giovedì 21 Novembre 2024

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Zic: “Superarsi è l’unico modo che esiste per crescere” – INTERVISTA

A tu per tu con l’artista classe ’97, fuori con il singolo “Rotelle”, a pochi mesi dalla partecipazione ad “Amici”

E’ disponibile su tutte le piattaforme digitali a partire da venerdì 29 marzo il nuovo singolo di Lorenzo Ciolini, in arte Zic, intitolato “Rotelle” (Bonshakara / Believe Digital). Reduce dall’esperienza televisiva nel corso della diciassettesima edizione di “Amici” di Maria De Filippi, il giovane cantautore toscano torna sulla scena musicale con il brano che segna l’inizio di un nuovo capitolo discografico, a circa un anno di distanza dal lancio dell’album “Faceva caldo”, pubblicato a ridosso della sua partecipazione nel talent show di Canale 5. In occasione del suo ritorno, abbiamo incontrato l’artista per scoprire dettagli e sensazioni di questo suo importante momento professionale.

Ciao Zic, partiamo da “Rotelle”, com’è nato e cosa rappresenta per te questo nuovo singolo? 

«”Rotelle” è nato per caso, come tutte le cose migliori. Ho scritto questo pezzo di getto, senza pensare, è uscito da sè. Rappresenta l’inizio di un nuovo percorso, il primo passo mosso dai Bonshakara». 

Cosa hai voluto raccontare e che tipo di sonorità hai scelto di abbracciare per esprimere al meglio il significato del testo?

«Anche se sembra banale, in questo pezzo ho voluto semplicemente la verità, nuda e cruda. In “Rotelle” convivono un sacco di emozioni: nostalgia, felicità, stupore, disagio. È l’esatta rappresentazione di un momento per me estremamente intenso. Le sonorità sono nette e pulite, seguono le parole senza andare fuori tema».

Quali innovazioni contiene rispetto ai tuoi precedenti singoli?

«Dal mio punto di vista le innovazioni sono grandi, sia nel testo che nella musica. Nella scrittura ho ancora meno filtri di quanti ne avessi prima, e questa cosa mi piace. In questo anno di lavoro ho ascoltato molta musica di grande livello, l’ho studiata e mi sono lasciato coinvolgere totalmente, questo mi ha permesso di essere più autocritico di non accontentarmi e di maturare delle sonorità di cui vado molto fiero per adesso. Vorrò ottenere sempre di più dalla mia musica, perché superarsi è l’unico modo che esiste per crescere».

C’è un incontro che reputi fondamentale per la tua carriera?

«Gli incontri che reputo fondamentali nella mia vita  sono quelli con Pio Stefanini e Mike Defunto. Non so cosa sarebbe stata la mia vita senza di Loro». 

Analizzandola a distanza di tempo, cosa ti ha lasciato l’esperienza di “Amici”?

«L’esperienza di Amici mi ha fatto capire che se desideri davvero qualcosa, non ti è concesso di fermarti per ottenerla. Perciò sono grato a quei momenti». 

Ti senti rappresentato dall’attuale mercato e da ciò che si sente oggi in giro?

«Non mi piace parlare di mercato. Pensando alla musica percepisco molto fermento, perciò credo che sia il momento giusto per i Bonshakara». 

Per concludere, quale messaggio vorresti trasmettere al pubblico, oggi, attraverso la tua musica? 

«Io racconto la mia vita, non ho la presunzione di diventare un esempio. Spero solo di poter regalare delle emozioni, solo questo conta per me».  

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.