XFactor 12: Musso volante – Le pagelle della seconda puntata di auditions
Dopo un inizio col botto si riusciranno a mantenere gli standard o si inizierà a scarburare?
Renza Castelli (Waiting In Vain): Una voce pulita che interpreta in modo classico Bob Marley, senza peró strafare troppo. Non brilla ma nemmeno fa schifo. Voto: 7-
Davide Celiento (Pride): Energico, potente, urlato, forse un po’ troppo. Peró la voce c’era, deve lavorare sull’interpretazione. Voto: 6.5

Novel (Gigabyte): Classici hitmaker esti vi, la canzone sembra uscita da un disco di Benji & Fede ma é convincente, fresca e sa proprio di coca cola al limone. Canzoni leggere bisogna anche saperle fare. Bravissimi! Voto: 8-
Marco “Nasta” Anastasio (La fine del mondo): Uno dei rapper piú convincenti mai passati ad XFactor. Va ad occupare quello slot che doveva prendersi il povero Cranio Randagio. Flow fantastico, testo interessante sulla vita moderna, beat moderno e la giustissima cattiveria. Rivelazione! Voto:9+
Alessandro “Alo” Casini (Uomini che amano le donne): Una canzone interessante, ritmata e pazza contro l’omofobia. Uno dei profili “freak” mai visti su quel palco. Voto: 8/9

Anna Boconcello (E La Luna Bussó): Una bella voce, forse un po’ troppo classica e da pianobar, ma interessante. Se tornasse tra qualche anno magari potrebbe benissimo entrare. Da migliorare l’emotività. Voto: 6+
Red Bricks Foundation (I wanna play with your heart): Così britpop da sembrare i Gallagher sotto effetto di LSD. Biascicano un inglese stentato ma hanno quel mood anni ’70 che non fa mai male. Voto: 7+
Leonardo Parmeggiani (Fly me to the moon): Classico come pochi, sia nel mood che nella scelta del pezzo. Bravo ma il rischio sbadiglio é dietro l’angolo.