Pagelle della finalissima di questa quattordicesima edizione
La quattordicesima edizione di X-Factor volge al termine. A sollevare il trofeo è per la seconda volta consecutiva una Under Donna, che portano così la loro categoria a tre vittorie sorpassando i Gruppi, rimasti fermi a due e dunque la categoria con meno affermazioni.
Prima della proclamazione abbiamo avuto la notizia che era nell’aria ma che nessuno avrebbe voluto sentire: Alessandro Cattelan lascia il timone del programma e dunque non sarà lui a condurre la già confermata quindicesima edizione. E’ un duro colpo soprattutto perchè nel panorama mediale italiano è difficile trovare dei nomi giovani, freschi e credibili come fu lui ormai dieci anni fa. Ma non siamo qua, per ora, a lanciare speculazioni sul futuro ma è il momento delle pagelle che riguarderanno, più che la finalissima, l’intera edizione.
Casadilego – Voto: 6.5
Ho più volte espresso i miei dubbi sulla vincitrice di questa edizione. Le capacità canore sono indubbiamente presenti seppur spesso non vengano sfruttate appieno (con delle stecche clamorose come quella su Stan in finale) ma davvero è sufficiente saper cantare bene per portarsi a casa XFactor? Fin dal titolo il programma si è posto in una spasmodica ricerca di qualcuno che possedesse il Fattore X, appunto, un ingrediente segreto in grado di trasformare dei normali cantanti in artisti. E questa missione (che Cowell ha perseguito come un mantra arrivando addirittura a volte a rovinare gli artisti stessi ed a spremerli come dei limoni) ha fallito per ben due anni di fila. Auguro ovviamente il meglio ad Elisa perchè è giusto perseguire i propri sogni fino alla fine ma non ci siamo proprio e mi auguro un cambio di rotta nel programma (e nel pubblico che lo segue) a breve.
Little Pieces Of Marmelade – Voto 7.5
La poca simpatia verso il loro giudice Manuel Agnelli li porta ad incassare una medaglia d’argento per pochi voti. Ma alla fine a loro va bene così perchè nessuno si sarebbe mai aspettato un exploit del genere del duo anconetano. Il loro stile musicale è potente, rock, spettinante. Uniscono la potenza delle chitarre all’uso sapiente dell’elettronica, con distorsioni, screaming e musica rude e rozza. Puntata dopo puntata hanno saputo conquistarsi l’affermazione del pubblico che li ha premiati per la loro capacità nel suonare, la loro passione ma soprattutto per il fatto di essere stati tra i pochi talenti in gara a non sbagliare mai pesantemente niente. Non è detto che ne continueremo a sentir parlare nel futuro, anche perchè, a differenza dei Maneskin, sono meno discograficamente spendibili e dubito li vedremo mai a Sanremo a rilanciare la loro carriera. Comunque vada però sarà un successo.
Blind – Voto: 5.5
Di rapper nel nostro Paese è indubbio ce ne siano troppi. Sfera Ebbasta domina le classifiche di vendita e chiunque, con capacità vocali dubbie, decide di lanciarsi nel gioco del rap cercando di seguire un sogno e di uscire dalla povertà e dalla miseria vera o presunta. Blind ha dalla sua la capacità di avere una bella presenza ed un bel flow, molto scorrevole. Il problema è poi capire se c’è qualcos’altro di interessante dietro. Cuore Nero è un grande pezzo, orecchiabile e radiofonico, tanto che è la prima certificazione dell’edizione ottenendo un disco d’oro. Tutto ciò che è venuto dopo, però, è una pallida copia del primo successo. Tralasciando forse un po’ la convincente Cicatrici (che è comunque sulla falsa riga del pezzo sopracitato) ogni altra cosa portata in trasmissione è sul filo della mediocrità. Questo gli porta quindi un clamoroso terzo posto che nessun pronostico si sarebbe mai aspettato. Ma ottimo risultato per l’esordio di Emma a giudice.
N.A.I.P. – Voto: 10
Parliamoci chiaro: discograficamente il suo futuro è solcato da grandi nubi nere. Elio e le Storie Tese, a cui deve più che qualche ispirazione, son stati un gruppo di nicchia che, nonostante abbiano riempito i palasport nel loro tour d’addio, non son mai riusciti a fare troppa breccia nel pubblico generalista se non con quella leggendaria Terra Dei Cachi. Musicalmente però Michelangelo è prodigioso poichè è riuscito a portare sul palco di uno dei talent più importanti d’Italia la teatralità, la gestualità, la mimica e la performance di grandi come Gaber e Jannacci, senza però essere simile a nessuno dei due. Un concentrato di esibizioni folli, inediti ancora più folli, duetti ben riusciti, balletti strampalati e la sublimazione dell’arte a qualcosa di divino. Voglio per una volta premiare qualcosa di molto divertente che non rivedremo più (semicit).
Mydrama – Voto: 8
Una delle concorrenti più controverse dell’edizione, Alessandra è stata più volte criticata per la sua voce molto particolare che lasciava dubbi sul fatto che usasse o meno l’autotune. Per il suo giudice ce l’ha integrato in gola ma è alquanto legittimo pensare che non sia sempre stato così. I suoi due inediti si caratterizzano per un sapiente uso dell’elettronica che si sposa bene con la sua voce. In particolare Cornici Bianche è uno degli inediti più belli dell’annata secondo il mio personalissimo punto di vista. Tutto sommato è sempre stato piacevole ascoltarla nonostante alcune imperfezioni. Le assegnazioni restano però sempre uno dei punti deboli del percorso delle Under Donna.
Cmqmartina – Voto: 7.5
Già conosciuta nell’ambiente indie, Martina si è rimessa in gioco nel talent di casa Sky. La migliore a livello di immagine, ha saputo reinventarsi e a realizzare inediti come Serpente e Sparami che sono il culmine di un percorso pieno di elettronica che l’ha portata ad essere accostata a Cosmo, musicista famoso per i suoi brani da festa che uniscono l’indie ad un forte uso di sintetizzatori e campionatori. Eliminata solo in seguito ad un remix non troppo riuscito del suo pezzo più bello, ci ha regalato esibizioni interessanti come La prima Cosa Bella e si è dimostrata la più adatta ad un percorso fuori potendo già contare su una nutrita schiera di fan e su un nuovo disco in lavorazione.
Melancholia – Voto 9+
L’eliminazione più ingiusta dell’edizione. La band capitanata dalla dark Benedetta è stata una sorpresa continua. Sonorità che mescolano il rock anni ’80 all’elettronica, tonalità oscure, un senso di ansia, di dramma e di malinconia (appunto) ad ogni acuto. Leon tormentone non convenzionale con il suo crescendo arrabbiato, Alone piccola perla della discografia italiana. Il loro disco di debutto è già sopra i 100k ascolti. Un mix interessante di alt rock, rap, reggae e pop che solo loro sono in grado di rendere unico. Un percorso in continua crescita, fermato solo da un’eliminazione dovuta a mancanze estemporanee di una singola esibizione sbagliata. L’esibizione su Bloodmoney di POPPY da mettere in loop.
Vergo – Voto: 5+
Troppo troppo autotune. Vergo ha una capacità di rappare fuori dal comune ma si perde nei meandri di questo strumento per modificare la voce. Il suo singolo Bomba richiama in modo deciso certe sonorità americane ma poi c’è poco altro se non una sequela di classici della canzone rovinati da suoni distorti e da effetti fastidiosi. Dopo l’eliminazione del programma carina Nella Balera ma è decisamente poco per gridare al miracolo.
Blue Phelix – Voto: 6+
Un talento interessante sfruttato male quello di Blue Phelix. Una voce potente ma allo stesso tempo delicata, con una gestione degli alti e dei bassi molto interessante. Il problema principale, che è emerso anche da South Dakota, l’inedito, è che ha una tendenza a sembrare musicalmente “antiquato”. Un cantante giovane eppure così terribilmente anni ’70, che anche nei brani come quello di Madame lo porta ad essere monocorde e mai troppo ispirato. La resa vocale non sempre è fondamentale.
Santi – Voto: 4.5
E’ importante l’acqua nel Bonsai e questo ce l’ha ricordato più volte ma poi che altro è rimasto? Un cantante indie giovane ma con il solito copione del genere, la chitarrina ed una piattezza vocale incredibile. Forse l’unico vero flop dell’edizione.
Manitoba – Voto: 7-
Una cantante che assomiglia troppo nel modo di cantare ad Emma Marrone ma tutto sommato quello dei Manitoba è del buon pop energico. Far loro fare i Ramones è stato farli violentemente uscire dalla loro comfort zone ed i risultati si sono visti. La Domenica è un bell’inedito e anche la successiva Stare bene. Non hanno di certo l’XFactor ma si configurano come degli onesti mestieranti del pop. Nel loro mondo sono una piacevole sorpresa.
Eda Marì – Voto: 8-
Una sola puntata in cui il suo inedito particolare si è frantumato contro il gradimento del pubblico. Eda Marì è una ragazza però che non ha avuto modo di esprimersi al 100%, con uno stile molto cupo e qualche incertezza di troppo che l’hanno portata ad abbandonarci precocemente. Sono il suo unico estimatore probabilmente però ricordiamoci sempre di non bere, non fumare e che i tattoo fanno male.
Hell Raton – Voto: 6
Appiattisce tutto quello che tocca ed è clamoroso per uno dei pilastri dell’etichetta che ha rivoluzionato il rap italiano. Le sue ragazze sono le più interessanti dell’annata e lui le butta via tra assegnazioni che non le valorizzano, remix orribili ed un tentativo smodato di portare nell’urban ciò che urban non è. A livello caratteriale regge bene lo schermo, risultando preciso e puntuale nei giudizi ma giocando troppo di strategia a volte. Peccato, ma gli darei una seconda chance.
Mika – Voto: 7.5
Ci fa rimangiare tutto quanto di brutto sia stato detto nelle sue precedenti tre partecipazioni. Arriva quarto, è vero, ma aveva fin da subito una sfida complicata con un outsider, una poco amata dal pubblico e uno che usa l’autotune come religione. Perfetto dialogicamente, da le migliori assegnazioni possibili, fa salire NAIP a livello di culto e cerca di valorizzare quel poco di buono che si trova tra le mani. Forse potevano essere fatte scelte migliori in fase di home visit e bootcamp ma sembrano lontani i tempi in cui sacrificava Violetta Zironi ed Emma Morton sull’altare della gloria.
Manuel Agnelli – Voto: 4
Nel suo caso il comeback era evitabile. Stanco, arrabbiato col mondo, pieno di rancore, veleno da sputare in giro, sempre pronto ad accendere polemiche o a fare critiche al vetriolo, riesce a prendere un secondo posto a sorpresa ma l’eliminazione dei Melancholia è anche e soprattutto colpa sua.
Emma – Voto: 5.5
Fa il suo con una squadra non eccelsa ma non riesce mai a scollarsi dalla mente il fatto che non è più ad Amici e quindi non c’è posto per la retorica buonista e per le solite frasette un po’ “paraculo” che era abituata a sfoderare alla corte di Maria. Solo Simona Ventura è in grado di fare la giudice “col cuore” risultando credibile. Nonostante tutto però sarebbe bello rivederla con una squadra più forte e soprattutto ben conscia dei meccanismi televisivi di X-Factor.
Alessandro Cattelan – Voto: S.V.
Il suo addio è il culmine dell’edizione però in effetti, dopo dieci lunghissimi anni, cosa gli vuoi dire a Cattelan? Si son già scritte pagine sulla sua conduzione, che non è cambiata di una virgola. Ormai era una conduzione senza guizzi, col pilota automatico. Giusto l’addio, importante però trovare un sostituto credibile.
Daniela Collu – Voto: 5
Fa il compitino ma ci sono alcune sbavature da penna blu. Si vede che non è il suo mondo e non è perfettamente a suo agio. Le sue due puntate non sono tremende, questo è vero, ma è comunque non abbastanza per poterla riconfermare a tempo pieno nel 2021.
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