martedì 3 Dicembre 2024

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X-Factor 11: le pagelle della prima serata di casting

Torno finalmente a valutare senza esclusione di colpi il talent di casa Sky di più successo degli ultimi anni. Nelle mie pagelle troveranno spazio tutti i passati alla selezione successiva (segnati in verde) e, a volte, alcune menzioni speciali (segnate in rosso) riguardo a personaggi che hanno convinto me ma non i giudici. Per motivi di spazio e di serietà professionale non valuterò ovviamente tutti i vari “casi umani” che si presenteranno.

Einar Ortiz – All of me: Inizio col botto per questo bravo ragazzo di origini cubane. La sua versione del pezzo di John Legend è veramente ben fatta e convince. Deve solo essere inquadrato per non rischiare l’effetto Leiner. 7.5

Maneskin – Chosen: Il primo inedito dell’anno è cantato da una band molto improbabile. A primo acchito sembrano la versione rock dei Gazosa poi iniziano a cantare e stupiscono con un pezzo energico che sembra uscito dai migliori Nirvana. Da seguire. 7

Davide Marchini – Inno di Mameli: Questo over ha una gran bella voce e sa armonizzare, avesse cantato qualcos’altro probabilmente avrebbe avuto una chance. 6+

Camille Cabaltera – Worth It: La giovane ragazza italo-filippina di Montecatini Terme si esibisce al pianoforte tra una voce potente ed emozionante ed un grandissimo rappato. Può veramente essere la punta di diamante dell’edizione (però l’inedito è molto molto simile a Warrior di Demi Lovato, attenzione). 9-

MariaGrazia Di Nuzzo – Stranger than me: Peccato, su questa giovane chitarrista secondo me ci si poteva molto lavorare. Brava e con la voce pulita, sarà per XF12. 7.5

The Noiserz – 13%: Una band più cazzara e rumorosa sotto la stessa etichetta degli Urban Strangers. Il loro inedito però non è memorabile, seppur carino. 6.75

Noemi “Noè” Cannizzaro – Fix You: La prima (ed unica) over della serata a passare ai live, Noè si presenta con un mini piano e ci propone una versione delicata ed avvolgente dei Coldplay. Non sa di novità ma può stupire. 8

Andrea “Mind” Uboldi – Telemachia: Il primo rapper dell’anno tira fuori testi molto interessanti ma è incasellato in un flow che non gli rende giustizia, troppo vecchio e anni ’90 per coinvolgere veramente. 6+

Heron Temple – Iron Sky: Una coppia di chitarristi tecnicamente dotati ma con la capacità di farti addormentare seduta stante. Così definirei questo duo siciliano. Bocciati, almeno al primo giro. 4

Samuel Storm – The Fire: Sorprendente rivelazione questo giovane ragazzo nigeriano che è venuto in Italia dopo un viaggio della speranza. Ma quello non conta, ciò che più conta è che se cantare e suonare divinamente. 8/9

Alessandra Noemi Vedovato – Human: Altra ragazza con la chitarra e con una voce trascinante. Il look è molto da migliorare ma la stoffa c’è. Levante potrebbe trovare un bel diamante grezzo. 7+

Sophie Rita Eugenia Bellanza – Baby Can I Hold You: Il dulcis in fundo. L’apoteosi di questa serata musicale. Questa calabrese trapiantata a Bergamo è la classica ragazza della porta accanto. Giovane, fresca, carina, vestita bene, timida ma allo stesso tempo forte e con un passato difficile. Quando canta mi fa venire i primi brividi dell’anno. Qualcosa di semplice ma che ti distrugge nel profondo. Segnatevi questo nome che ne sentiremo a parlare a lungo. 10-