venerdì 22 Novembre 2024

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“Cherofobia”, il curioso caso di Martina Attilli – RECENSIONE

In rotazione radiofonica da venerdì 23 novembre il singolo d’esordio della rivelazione di X Factor 12

Su di lei si è già detto e scritto tutto, sin dalle prime fasi delle selezioni Martina Attili ha portato una ventata di freschezza nella dodicesima edizione italiana di X Factor e, tradotto in un linguaggio più contemporaneo, una vagonata di views. Al di là del fenomeno mediatico si cela una giovane ragazza, dotata di un talento straordinario, forse ancora un po’ acerba, ma che crescendo avrà la possibilità di maturare le proprie velleità. “Cherofobia” è il suo biglietto da visita, un pezzo scritto due anni fa dalla stessa giovane cantautrice romana, all’epoca quindicenne, prodotto da Manuel Agnelli ed Enrico Brun.

Una canzone che ti entra in testa sin dal primo ascolto, in punta di piedi e con estrema delicatezza, senza tradire le aspettative della versione originale presentata alle auditions, con coerenza ed introspezione. Un testo che mette in risalto l’incredibile lucidità artistica di una così giovane donna, che non vuole più essere considerata una bambina ma che, al tempo stesso, ha paura di spingersi oltre la propria età. La felicità può far paura, ecco il tema di questo sorprendente inedito che contrappone stati d’animo in un’altalena di suggestioni diverse . L’interpretazione lascia spazio alle emozioni, in maniera più sentita e meno stridula rispetto a qualche mese fa, sintomo di un’accelerata e consapevole maturazione.

La voce di Martina Atilli si apre in un susseguirsi di immagini e colori che sviscerano le problematiche tipiche dell’adolescenza, senza strafare e con grande trasporto. “Cherofobia” mette in contrasto sensazioni differenti, in maniera abbastanza borderline, riuscendo nel delicato compito di scombussolare le convinzioni dell’ascoltatore per ben 2 minuti e 54 secondi. O la ami o la odi, non ci sono vie di mezzo, perché tra la comprensione e l’indifferenza c’è un filo sottile, quasi invisibile, ed ogni forma di stranezza racchiude in sé una più ragguardevole bellezza.

Cherofobia | Audio

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Cherofobia | Testo

Come te la spiego la paura di essere felici
quando non l’hanno capita nemmeno i miei amici
mi dicono di stare calma quando serve
mi portano del latte caldo e delle coperte
ed è proprio quando stanno a parlare
che vorrei gridare “grazie a tutti, ora potete andare”
ma resto qui a guardare un film

Come te la spiego tutta la pazienza che ci metto
ma non riesco a vivere senza
qualcosa che mi opprime
che mi indichi la fine
perchè ho un cervello che è strafatto di spine
ed il mio cuore è come un fiore
crede ancora nel bene
non sa che i petali cadranno tutti insieme
sarà in quel momento che vorrà scoppiare
mi griderà di smetterla di amare

Questa è la mia cherofobia
no, non è negatività
questa è la mia cherofobia
fa paura la felicità
questa è la mia cherofobia
ma tu resta

Come lo spiego quando nessuno ti capisce
quando niente ti ferisce
l’indifferenza più totale
verso la forma astrale del male
abbiamo stretto un rapporto speciale
e provo a raccontarlo in ogni canzone
ma la gente pensa sempre parli di altre persone
“ma come tu così carina, con la faccia da bambina, con la voce da piccina…”
ma la bambina è cresciuta troppo in fretta
tra i muri di una cameretta
in cui ha iniziato a stare stretta
e ogni volta che qualcosa va come dovrebbe andare
penso di non potercela fare
e cerco ogni forma di dolore
mischiata al sangue col sudore
e sento il respiro che manca
e sento l’ansia che avanza
fatemi uscire da questa benedetta stanza

Questa è la mia cherofobia
no, non è negatività
questa è la mia cherofobia
fa paura la felicità
questa è la mia cherofobia
ma tu resta

Dirti che staremo insieme
dirti che staremo bene
dirti che è così che andrà
dirti che staremo insieme
dirti “io non starò bene”
sento l’ansia fin da qua

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.