Le nostre pagelle sull’ultima puntata di Bootcamp
Con under uomini ed over si concludono anche quest’anno i Bootcamp. Si sono visti piccoli guizzi di talento ma nel complesso vedo poche cose veramente ammirevoli. Under Donna e Gruppi penso abbiano di più il fattore X ma mai dire mai. Nel mentre vediamo le pagelle.
UNDER UOMO
Renato Torre – Riccione (TheGiornalisti): Un pezzo che già di per sé non entrerebbe mai nelle probabili scelte da portare nei talent, poi fatto pure in una maniera totalmente a casaccio. Malissimo. Voto: 4.5
Lorenzo Rinaldi – Let Her Go (Passenger): La scelta è gigionissima ma lui è bravissimo, con una capacità innata di cantare e suonare la chitarra. Potrebbe fare tranquillamente l’effetto Michele Bravi. Voto: 8
Salvatore Medica – Canzone contro la paura (Brunori SAS): Timido, impacciato ed un po’ confuso, le potenzialità di questo ragazzo sono molteplici ma si infrangono contro una bassa capacità di tenere il palco e tanta agitazione. Peccato. Voto: 6.5
Riccardo Berticelli – 50 Special (Lunapop): Un talento straordinario, che affronta tantissimi palchi e gavetta e che si presenta con tutte le migliori intenzioni ma viene disintegrato da un brano bello ma non all’altezza. Dispiace ma si vede che il destino aveva altri piani. Voto: 5
Enrico Di Lauro – Lost (Michael Bublè): Un talentuoso busker che sembra rendere poesia ogni nota che esce dalla sua bocca. Potrebbe essere la vera sorpresa dell’anno. Voto: 9
Emanuele “Nuela” Crisanti – Ti voglio al mio funerale (inedito): Imbarazzante. Un caso umano, non ci sono altre parole per definirlo. Si spegnerà presto, o almeno ce lo auguriamo tutti. La base spacca ma tutto il resto è una versione brutta ed imbarazzante di altri importanti cantanti satirici. Voto: 3
Davide “Nova” Ferlito – Scusa (Izi ft. Moses Sangare): Uno dei pochi trapper convincenti dell’edizione, non è certo il miglior talento della musica esistente ma si fa ascoltare, ha flow e capacità, anche se a volte si ritrova un po’ ad inseguire. Voto: 7+
Michele Sette – The Blower’s Daughter (Damien Rice): Una voce black, profonda, intensa, che già avevamo notato nelle audizioni ma che qua esce totalmente amplificata. Un Samuel Storm 2.0, anche per l’uso della chitarra. Poteva regalarci tante sorprese, anche se forse il suo profilo è troppo abusato. Ma resta magnifico. Voto: 8.5
Riccardo “Karma” Cilia – Je so’ pazzo (Pino Daniele): Un riadattamento improvvisato e fatto male di un pezzo storico. Il testo si capisce poco e lo spirito della canzone è totalmente massacrato. Not impressed. Voto: 4.5
Michelangelo “Jamike” Cavadini – Welcome to Jamrock (Damian Marley): Il reggae in Italia purtroppo temo non funzionerà mai e come già successo per Galup Jamike viene silurato in fretta. Nel suo stile però è interessantissimo, ovviamente ogni cosa va contestualizzata alla cultura in cui la si propone. Voto: 7+
Daniel Acerboni – I’ll never love again (Lady Gaga): Manierista ed esagerato nei vocalizzi ma ci sta, è la sua cifra stilistica e lo rende particolare e suggestivo, per quanto eventualmente si sprechino i paragoni con gente tipo Fem. Un elemento che ci sta bene in una squadra come gli under uomini, da sempre impostata su stilemi cantautoriali à la Ed Sheeran, che hanno decisamente stufato. Voto: 8
Davide Rossi – Ordinary People (John Legend): Il classico concorrente di XFactor, tradizionale ragazzo con una voce molto adatta al programma e talento nel pianoforte. La sua versione è veramente molto carina, anche se non aggiunge troppo al pezzo originale. Voto: 7.5
OVER
Biagio La Perna – Roar (Katy Perry): Apre le danze un mezzo freak, decisamente scarso ma anche molto simpatico. La performance non è niente di che ma lui ci mette carica e tanti, tanti sorrisi. Premiato per l’impegno. Voto: 6
Cicco Sanchez – Anche fragile (Elisa): Un bravo rapper che però si perde nelle cose facili, regalando un pezzo troppo tradizionale che poco si adatta ad una verve urban, e sparando anche delle stonature nel mezzo. Malissimo. Voto: 5
Tomas Tay – A Song for you (Leon Russell): Il giovane di origini taiwanesi non ha particolari guizzi e fa una versione un po’ da karaoke, ma dignitosa. Voto: 6+
Flora Cavina – Sai (Ci basta un sogno) (Raphael Gualazzi): Una particolare gestione delle note lunghe per questa bravissima suonatrice di pianoforte. Una delle migliori del lotto, per quanto spesso finisca quasi per stonare. Voto: 8.5
Antonio “Rosso Petrolio” Rossi – Un sabato italiano (Sergio Caputo): Una versione non molto ricordabile del pezzo classico della musica italiana. Diciamo che forse è troppo simile all’originale per dare una vera scossa. Voto: 5.5
Marco Puglisi – Through The Valley (Shawn James): Una voce graffiata e soul per uno degli over più interessanti dell’anno. Si discosta dagli standard del genere ed impressiona e convince. Voto: 8/9
Marco “Jordy” Saltari – Un Matto (Fabrizio De Andrè): Particolare, ha un modo tutto suo di rivisitare le canzoni, reinterpretando senza mai essere banale. Per quanto faccia un po’ la figura del ragazzo dei centri sociali, promette tutta una serie di sfumature, anche grazie alla sua tastiera. Voto: 7/8
Gabriele Troisi – Talk is cheap (Chet Faker): Pianoforte, una bellissima voce ed una faccia da ragazzo innocente. Son queste le caratteristiche di uno dei più incantevoli e spendibili concorrenti finori, che affronta un pezzo decisamente non facile dell’ormai ex Chet Faker, maestro della musica elettronica. Da risentire ma potrebbe riservarci tantissime sorprese. Voto: 9
Eugenio “Comete” Campagna – En e Xanax (Samuele Bersani): Una credibilità sul palco spettacolare, una maestria con la chitarra, una capacità di arrivare dritto ai cuori ma anche quella di rimanere allegro. Se non abbiamo un profilo di un vincitore qui poco ci manca. Dopo averci sorpreso alle auditions, continua il suo percorso di crescita. Se mantiene questi standard può tutto. Voto: 9+
Nicola Cavallaro – Someone You Loved (Lewis Capaldi): Chiude la puntata l’ultimo vero talento. Una delle voci più profonde passate ad XFactor, in grado di entrarti fin dentro le ossa e di farti rabbrividire. Spettacolare, da brividi e da applausi meritati. Voto: 9+
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