Pagelle della terza puntata di Auditions
Per qualche strano motivo quest’anno il talent di casa Sky ha deciso di tornare alla formula con tre puntate di auditions, nonostante i talenti in gara fossero in un numero tale da non giustificare affatto questa scelta.
Infatti vi son stati tantissimi cosiddetti “carrelli”, ossia esibizioni mandate a velocità estrema, delle quali ho veramente troppi pochi elementi per poter valutare come si deve. Tra le esibizioni normali però ci sono degli spunti interessanti, andiamo a vederli.
Keemosabe – A Roma Stasera (Motta): Questa rockband si mostra molto interessante, rivisitando in chiave rock un classico dell’indie. Molto bravi, hanno un ottimo spirito musicale e sono abbastanza differenti dalle solite rockband. C’è del futuro. Voto: 7+
Simone “Kobi” Augello – Hey Ya (Outkast): Una versione particolare ed acustica di un pezzo funky-rap è un qualcosa da lodare. E’ vero, la pronuncia è veramente pessima, ma ci sono delle cose positive. A volte andrebbe premiata anche solo l’idea e qua idealmente ci siamo. Voto: 6/7
Gabriele Troisi – Rose Viola (Ghemon): Delicato ma allo stesso tempo potente, accompagnato dalla dolce e armoniosa melodia del pianoforte, riesce a rendere impeccabile un pezzo molto difficile e sentito. Probabilmente uno dei migliori talenti mai passati in queste tre puntate. Occhio! Voto: 9
Maria Sitja – Malo (Bebe): Un grande classico della musica spagnola e moderna in generale. La biondissima Maria, direttamente da Barcellona, arriva con la sua chitarra e fa una performance che sembra veramente vissuta, nonostante la giovane età della ragazza. Interessante. Voto: 7+
Lorenzo Rinaldi – Never Had (Oscar Isaac): Il connubio ragazzo giovane e chitarra colpisce ancora. Un’esibizione emozionante ma che purtroppo ricorda scenari già visti più volte nella musica italiana e nel programma. Voto: 5/6
Beatrice Giliberti – Donna Donna (Joan Baez): La “Joan Beaz” (cit.) arriva tutta timida sul palco e porta un pezzo non comune, soprattutto a quell’età. La performance è eccellente, se da amante delle under donna devo mettere un nichelino su chi farò sfacciatamente il tifo, lo vince senza dubbio lei nella sua semplicità. Voto: 9.5
Marco Saltari – La nonna di Frederick lo portava al mare (Quintorigo): Un esibizione molto americana e particolare, che però non arriva a tutti. Non è il mio genere ma non nego possa piacere agli estimatori del genere. La voce è sporca ed interessante. Voto: 6+
Daniele Acerboni – When The Party is Over (Billie Eilish): Un adattamento incredibile di un pezzo di Billie, che lo rende profondo, intenso e quasi lirico. Riesce a farmi apprezzare la giovanissima cantante, che non rientra di certo nei miei ascolti quotidiani ma in questa versione son disposta a rivalutarla. Voto: 8
Michele Sette – We were raised under grey skies (JP Cooper): Una voce bella potente, profonda e leggermente sporca, che conquista il grande pubblico. Però a me sembra la copia carbone di Samuel Storm… Voto: 6.5
Redazione
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