per raccontare il dolore, la speranza e i sogni di un giovane alla ricerca della propria voce in un mondo spesso superficiale. Ecco cosa ci ha raccontato a ridosso dell’uscita di “Chiedere aiuto”.
Vybes presenta il singolo “Chiedere aiuto”, l’intervista
Quali riflessioni e quali stati d’animo hanno ispirato “Chiedere aiuto”?
«Il brano è nato all’interno della scuola di Amici, la prima parte si parla della fase più buia, della depressione, ovvero la mancanza di aria, del non riuscire ad uscire di casa e di sintomi che accomunano questo disturbo. Nella seconda parte, poi, racconto di una rinascita, la cosiddetta luce in fondo al tunnel. Il pezzo è uno storytelling, non a caso è stata una scolta voluta quella di non mettermi all’interno della copertina del singolo, perché anche se racconta di me, arriva a toccare la storia di chiunque abbia potuto vivere qualcosa di analogo. Non volevo metterci la faccia, ma c’ho messo comunque tutto me stesso per raccontare una tematica comune e far concentrare tutto sul messaggio».
C’è una frase a cui sei particolarmente legato e che, secondo te, rappresenta e sintetizza il significato profondo del testo?
«Sì, penso sia l’ultima frase della seconda strofa, quando dico: “molte volte ci rifletto se avessi fatto quel gesto non avrei vissuto tutto questo”. È il verso che mi ha colpito di più quando l’ho scritto, mi serviva una frase forte che racchiudesse in poche righe il senso del pezzo. Sono rimasto colpito da me stesso, anche del modo con cui interpreto quelle parole quando le canto. Mi piace molto il fatto di metterci un po’ di rabbia, quella giusta per darmi e dare la carica, per restituire il senso di speranza al pezzo gridando di essere riuscito a superare quel momento lì ».
A proposito dell’esperienza di Amici, qual è il tuo personale bilancio a riguardo?
«È stato un bellissimo percorso durato più di quanto potessi pensare all’inizio, perché non credevo neanche di entrare ai provini. All’inizio è stato un po’ impattante stravolgere la mia quotidianità, ma poi si è rivelata un’esperienza meravigliosa. Mi sono creato la mia routine e penso di aver imparato tantissimo, dai vocal coach ho appreso tante nozioni di canto, ma anche il confronto con gli altri ragazzi, i miei compagni di viaggio, è stato utile. Sotto tutti questi punti di vista, sono tornato a casa con un bagaglio pieno zeppo di esperienza. Quando sono uscito, dopo aver cantato il mio inedito, ammetto di essere stato proprio contento, perché sapevo che il mio lo avevo fatto e che avevo raccontato tutto quello che dovevo raccontare».
Alla luce dei tanti mesi insieme con i tuoi compagni di viaggio, chi pensi possa meritare la vittoria di questa edizione?
«I ragazzi sono tutti super carini, tutti super gentili, mi ci sono sempre trovato veramente bene. Auguro il meglio a tutti loro, perché sono veramente in gamba. Per chi vince il programma, non lo so, non ti so fare dei nomi in particolare, perché sono veramente tutti forti. Mi ha colpito per il ballo Francesco e Daniele, li reputo bravi. Anche nel canto ci sono Nicolò, Antonia, Jacopo. Meriterebbero loro, come meriterebbero tutti gli altri».
Per concludere, qual è la lezione più importante che pensi di aver appreso dalla musica fino ad oggi?
«Ho imparato che dire la propria e mettersi a nudo ripaga sempre. Non avere filtri con la musica non è mai sbagliato. Poi, secondo me, il compito di un artista è quello di raccontarsi. Nei dischi dei miei cantanti preferiti ho sempre riscontrato questa caratteristica, al punto che mi sembrava di conoscerli per davvero. L’insegnamento principale che ho ricevuto dalla musica è proprio questo: se vuoi arrivare da qualche parte devi essere sempre limpido e onesto al 100%, sia con te stesso che con chi ti ascolta».