Tutti i nomi degli artisti che potrebbero prendere parte alla gara, suddivisi nelle tre cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso
CAPITOLO I
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita”, declamava Dante Alighieri nell’incipit della sua Commedia divenuta poi Divina per boccacciano “volere”: versi che si trovano in sintonia con questa epica avventura di Claudio Baglioni, impegnato nel duplice ruolo di direttore artistico e di conduttore del Festival di Sanremo 2018, argomento sul quale si sono già espresse le penne dei più esperti critici musicali italiani. Tanto si è detto e molto ancora si dirà, allora perché non trasformare questa estenuante attesa in un vero e proprio poema? Chi meglio del Sommo Vate può ispirarci in questo viaggio didascalico-allegorico? Prima di cominciare, però, è importante fare una premessa perché, come scriveva Lorenzo De Medici, “del doman non v’è certezza”: nessuno può sapere quali saranno di preciso gli orientamenti del nuovo organizzatore, possiamo fare ipotesi ma, di sicuro, ogni cambiamento porta con sé sorprese e novità, sia in positivo che in negativo. Anche all’indomani dell’annuncio di Carlo Conti c’era chi storceva il naso, chi partiva prevenuto e convinto di assistere ad un festival revival, con un cast che facesse spola tra “Tale e quale show” e “I migliori anni”, invece, in tre anni nemmeno l’ombra dei Cugini di Campagna o dei Dik Dik.
Altra scuola di pensiero per chi è convinto che peserà il volere delle case discografiche, ma chi l’ha detto? Nel senso che, di sicuro, le major proporranno i propri pacchetti composti dai loro artisti, come ogni anno, ma poi sarà la commissione a selezionare, con il rischio anche di arrivare a una clamorosa rottura, come accaduto in un recente passato con Tony Renis, ad esempio. Lo stesso Fabio Fazio, nel suo biennio, ha attuato diverse scelte coraggiose, lontane da ogni legge di mercato, puntando su nomi come i Perturbazione, gli Almamegretta, i Marta sui Tubi e persino Maria Nazionale. Precedentemente anche Gianmarco Mazzi aveva portato sul palco dell’Ariston artisti come Eugenio Finardi, Davide Van De Sfross, Chiara Civello, i Marlene Kunz ed altri interpreti distanti anni luce da logiche discografiche. Sicuramente la Rai affiancherà a Baglioni una commissione che spingerà in ottica auditel, ma chi prenderà le decisioni alla fine della fiera sarà lo stesso Claudio, che ci metterà la faccia con i suoi ben quarantotto anni di carriera, cercando di dimostrare a tutti di non essere un burattino nelle mani delle lobby. Detto ciò, veniamo ai rumors dei papabili big di Sanremo 2018, suddivisi da noi in maniera goliardica nelle tre cantiche della “Divina commedia”, nomi che potrebbero variare nel corso delle prossime settimane in base alle notizie, alle sensazioni che riusciremo a reperire nell’ambiente discografico e, chissà, magari tutta questa storia potrà essere d’ispirazione al nuovo libro di Dan Brown.
INFERNO
Avventurandoci nel cammino dantesco nella montagna infernale incontriamo subito Roberto Scozzi, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Anonimo Italiano, che lo stesso Baglioni ha più volte diffidato poiché molto simile al suo timbro vocale inserendolo chiaramente nella decima Bolgia dedicata al falsari: diciamo pure che si tratta dell’unico “nemico” che il buon Claudio ha incontrato nel corso della sua longeva attività musicale. A lui fa seguito il giovane Riki, che dall’alto dei suoi quattro mesi di successi ha fatto sapere di non essere interessato alla kermesse e, dunque, oggi possiamo iconicamente inserire nel girone dei superbi e degli sfidanti della divinità (San Remo) insieme a tutti gli altri big (o pseudo tali) che rinnegano il Festival. Tra coloro che non vorremmo assolutamente vedere al Festival, chiude il cerchio il nome di Alessio Bernabei poiché, dopo tre anni consecutivi, il mondo intero gli chiede una tregua… confinandolo, questa volta, tra i violenti contro se stessi (o verso il prossimo) visto lo scarso affetto che ha riscosso in Riviera (soprattutto tra le giurie).
PURGATORIO
Capovolgendoci di prospettiva e finendo al centro dell’isola dell’emisfero astrale, sul quale si erge la cima del Purgatorio, troviamo una caterva di cantanti che, con l’ausilio della Grazia Divina, potrebbero tentare la salita nel paradisiaco palcoscenico del Teatro Ariston, ma che dovranno scontare la pena dell’attesa per esserne certi. Tra di essi ci sono sicuramente i cosiddetti “negligenti a pentirsi”, collocati alle radici del monte, tra cui: Levante, Briga, Marco Ligabue, Brunori Sas, Federica Abbate, Fred De Palma e Baby K, ma anche Benji e Fede e i The Kolors, idolatrati dai giovanissimi ma che potrebbero non rientrare nelle grazie e nei piani del direttore artistico. Tutti nomi che mai hanno ceduto alla tentazione sanremese (o che mai sono stati presi in considerazione dalle precedenti organizzazioni) ma che, per un motivo o per un altro, potrebbero rivalutare la propria posizione in extremis. Più vicini al mondo baglioniano, troviamo: Simona Molinari, Tricarico, Giovanni Caccamo e Deborah Iurato, oltre ai numerosi colleghi cantautori appartenenti alla scena romana: da Amedeo Minghi a Luca Barbarossa, passando per Simone Cristicchi, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi, Alex Britti, Max Gazzè e Alessandro Mannarino, che potrebbe rivelarsi un ottimo outsider.
Appena intrapresa la salita del monte, troviamo nella seconda cornice gli invidiosi che ben volentieri accoglierebbero la possibilità, data ad altri di loro pari età durante le precedenti edizioni, di salire di categoria, tra questi: l’ultimo vincitore delle Nuove Proposte Lele, ma anche Tony Maiello, Irama, Maldestro, Chiara Dello Iacovo, Il Cile, Zibba, Diodato e Amara, autrice lo scorso anno di “Che sia benedetta”.
Ai piedi del verde Paradiso Terrestre, in cammino tra un muro di fiamme, c’è un gigantesco punto interrogativo per Max Pezzali, Nek e Francesco Renga, da soli o addirittura insieme, perché se fate caso alle date della loro tournée congiunta, non è previsto alcun concerto nella settimana del Festival, il calendario si ferma il 3 e riprende il 12 febbraio, chissà! Spazio anche per alcuni ex vincitori come Valerio Scanu e Marco Carta (attualmente impegnato con le imitazioni del venerdì sera di Rai Uno e che non ha trovato posto nel triennio di Conti), ma anche protagonisti della scorsa edizione pronti ad un clamoroso e consecutivo ritorno: Fabrizio Moro, Nesli, Alice Paba (desiderio espresso da lei stessa in una nostra intervista), Elodie, Bianca Atzei (con un album pronto che misteriosamente ancora non ha visto la luce). Tutte vittime di un’acuta dipendenza dal Festival che, considerando il breve lasso di tempo trascorso, ci permettono di posizionarle nel girone dei lussuriosi.
Tormentati dalla fame e dalla sete nella sesta cornice, quella dedicata ai golosi, ci sono i veterani assenti da qualche anno a causa di differenti scelte delle precedenti commissioni artistiche. A puntare sul buongusto di Baglioni sono in molti e le carte da poter giocare sono tante, le più quotate sembrerebbero quelle rappresentate da Loredana Bertè, Toto Cutugno, Nino D’Angelo, Fausto Leali, Syria (a cui il destino potrebbe riservare lo stesso positivo e gradito ritorno di Paola Turci lo scorso anno), Mario Venuti, Cristiano De Andrè, Mariella Nava, Marina Rei, Samuele Bersani, Andrea Mirò, Silvia Salemi, Irene Grandi, Gerardina Trovato, Morgan e la coppia composta da Riccardo Fogli e Roby Facchinetti, due quinti dei Pooh impegnati in un imminente progetto discografico insieme.
Concludiamo con le ipotesi dei debutti eccellenti che attendono nel Paradiso Terrestre la venuta della salvezza (o più semplicemente di una chiamata da parte di Baglioni), tra loro ci sono quei cantanti che non hanno mai preso parte alle kermesse e che potrebbero cedere alle lusinghe di un così illustre e stimato collega, ci riferiamo a: Antonello Venditti, Luca Carboni, Edoardo Bennato, i Litfiba e Gianna Nannini, nomi importanti e alquanto improbabili, ma siamo pronti a scommettere che almeno uno di questi sarà della partita.
PARADISO
Tra coloro che presenteranno con molta probabilità un brano e che, secondo la nostra personale opinione, meritano un’opportunità di ascendere verso la Grazia Divina, troviamo gli spiriti attivi per la gloria (del successo, in questo caso): Annalisa, Lorenzo Fragola, Noemi, Le Deva e la band rivelazione degli ultimi mesi TheGiornalisti (con il frontman Tommaso Paradiso che piazzerà sicuramente uno o più brani in gara ad altri artisti), che già danzano e cantano sotto forma di splendori fiammeggianti.
Nel cielo di Venere e degli spiriti amanti, largo a Dolcenera (nata lo stesso giorno di Baglioni), Gianluca Grignani, Nina Zilli, Arisa, L’Aura, Malika Ayane, Pierdavide Carone, uno tra Raphael Gualazzi e Sergio Cammarriere, Alexia, Omar Pedrini, Silvia Mezzanotte, Marcella Bella e Anna Tatangelo; tutti nomi fortemente legati al Festival, ad esso riconoscenti e assolutamente pronti a farvi nuovamente ritorno. Tra i gruppi, invece, potrebbero approdare al Teatro Ariston i Tiromancino e Le Vibrazioni (freschi di reunion con Francesco Sarcina).
Nel quarto cielo dedicato al Sole risiedono gli spiriti sapienti che Baglioni, sicuramente, tenterà di corteggiare. Cinque nomi importanti che porterebbero prestigio alla gara e che potrebbero essere nel mirino del Sommo Claudio, ognuno per motivi diversi, ci riferiamo a: Alessandra Amoroso, Carmen Consoli, Gianni Morandi, Roberto Vecchioni e Ornella Vanoni.
Appuntamento al prossimo capitolo, la saga continua…!
Per “l’infrastruttura letteraria” dell’articolo si ringrazia per la collaborazione il direttore Ilario Luisetto
Nico Donvito
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