venerdì 22 Novembre 2024

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Benji e Fede, l’amore ai tempi del linguaggio “Universale” – RECENSIONE

Disponibile dal 26 ottobre il singolo del duo modenese che anticipa “Siamo solo Noise Limited Edition”

Superano a pieni voti l’esame di maturità Federico Rossi e Benjamin Mascolo, alias Benji e Fede, che mettono a segno un ulteriore convincente tassello nel loro percorso discografico. Archiviato il tempo dei tormentoni, per il duo modenese è arrivato il momento di mettere in mostra la propria crescita, cantando l’amore che supera tutti i confini in Universale, brano che anticipa l’uscita di “Siamo solo noise Limited edition”, prevista per il prossimo 2 novembre. Un testo arguto e concreto, frutto dell’incontro in studio con Piero Romitelli e Tony Maiello, tra gli autori più ispirati e prolifici dello scenario musicale italiano, che confezionano un inno sulla mancanza di leggi in ambito sentimentale.

Dall’amicizia all’affetto, la parola amore può assumere diverse sfumature e abbracciare rapporti a qualsiasi età, senza distinzioni di sesso o razza. Un pezzo convincente che suggella il momento d’oro dei due venticinquenni modenesi, capaci di fotografare tematiche quotidiane con un linguaggio semplice, ma mai banale. Restituire centralità al significato di ogni singola parola cantata è una missione non del tutto scontata oggi, specie tra le nuove generazioni. Quando ad assumersi questo onere sono due teen idol del calibro di Benji e Fede (qui la nostra recente videointervista), questo non può che suscitare interesse e stima da parte di chi ricerca nelle canzoni contenuti che esulino dalla poetica scanzonata (e anche un po’ scazzata) dell’indie e quella completamente non-sense (a tratti delirante) della trap“Sono solo canzonette” cantava Edoardo Bennato, si… ma se attraverso di esse si riescono a trasmettere e veicolare messaggi importanti, forse, la musica può davvero tornare ad essere considerata la più nobile forma d’arte contemporanea.

Universale | Video

Universale | Testo

Sei salita sul mio cuore senza obliterare
ti ho scattato una foto ed è venuta male
anche se so come ti sta il mio sorriso addosso
che senza filtro fa lo stesso effetto
andiamo dritti fino alla centrale
nessun riparo sotto il temporale
tanto lo sai come si sta quando non chiedi aiuto
ma noi balliamo anche sotto il diluvio universale

L’amore non ha mai una legge universale
lo sai il linguaggio della pelle è universale, non si può spiegare
come la fine di Marilyn o quella di un film universale
anche se il tempo passa e non lo puoi fermare
noi due a mezzaria con il mondo che scompare
non si può spiegare come per l’anima o il DNA

Ho letto che il pericolo più grande è non rischiare
ma se mi guardi con quegli occhi rischio di affondare
tanto lo so come si sta in mezzo a questo mare
SOS vienimi a salvare e se il futuro ci farà tremare
e se il destino cambierà le strade
tanto lo sai come si sta anche se chiedi aiuto
balliamo anche sotto il diluvio universale

L’amore non ha mai una legge universale
lo sai il linguaggio della pelle è universale, non si può spiegare
come la fine di Marilyn o quella di un film universale
anche se il tempo passa e non lo puoi fermare
noi due a mezz’aria con il mondo che scompare
non si può spiegare come per l’anima o il DNA

Come le luci spente dopo mezzanotte
come la prima vera notte con te
come la stella polare le zanzare in estate
universale, universale
e questo vento non ci può spostare
stringimi forte sotto il temporale
tanto lo sai come si sta quando non chiedi aiuto
ma noi balliamo anche sotto il diluvio universale

L’amore non ha mai una legge universale
lo sai il linguaggio della pelle è universale, non si può spiegare
come la fine di Marilyn o quella di un film universale
anche se il tempo passa e non lo puoi fermare
noi due a mezz’aria con il mondo che scompare
non si può spiegare come per l’anima o il DNA

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.